De Gaulle annuncia il prestito e incerta la sua politica di Sandro Volta

De Gaulle annuncia il prestito e incerta la sua politica Discorso del generalo alla radiotelevisione francese De Gaulle annuncia il prestito e incerta la sua politica "Apparteniamo al mondo occidentale senza però doveici richiudere in esso» -1 militari continuano a rimanere nei Comitati di salute pubblica - Il col. Thomazo per ordine di Salan assume il comando della Corsica - De Gaulle s'incontra oggi con l'animatore della rivolta, Soustelle, e l'ambasciatore russo (Dal'nostro corrispondente) Parigi, 13 giugno. Charles De Gaulle ha parlato stasera alla televisione per annunziare il nuovo prestito francese, ma questo è stato soìtanto il pretesto die ha servito al Capo del Governo per rivolgere brevi parole alla Nazione,- in -. un • tono pacato, > con una estrema moderazione, e per riportare così una certa tranquillità nell'opinione pubblica turbata dagli avvenimenti degli ultimi giornf. Il generale in abiti civili è un vecchio signore che nessuno potrebbe supporre abbia passato la maggior parte della vita nella ■ carriera delle armi. Alla televisione ha letto il discorso senza staccare quasi mai gli occhi dalle cartelle, con la voce d'una conversazione familiare ed evitando qualunque ricerca di effetti oratori. Straordinariamente calmo e sicuro di sé, sembravo che il suo unico intento fosse di comunicare un po' della sua sicurezza negli ascoltatori. « L'unità francese si spezzava, — ha detto il generale, — la guerra civile stava per cominciare. Agli occhi del mondo la Francia sembrava sul punto di dissolversi. E' allora che ho assunto il compito di governare il nostro Paese ». Dopo questo inizio De Gaulle ha parlato dell'Algeria e della « ondata di indignazione » che ha scatenato la crisi nazionale, però ha detto che ciò sarebbe in ogni modo accaduto « perché da dodici anni il regime dei partiti, galleggiando su un popolo profondamente diviso in mezzo ad un universo terribilmente pericoloso, si mostrava incapace ad assicurare la condotta degli affari ». Condannando i partiti, De Gaulle ha difeso gli uomini, affermando che ciò accadeva € non per la loro incapacità o indegnità: quelli che hanno partecipato al potere sotto la IV Repubblica erano gente di valore, di onestà, di patriottismo ». Queste parole, che possono essere intese come una rispo sta ai propositi degli estremisti dei Comitati di sllute pubblica, sono state seguite dal riconoscimento che i problemi che quegli «omini non hanno potuto risolvere erano enormi. « Enormi erano infatti — ha detto il generale — i problemi che si presentavano a loro e lo sono quelli che dovremo affrontare insieme: pacificare l'Algeria, fare in modo che sia per sempre di corpo e d'ottima con la Francia, assicurare sul modo federale i legami della nostra metropoli con i po.poli associati d'Africa 'e del Madagascar, stabilire sulla base della cooperazione i nostri rapporti con il Marocco, la Tunisia, gli Stati d'Indocina». Queste sono state le uniche parole sull'Algeria, nelle quali non soltanto De Gaulle non ha parlato affatto di integrazione, ma, attraverso la formula « di corpo e d'anima con la Francia », seguirà immediatamente dall'accenno federale, sembrerebbe anzi escluderla. Trattando poi del mondo occidentale, il Generale ha detto che « la Francia vi appartiene, senza doverviclsl però rinchiudere » ed ha affermato la necessità di condurre un'azione « per servire nello stesso tempo 11 Paese e la sicurezza». Dopo aver chiesto ai francesi di assicurare un successo trionfale al prestito, De Gaulle ha elencato le ragioni della sua fiducia nell'avvenire della Francia, comprendendovi anche «un esercito molto bello e molto buono ». Ogni avvenire rimarrà però precluso senza la guida d'uno Stato che ne sia capace. A ciò mirano le nuove istituzioni che il popolo sarà chiamato ad approvare al principio dell'autunno. Domani il gen. De Gaulle riceverà Jacques Soustelle, e l'Incontro viene considera- to come una svolta decisiva per la politica interna, mentre, dal punto di vista internazionale, potrebbe non essere priva di significato la visita che gli farà, pure domani, l'ambasciatore sovietico, Sergel Vlnogradov, col quale 11 Presidente del Consiglio ha già avuto alcune . conversazioni nel mesi scorsi. La visita di Soustelle, vero istigatore di tutto ciò che avviene ad Alg.eri, potrà comunque chiarire molte incertezze, perché la notizia che il generale Salan ha deciso che Massu'e gli ' altri 'capi militari rimangono a far parte del Comitato di salute pubblica dell'Algeria e del Sahara ha risollevato il problema della disciplina' dell'esercito. Fino a che punto Charles De Gaulle viene obbedito dai generali e dai colonnelli responsabili dell'insurrezione del 13 maggio f I francesi se lo chiedono con crescente inquietudine: molti pensano che se i militari non verranno richiamati al più presto al rispetto dei loro doveri, il controllo della situazione si farà sempre più difficile e ad un certo punto De Gaulle potrebbe venire sopraffatto dagli estremisti. Un'altra notizia che dimostra come la situazione non sia ancora affatto normale riguarda la Corsica. Il nuovo prefetto AimrGuy Lamassoure, nominato \dal generale De Gaulle per ri- lportare la legalità nell'isola, è' arrivato oggi a mezzogiorno adì Ajaccio,, dove è staio ricevuto informa ufficiale dal ce'.nnello Thomazo e dai membri del Comitato di salute pubblica. Thomazo è l'ufficiale dei paracadutisti che fu inviato da Algeri per sollevare la Corsica' contro i poteri costituiti e nei giorni scorsi il Comitato di salute pubblica aveva reclamato che egli rimanesse comandante civile e militare dell'isola fino al referendum istituzionale del mese di ottobre. La richiesta è stata accolta, almeno parzialmente, perché il generale Salan ha ordinato che il colonnello Thomazo conservi il comando militare, sostituendo il colonnello Prigent, che non aveva aderito all'insurrezione. L'incertezza di questa situazione è stata suggellata da una battuta pronunziata da Pierre Poujade al Congresso del suo partito, che ha deciso di sciogliere il gruppo parlamentare ed è ormai completamente allineato ai Comitati di salute pubblica. « La guerra civile: e poi?» ha detto il cartolaio. Commentando questa sinistra bravata, Le Monde scrive.stasera che «se la sventura volesse che la guerra civile si abbatta sulla Francia, non sarà la prima volta che l'odiosità d'una parola salverà dall'oblio un nome insignificante, non sarà la prima volta che, disperando di lasciare un segno nel- 'a storifl «"et suo Paese, un fall^f.^j^ff?, ]ndeleblle> una ' macchia di saliva ». ì Sandro Volta i La signora De Gaulle a Palazzo Matignon (Tel.) iiiiiii limimi 1111 : u m iti n ti i li iti ri iiiiiu