Polemiche sull'attribuzione della "Venere" di Palazzo Pitti

Polemiche sull'attribuzione della "Venere" di Palazzo Pitti Polemiche sull'attribuzione della "Venere" di Palazzo Pitti Un eminente studioso tedesco esclude categoricamente che sia opera di Michelangelo (Nostro servizio particolare) Firenze, 13 giugno. È incominciata la polemica sulla * Venere *. che Matteo Marangoni ha attribuito a Michelangelo Buonarroti e che si trova attualmente, in attesa di giudizio, in un magazzino di Palazzo Pitti. Un eminente studioso dell'opera di Michelangelo e della scultura del Rinascimento, il prof. Ulrich Mlddledorf, direttore dell'Istituto d'arte germanico, ha escluso categoricamente che la Venere possa essere uscita dalle stesse mani che hanno scolpito il « Mose v. Egli ha aggiunto che l'opera è assai bella, ma che non ha lo stesso stile e le qualità proprie di Michelangelo. Il tipo della figura femminile e. le articolazioni mancano di quella profonda conoscenza anatomica che contraddistingue il Buonarroti. Il prof. Middledorf ha prospettato l'ipotesi che la Venere da sia un'opera di Pierino J™- &S2EMS££ |mfluenzati' da Michelangelo. ix suo avvis0i essa sarebbe da\tabile intorno agli anni 1535l155o, e proverrebbe dalla villa medicea di Castello, dove esi ste tuttora una fontana ador na di putti molto simili a tornelli ai piedi della Venere. Come si vede, i pareri non possono essere più difformi. Marangoni afferma che tutta l'opera è di Michelangelo giovane: Procacci pensa ad una collaborazione fra Michelangelo e i suoi scolari; Middledorf fa il nome di due epigoni del Buonarroti. Per i giorni successivi sono attesi gli interventi di altri esperti.

Persone citate: Buonarroti, Matteo Marangoni, Michelangelo Buonarroti, Procacci, Ulrich Mlddledorf

Luoghi citati: Firenze