Commerciante scomparso con 130 mila lire trovato morto in un campo presso Sanremo

Commerciante scomparso con 130 mila lire trovato morto in un campo presso Sanremo 81 era allontanato da Rondissone per Saldare un eonto Commerciante scomparso con 130 mila lire trovato morto in un campo presso Sanremo Vicino alla mano destra una rivoltella, nella sinistra un'immagine sacra - Sparita la somma di denaro - Forse l'uomo ha tentato l'estrema sorte alla roulette (Nostro servizio particolare) - Sanremo, 17 giugno. Un commerciante scomparso mercoledì scorso da Rondissone, presso Chivasso, è stato trovato morto stamane sulla scarpata della ferrovia Genova-Ventimiglia, a breve distanza da Santo Stefano al Mare. Lo sventurato è il quarantottenne Giuseppe Roberto, proprietario di un'avviata trattoria, coniugato e padre di tre figli: uno di 22 anni, che presta servizio nel battaglione mobile dei carabinieri di Genova; l'altro di 20, e una ragazza di H anni. Il macabro rinvenimento è stato compiuto poco dopo le cinque da un floricoltore che percorreva un ciottolo che si stacca dall'Aurelio, sale alla ferrovia e di lì si inerpica iitiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiu verso terreni coltivati a fiori. Il Roberto giaceva su un 'piccolo spiazzo, la tempia destra deturpata da una profonda e vasta ferita dalla quale sgorgava ancora copioso il sangue. Accanto alla mano destra aveva una grossa pistola calibro 9; nella sinistra stringeva una immagine sacra. Atterrito, il floricoltore è corso a chiamare i carabinieri di Riva Santo Stefano e i militi si sono subì, o recati sul posto con il medico condotto. Il sanitario ha accertato che la morte risaliva a poche ore prima, alle £ o alle 3 di notte, e si è detto dell'avviso, data la posizione della ferita, che si trattasse di un suicidio. I carabinieri frugavano il cadavere nella ricerca di documenti di identità, ma invano, nelle tasche dello sventurato non trovavano null'altro all'infuori di una moneta da 5 lire. L'immagine, che l'uomo teneva in mano aveva un timbro della parrocchia di Rondissone. I militi telefonavano allo ra ai carabinieri di Verolengo, dai quali dipende il comune di Rondissone, i quali dalla descrizione dei connotati del suicida non tardavano a riconoscere in lui l'uomo che ricercavano: il Roberto. Come abbiamo detto, il commerciante scomparve mercoledì. Parti di buon mattino con la corriera per Chivasso dicendo alla moglie che dalla cittadina avrebbe proseguito con un altro mezzo per Casale, dove avrebbe dovuto saldare alle Cantine Casella della borgata S. Giorgio un conto per una fornitura di vino. Da Casale, sempre secondo il suo dire, si sarebbe recato a Torino per consegnare altro denaro all'avv. Sardi, il quale lo patrocinava in una causa relativa al rilievo deZJa, trattoria. Doveva far ritorno a Rondissone in serata, ma non fu più visto. Il giorno dopo, allarmati, i familiari denunciarono la cosa ai carabinieri. Si stabilì che il Roberto era stato visto a Chivasso verso le 9,30 di mercoledì. Era entrato tranquillo in un caffè, aveva ordinato una consumazione, giocato una sohedina del « Totip > e poi se n'era andato. Un paio asmsarlsddstfinlseaRdtnpcmni e a l e a e n a a o . | d'ore dopo fu visto transitare, 1111111111 > 111111111111 i J11 i 11111111EI ! 11111111 i f 111 ! t ] S116e a bordo della macchina di uno sconosciuto, in località Caserma di S. Sebastiano Po, sulla strada che da Chivasso porta a Casale. Ma a Casale non arrivò mai, e neppure si recò dal legale di Torino. Da Chivasso sono giunti in serata a S. Stefano il brigadiere Cavallo, della polizia giudiziaria, il figlio maggiore del suicida e un altro congiunto, ti sottufficiale si è subito affiancato ai carabinieri locali nelle indagini per far luce sulla tragica fine del Roberto e sulla sparizione dei documenti e del denaro, 130 mila lire, che aveva con sé quando partì da Rondissone. L'ipotesi del suici dio è la più aderente ai fatti, anche se manca un ben determinato movente. Non si esclude tuttavia che il Roberto sia andato a Sanremo per tentare la fortuna alla roulette e che non abbia saputo reagire ad un rovescio. Sintomatico è comunque il fatto che in passato, a Rondissone, un commerciante del luogo si tolse la vita dopo aver distrutto i documenti e il denaro che aveva con sé. Qualche tempo dopo, nella stessa località, un altro decise di mettere in atto un proposito consimile e cominciò con il bruciare il denaro, SO mila lire. Poi riprese fiducia nella vita e non si uccise. a. v.

Persone citate: Cavallo, Giuseppe Roberto