Il «no» di Ercole Baldini per il Giro di Francia

Il «no» di Ercole Baldini per il Giro di Francia Il «no» di Ercole Baldini per il Giro di Francia Vi rinuncia per prepararsi al campionato del mondo - L'imbarazzo di Binda che cerca ora di concludere con Nencini - Per il momento due soli uomini sono sicuri per il «Tour»: Baffi e Sabbadin - Il vincitore del Giro ha chiesto due milioni per incontrare Rivière al Vigorelli i a ¬ (Dal nostro corrispondente) Milano, 10 giugno. Niente « Tour » per Baldini. Dopo matura riflessione, il vincitore del Giro d'Italia ha deciso di rinunciare alla grunde avventura in terra francese, lasciando più che mai pensieroso il commissario tecnico Binda che, preso atto dell'irrevocabile rifiuto, si è riservato di consultare Nencini per la formazione della squadra. Il forte corridore romagnolo con la sua espressione, resa ancora più triste dai dibattiti interiori e dalia giornata grigia, è ripartito in macchina prima di sera, diretto a Scarnicci, vicino a Firenze, per riposare un po' nella casa di un amico. L'insistente pioggia, che per lunghi tratti nella giornata ha assunto l'intensità di un vero uastmgtlldpdrdHdiluvio, ha letteralmente alla- gato l'interno del velodromo Vigorelli; perciò, come ieri sera al Motovelodromo torinese, niente riunione su pista per i reduci del giro d'Italia. In com- ] penso, l'interminabile acquaz- ! zone ha reso più raccolte c-d!anche più pesanti le consultazioni risoltesi in un albergo cittadino, dove Binda è rimasto pazientemente in attesa per un paio d'ore. Soltanto verso le diciassette Baldini, che si era trattenuto oltre il previsto coi dirigenti della Legnano, ha fatto la sua apparizione annunciando subito il suo « no » definitivo. La questione economica, almeno in base a quanto ha dichiarato il campione d'Italia, non avrebbe influito sulla decisione. Gli organizzatori dei <: Tour » si sarebbero presto arresi alle sue richieste. Le ragioni sono esclusivamente di carattere tecnico. E perché la motivazione genericamente usata per spiegazioni che non spiega- no nulla fosse più convincente, Baldini ha precisato: «Mi eroappositamente preparato per il Giro d'Italia, che ho vinto con una certa facilità, giungendo al traguardo di Milano abbastanza fresco. Ma una corsa a tappe è sempre dura, specialmente quando nel finale bisogna stare costantemente all'erta per difendere il primato. Fra l'epilogo del Giro di Francia e l'inizio dei Campionati del mondo corre poco tempo e intendo puntare prima sulla conquista del massimo titolo e poi sulla riconquista del primato mondiale dell'ora senza allenatori. Ho riflettuto molto, perdendo anche il sonno». Ragioni plausibili; però l'entusiasmo popolare del momento e le perfette condizioni di forma del vincitore del Giro d'Italia meritavano un'altra conclusione. Binda ha dovuto rassegnarsi: «Bisogna andare pieni di convinzione al " Tour pl altrimenti è meglio restare a ] ! casa. Baldini è giovane ed anche Coppi esitò spesso, ai suoi tempi, prima di accettare un simile impegno e una simile responsabilità ». Sotto la pioggia che cadeva !a dirotto il campione d'Italia a - ha poi anticipato il ritorno a casa, essendo stata « annullata» la riunione in programma al velodromo Vigorelli. Giovedì Baldini correrà a Forlì; venerdì a Vigevano, sabato a Carpi e domenica ad Omegna. Poi disputerà il Giro del Piemonte e durante il Giro di Francia parteciperà a parecchie riunioni su pista, come da contratti già pattuiti. Binda si è consultato in se rata con Nencini; per la formazione della squadra da mandare al « Tour ». ma le preoccupazioni del commissario tecnico vertono ora sul numero due. Defilippis è impegnato nel Giro della Svizzera; Carlesi è in precarie condizioni di salute. I nomi di Baffi e Sabbadin , 1 sembrano sicuri; gli altri si ago|giungeranno in questi giorni, l dopo i dovuti approcci. L'ottinimismo di ieri sera condiviso in parte anche da Binda, si è dileguato nella giornata squallida e piovosa, dopo il « no » espresso dal nuovo idolo. Il quale per incontrare Rivière in una gara ad inseguimento sulla pista del Vigorelli, aveva chiesto due milioni. E 11 « no », questa volta, è venuto dagli organizzatori milanesi. Leo Cattini