"E' un gravissimo ostacolo alle trattative con la Russia,, di Gino Tomajuoli

"E' un gravissimo ostacolo alle trattative con la Russia,, Eisenhoiper condanna la sentenza Ai Budapest "E' un gravissimo ostacolo alle trattative con la Russia,, II Presidente non interromperà i negoziati con Kruscev, ma esigerà pia severe garanzie - "L'uccisione a tradimento di Nagy è un duro colpo contro le mie speranze,, - Aiuti alla Polonia e alla Jugoslavia perché resistano a Mosca {Dal nostro corrispondente) Washington, 18 giugno. < Nulla quanto l'esecuzione, a tradimento ed in violazione di esplicite promesse internazionali, di Imre Nagy, può meglio ammonire il mondo libero a conservare la sfiducia nelle parole e nelle azioni del comunismo internazionale >: così ha detto oggi Eisenhower alla conferenza-stampa. E nulla —' ha continuato — potrà costituire un più grande ostacolo alla convocazione di un incontro fra i capi di governo. Tale deduzione del Presidente, sebbene espressa in forma dubitativa, esprime in realtà la convinzione maturata da ieri sera nei circoli dirigenti del governò americano: sia per motivi di prudenza che per la impossibilità di legare il mondo libero ad accordi di vitale importanza con un sistema politico incapace di rispettare le più elementari leggi umane, è più che mai imperativo insistere su precise condizioni e garanzie prima di arrivare all'incontro al vertice. « Questo tradimento alla buona fede del mondo — ha detto Eisenhower — offre la prova cristallina che l'obiettivo dell'Unione Sovietica è di continuare come per il passato la sua politica di terrore e di intimidazione. Nessun avvenimento, per quanto mi ricordi, poteva avere e ha avuto il potere di offendere e scandalizzare di più tutto il mondo civile, quanto l'esecuzione a tradimento di Nagy ». Eisenhower ha colto ovviamente questa occasione per giustificare, con la prova dei fatti, la politica passata e attuale degli Stati Uniti. Era molto diffusa finora l'impressione (egli ha detto) che l'America fosse riluttante a riconoscere che i sovietici erano sinceramente pronti a negoziare in buona fede. Ora l'annuncio di Mosca e la abbietta giustificazione emessa da Budapest hanno prodotto un capovolgimento di sentimenti, e si riconosce implicitamente che la cautela americana era perfettamente giustificata. Ciò non significa che la corrispondenza del presidente con Kruscev abbia termine; significa che continuerà soltanto se Kruscev avrà da fare proposte davvero serie. < Devo ammettere — ha precisato Eisenhower — che le mie speranze hanno ricevuto un avrò colpo >. Se occorrerà rivedere l'atteggiamento nei confronti della Russia — ha continuato il Presidente — nessuna revisione è da prevedere nei confronti dei Paesi satelliti: < Sono pronto (egli ha detto) a concedere aiuti ad ogni nazione che contribuisca ad indebolire la solidarietà del blocco comunista. Se i capi della Polonia e della Jugoslavia potranno ritenere di agire con maggiore indipendenza dalla Russia accettando- l'aiuto americano, sarà tutto per il meglio ». L'accenno alla Polonia ed alla Jugoslavia conferma che il governo americano interpreta l'esecuzione di Nagy come un duplice avvertimento: all'Occidente perché non sì illuda di poter contare sulle promesse del regime comunista; ed ai paesi satelliti perché non credano di poter conciliare indipendenza nazionale e comunismo. La Russia, si dice al Dipartimento di Stato, tenta ora di terrorizzare Tito e Gomulka, isolando 11 titoismo ed estirpando ogni, tendenza allo sviluppo di comunismi nazionali. La Jugoslavia possiede indubbiamente (secondo fonti americane, polacche e ungheresi') le prove del tradimento sovietico e si prepara probabilmente a renderle pubbliche. La prova maggiore sarebbe costituita dalla registrazione su nastro, magnetico delle assicurazioni e promesse date da Mikoyan e Suslov a Nagy durante i due giorni di colloquio che essi ebbero a Budapest il 30 ed il 31 ottobre 1956 e che Nagy portò poi con sé alla legazione jugoslava. Gli emissari di Kruscev tpr-rovarono in quei giorni II movimento rivoluzionario contro il regime stalinista ungherese; solo quando vide gli Stati Uniti Impegnati contro Inghilterra e Francia per l'attacco a Suez, e si rese conto che Eisenhower non poteva proteggere la rivoluzione ungherese, Kruscev rinnegò gli impegni Mikoyan-Suslov con Nagy e ritenne di poter intervenire senza rischi. Sempre secondo le informazioni delle fonti suddette, fu in seguito al rifiuto di Tito di distruggere o di consegnare alla Russia le registrazioni dei colloqui di Budapest, che Mosca negò dapprima gli aiuti economici promessi alla Jugoslavia e riaccese poi la controversia contro i suoi atteggiamenti di libertà di fronte al blocco comunista. Questi avvenimenti provano quindi che Mosca non tollera alcun indebolimento del suo giogo sui Paesi comunisti e che uno dei motivi, per cui ha improvvisamente deciso di silurare ogni possibilità di intesa diplomatica con l'Occidente, deve ricercarsi proprio nell'insistenza occidentale di discutere nell'incontro ai vertice anche la situazione dell'Ungheria e degli Stati dell'Europa orientale. Gino Tomajuoli