La scelta tra Torino e Milano sarà fatta sabato 21 giugno

La scelta tra Torino e Milano sarà fatta sabato 21 giugno Da parte dei irentasei parlamentari italiani dell'Assemblea europea La scelta tra Torino e Milano sarà fatta sabato 21 giugno La decisione avverrà a scrutinio segreto a Strasburgo e vincolerà in modo assoluto i nostri rappresentanti - Il Consiglio dei Ministri della piccola Europa si riunirà poi a Bruxelles il primo luglio - Se non verrà accettata come capitale una città italiana sono previsti dei «compensi»: la Banca, l'Università europea o la Corte di Giustizia (Nostro servizio particolare) Roma, 13 giugno. Il primo luglio, a Bruxelles, 11 Consiglio dei ministri della piccola Europa, dovrà adottare la decisione finale sulla sede del Mec. Nel frattempo si raccoglieranno 1 pareri necessari, e cioè quelli dell'Assemblea parlamentare europea, della commissione del Mec," presieduta dal' tedesco Hollstein, della commissione dell'Euratom, presieduta dal francese Àrnaud e, infine, quella del presidente della Banca europea degli investimenti, on. Campilli. Questa in sintesi, la procedura per la scelta della capitale del Mec che ci è stata confermata dall'on. Pella. In vista del parere che dovrà esprimere, il 23 prossimo l'Assemblea parlamentare europea, i trentasei membri italiani hanno tenuto una riunione in un'aula del Senato. Su mandato del governo, dovevano diBcutex'e sullo spinoso problema della città Italiana che essi dovranno sostenere come sede del Mec. La riunione è stata presieduta dall'on. Piccioni, che era affiancato dal sen. Teresio Guglielmone, presidente della commissione degli affari esteri dell'Assemblea parlamentare europea, il quale ha svolto una relazione iniziale. Su di essa, hanno parlato i sette componenti la nostra delegazione e cioè i senatori Carboni, Santero e Grazzotto-Basso ed 1 deputati Roselli, Martino, Simonini e Rubinacci. Quest'ultimo ha riferito, tra l'altro, su un colloquio avuto poco prima con l'on. Pella, il quale, per l'appunto, gli aveva precisato che il parere della Assemblea parlamentare sarà indubbiamente di particolare importanza per le decisioni finali del Consiglio dei ministri. Il sen. Santero ha posto in rilievo che nelle riunioni europeistiche cui ha partecipato non ha mai sentito parlare di buone probabilità per l'Italia come sede del Mec. Ha, tuttavia, affermato che la battaglia si può sostenere, poiché in caso di esclusione della candidatura italiana, potremo avere qualche compenso, ad esempio, la sede della Banca europea degli investimenti, dell'Università europea o della Corte di giustizia. Dal dibattito sono emersi alcuni criteri tradotti poi in sei punti di principio, ai quali i trentasei membri italiani dell'Assemblea parlamentare europea dovranno uniformarsi. Eccoli: 1) Si deve escludere come sede delle istituzioni europee una capitale di Stato, e ciò perché il Parlamento nazionale potrebbe influire su quello europeo. 2) L'Italia è In grado di proporre una città più idonea di altre concorrenti, *sla per l'ubicazione sia per le comunicazioni con gli altri Paesi della Comunità, sia, infine, per la ricettività. La scelta di una città italiana indicherebbe che la Comunità europea si proletta verso il Mediterraneo, il Nord Africa e il vicino Oriente, naturali direttrici di sviluppo della Comunità stessa. 3) La sede del Mec deve essere sede abituale degli uffici di corrispondenza delle radio e delle televisioni nazionali, dei grandi giornali e delle grandi agenzie e, pertanto, non può non essere sufficientemente attrezzata. 4) Circa la città italiana da proporre, la scelta deve avvenire tra Milano e Torino, al momento opportuno, e cioè il giorno 21. 5) La scelta sarà fatta — e in materia la decipione è stata formale — con votazione a scrutinio segreto. In altre parole, i trentasei membri italiani dell'Assemblea europea, mediante un voto segreto che vincolerà la minoranza alla decisione della maggioranza, si impegneranno a sostenere unanimi l'una o l'altra città, quella, cioè, il cui nome scaturirà dall'urna. La votazione, come si è detto, avverrà a Strasburgo per modo che la decisione finale possa tener conto anche dei contatti che fino ad allora si svolgeranno. 6) 1 « trentasei » terranno una nuova riunione prima di recarsi a Strasburgo. C'è, infine, da dire che, mentre era in corso la riunione, l'ambasciatore Cattani, rappresentante dell'Italia presso il Mec, ha fornito ai nostri parlamentari europei alcuni dati di natura procedurale, per la migliore conoscenza dei diversi aspetti del problema. Due assessori del Comune di Milano (Baia e Spalla) hanno perorato la causa della metropoli lombarda presso alcuni parlamentari che hanno partecipato alla riunione ed altrettanto ha fatto, per Torino, il vice sindaco, on Secreto Per quanto la cosa sia piuttosto difficile, essendoci già stato un rinvio nella scélta della capitale del Mec a causa delle elezioni politiche In Italia ed in Belgio, non se ne esclude un secondo. Derive¬ rebbe dalla situazione governativa italiana: il 1° luglio, infatti, potrebbe esserci un nuovo governo italiano, senza però, che esso abbia ancora ottenuto la fiducia del Parlamento. Vittorio Staterà