La polizia crede che il bimbo abbia inventalo l'aggressione
La polizia crede che il bimbo abbia inventalo l'aggressione La polizia crede che il bimbo abbia inventalo l'aggressione Tutte le ricerche per scoprire il presunto criminale della Val Pusteria rimaste vane Bolzano, 10 giugno. L'incredibile episodio di Brales, in Val Pusteria, è tutt'ora avvolto nel più fitto mistero. Com'è noto, un ragazzino d'i cinque anni, Giovanni Moser, è stato ricoverato all'ospedale di San Candido avendo riportato gravissime ustioni che ne avevano messo in pericolo la vita. Il piccolo, malgrado il suo stato, era riuscito a raccontare che un mendicante sconosciuto, presentatosi nella cucina della sua abitazione, gli aveva cosparso gli abiti di benzina, dandovi quindi fuoco con un accendisigari. La sorellina del Moser, di sei anni, aveva confermato punto per punto que sta versione. I carabinieri, dopo i sopraluoghi in casa della famiglia Moser, ritengono che il piccolo Giovanni abbia per gioco cercato di riempire di benzina la macchinetta accendisigari del genitore. Pur essendosi versato il liquido infiammabile sugli abiti, incautamente il ragazzino avrebbe fatto scattare la macchinetta: la fiammella avrebbe improvvisamente appiccato fuoco ai suoi abiti, trasformandolo in una torcia umana. Il piccolo, per timore di una severa punizione, secondo l'opinione della Autorità inquirente, avrebbe addossato la responsabilità dell'incidente ad un immaginario mendicante. Tutte le ricerche per scoprire il presunto criminale però sono finora risultate vane. Quel che comunque lascia perplessi è la sicurezza con cui Giovanni — che versa tuttora in gravi condizioni — e la sorellina insistono ncll'attribuire la colpa del grave episodio al mendicante, ripetendo senza contraddizione alcuna il racconto nei minimi particolari.
Persone citate: Giovanni Moser, Moser
Luoghi citati: Bolzano
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