Oggi a Strasburgo si apre il dibattito per la scelta della capitale europea di Giovanni Giovannini

Oggi a Strasburgo si apre il dibattito per la scelta della capitale europea Un invialo del sindaco di Torino presente alla conferenza Oggi a Strasburgo si apre il dibattito per la scelta della capitale europea // voto dell'Assemblea parlamentare avrà valore consultivo; l'ultima decisione avverrà tra cinque candidature - Prevista una riunione preliminare dei delegati italiani - Dichiarazioni. del sen. Guglielmone sull'invito del nostro giornale ai trentasei deputati (Dal nostro inviato speciale) Strasburgo, 20 giugno. IV Assemblea Parlamentare Europea inizierà domattina alle dieci il dibattito per la scelta della città destinata a diventare sede della Comunità Economica, della Ceca e dell'Euratom. Un'ora prima i trentasei parlamentari italiani dovrebbero riunirsi per discutere sulle due candidature italiane di Torino e di Mila.no: contrariamente a quanto era stato detto in un primo tempo, essi non effettueranno una scelta ma stabiliranno, semplicemente un ordine di precedenza fra le due città. Tutte e due le candidature verranno quindi illustrate e difese energicamente davanti all'Assemblea, secondo quanto La Stampa ha sostenuto negli ultimi giorni. L'< invito a 36 parlamentari > ha trovato il consenso di molti dei nostri rappresentant', come ci hanno esplicita .nte dichiarato oggi alcuni dei più autorevoli, dal piemontese sen. Guglielmone al napoletano on. Rubinacci. Abbiamo detto ohe i parlamentari italiani dovrebbero riunirsi alle nove: stasera però soltanto ventidue erano già a Strasburgo; per questo motivo, ed anche perché non è sicuro 11 sistema di votazione che l'Assemblea Europea adotterà lunedì mattina, il sen. Guglielmone ha chiesto che la riunione italiana venga spostata al pomeriggio. II sistema di votazione che dn apertura di seduta il relatore on. Kopf (democristiano tedesco) proporrà all'Assemblea a nome della c Commissione per gli affari politici ed i problemi istituzionali », presieduta dal sen. Guglielmone, permetterà ai nostri rappresentanti di scrivere sulle schede sia Torino che Milano. Ogni parlamentare infatti potrà indicare cinque città in ordine di preferenza: e ciò allo scopo di arrivare non solo alla scelta di una sola città favorita, ma anche alla segnalazione di alcune altre che potranno essere tenute in considerazione. Contro questo sistema sì è già pronunciato fin da oggi il gruppo socialista dell'Assemblea (38 membri su 142), il quale chiederà un voto puro e semplice per una città sola: la maggioranza democristiana (67 deputati), col probabile appoggio di mólti dei 35 < liberalimisti » e dei due < non iscritti », non intende però modificare quanto proposto dal relatore ufficiale. Se prevalesse la tesi socialista, anche in sede di delegazione italiana, quanto abbiamo detto sulla « priorità » e « non esclusione » di una delle due città italiane potrebbe essere messo in forse, in quanto anche in seno al nostro gruppo qualcuno preferirebbe tornare a puntare tutto su un nome solo ». E' probabile comunque che ci 'siano voti sia per Milano che per Torino (il cui assessore dott. Rosboch è giunto stasera a Strasburgo per incarico del sindaco Peyron portando per ognuno dei 142 parlamentari europei una copia della nuova splendida pubblicazione su Torino). E' il metodo più opportuno per l'Italia in una situazione che si presenta fluida e confusa. Il voto che l'Assemblea è chiamata a dare lunedì mattina avrà, com'è noto, valore consultativo e spetterà poi ai Ministri della c Comunità > dì decidere dopo aver ascoltato i pareri dei presidenti del Mercato Comune, della Ceca e dell'Euratom: una procedura lunga e complessa che deve consigliare all'Italia di non scartare in partenza nessuna delle sue due pedine. Ma non è soltanto questione di procedura: è nostra impressione stasera, dopo una serie di colloqui con diversi parlamentari italiani e stranieri, che si sia ancora in alto mare, lontani in realtà da una conclusione qualsiasi. I più inquieti sono i belgi, la cui capitale rimane ancora la favorita, ma senza più la sicurezza di un tempo. L'atteggiamento dei tedeschi, che si erano dichiarati inizialmente favorevoli a Bruxelles, appare oggi enigmatico: le notizie su un recente impegno di Bonn a favore d'una città francese sono state smentite ma blandamente. E' certo hi <. ni modo che la Francia sta puntando i piedi, giocando anche sul notoriamente scarso entusiasmo del generale De -Gau.le per la Comunità Europea. In sede di gruppo democristiano dell'Assemblea, Robert Schuman ha accennato oggi ad un recente colloquio col suo Presidente del Consiglio il quale avrebbe prospettato l'opportunità di lasciare le cose più o meno come sono — con le istituzioni europee un po' a Bruxelles, un po' a Lussemburgo, un po' a Strasburgo, per un paio di anni, in attesa di una sistemazione definitiva. Scopo di questa tattica potrebbe essere quello di dare tempo alla Francia di avanzare una proposta sensazionale: la costruzione nel suo territorio, ad esempio, di un grande centro apposito in una zona internazionalizzata. Contro un simile rinvio però si pronuncerebbe sia il gruppo italiano che la grande maggioranza dell'Assemblea. pnrsmtbctIpnfivsrrdtfpdanIrntmNe abbiamo fatto cenno solo per dare un'idea della situazione, una situazione che non si risolverà nel giro di qualche settimana e che i nostri parlamentari sapranno certo affrontare con calma, costanza, obbiettività. Anche per noi, anche per Torino e Milano, l'ultima parola non è stata detta. Giovanni Giovannini

Persone citate: Guglielmone, Peyron, Robert Schuman, Rosboch, Rubinacci