Donna condannata per furto su denuncia di suo figlio

Donna condannata per furto su denuncia di suo figlio Donna condannata per furto su denuncia di suo figlio Era accusala d'aver asportalo generi vari da un asilo di Alessandria - Le è siala inflitta la pena di due anni Alessandria, 12 giugno. Ur. processo che ha avuto un'origine piuttosto insolita sì è svolto stamani al nostro Tribunale. Ecco i fatti che hanno portato all'odierno dibattimento. Alle «Casermette», zona periferica di Alessandria, funziona un asilo infantile che raccoglie i bimbi abitanti nel quartiere, tutti di misere condizioni. L'asilo venne gestito fino al 1954 dalla sezione alessandrina del Centro femminile italiano e dà tale data passò in gestione al Comune. Prestava servizio presso l'ente, in qualità d'inserviente cuoca, la casalinga Maria Mirabelli vedova CaUcia, di 65 anni, abitante in corso Acqui 3. La donna avrebbe sottratto a più riprese merce destinata ai bimbi: generi alimentari, combustibile, vestiti e perfino una trentina di piatti, posate e bicchieri. Un, anno fa circa, però, il figlio della Mirabelli, l'operaio Giovanni Caucia, di 47 anni, pure abitante in corso Acqui 3, in un alloggio attiguo a quello della congiunta, si rivolgeva alle autorità municipali denunciando con lettera il comportamento della madre e fornendo dettagliate prove sulle sottrazioni dalla stessa compiute. Giustificava il suo modo di agire dicendo che aveva timore che la madre fosse affetta da cleptomania. La denuncia veniva trasmessa all'autorità giudiziaria, che svolse un'istruttoriai al t rmine della quale veniva confermato che quanto denunciato dal Caucia corrispondeva al vero. La Mirabelli dapprima negava gli addebiti, poi cercava dì minimizzare la entità dei furti, infine si scagliava contro il figlio, asserendo che questi aveva così agito perché da più tempo in lite con lei per motivi di interesse. Nel corso dell'istruttoria vennero anche alla luce altri particolari riguardanti l'asilo, particolari che condussero anche all'incriminazione della bidella, Olga Terzano, di 40 anni, sotto l'accusa di essersi a sua voiLa impossessata, dal 1954 al '56, di'-quantità imprecisate di legna e carbone. Stamani in udienza il Caucia ha ribadito con fermezza le accuse contro la madre. La donna si è limitata a negare, ma troppi sono stati gli elementi emersi a suo carico, per cui è stata condannata a 2 anni e 2 mesi di carcere e a lire 16.000 di multa. Il Pre sidente non ha mancato di farle rilevare la gravità delle azioni compiute, non tanto per la loro entità, quanto per il fatto che aveva preso roba spettante ai bimbi delle famiglie più bisognose e misere della città. E' risultata invece chiara l'innocenza della Terzano, che è stata assolta per non aver commesso il fatto Il difensore della Mirabelli, avv. Piacentini, ha interposto appello avverso alla sentenza, per impedire che la sua cliente, che è comparsa in giudizio a piede libero, debba scontare immediatamente la pena de tentiva inflittale qualora la sentenza fosse passata in giudicato.

Persone citate: Giovanni Caucia, Maria Mirabelli, Mirabelli, Olga Terzano, Piacentini, Terzano

Luoghi citati: Alessandria