Migliaia di inglesi sono anelati in Algeria a "vedere" la rivoluzione di Riccardo Aragno

Migliaia di inglesi sono anelati in Algeria a "vedere" la rivoluzione Anche la Corsica affollata di cittadini britannici Migliaia di inglesi sono anelati in Algeria a "vedere" la rivoluzione Una signora l'ha definita "eccitante,, - Il turismo di massa ha preso il sopravvento sul turismo di "élite,, - Il fenomeno discusso sulle austere colonne del "Times,, o n l o e l i a e o i n (Dal nostro corrispondente) Londra, 9 giugno. La signora Hardwick, che si era recata a trascorrere le sue vacanze sulle rive africane del Mediterraneo a Philippeville, a pochi chilometri da Bona, in Algeria, è tornata la scorsa settimana e ha dichiarato ai cronisti del giornale di Huddersfield, una cittadina delle Midlands: «E' stata una rivoluzione molto allegra. Io penso che i giornali abbiano gonfiato esageratamente la cosa. La vita in Algeria in questi giorni è molto eccitante e io vi assicuro che non avrei potuto trovarmi meglio ». Le sue dichiarazioni fanno tornare alla mente l'entusiasmo con cui due settimane fa i turisti inglesi partivano su aerei speciali diretti in Corsica e l'irritazione con cui rispondevano a chi chiedeva loro se dopo il colpo di Stato dei paracadutisti non avevano iiiiii(iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii per caso pensato a rinviare il\loro viaggio di vacanza. |Nello spazio di tempo tra-scorso fra questi due episodiìmolte decine di migliaia di in-Uglesi sono emigrati per l'an-nuale cura di sole verso il Sudcon ogni sorta di mezzi ditrasporto e sulle colonne delTimes si è svolta una seria e composta discussione sulla vera natura dei turisti inglesi d'oggi. Riassunta nelle sue grandi linee, la polemica vede schierati da una parte i critici inglesi dei volgari turisti che si recano oggi all'estero e dall'altra i direttori delle grandi agenzie straniere di viaggi con sede a Londra, che difendono i turisti inglesi come i più raffinati\che visitano i loro Paesi. Le accuse seguono, naturalmente, le linee abituali: l'avarizia che induce HI turista viaggiante a cuocersi due uova in camera, che gli fa fare brutta iiiiiiiiiiitiiiii-iiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?in \figura al momento di distri | buire le mance, che lo fa di- scutere con gli organizzatori ìdei viaggi in comitiva quando Ul * tutto compreso» diventa \un termine ai confini tra quelilo che si mangia e quello che !si beve, tra la richiesta di una \seconda porzione e l'ordina- i i i n o . e i e , e ione di un piatto speciale, e così via. La difesa è altrettanto prevedibile: i turisti inoZesi sono bene educati, sono i rappresentanti di un Paese amico che fa piacere di vedere, sono tipi calmi e pacati che non recano danno alle stoviglie, alla biancheria da letto, alla reputazione del locale, e così via. Forse il punto di maggior interesse è proprio il fatto che queste discussioni sianoigiunte sulle illustri colonne del Times. La discussione stessa segna iì punto di passaggio dall'insigne turismo antico inglése, fatto di gente che disponeva inimitata mente di una valuta ambitissima, che si accontentava soltanto del comfort più squisito del servizio più inappuntabile e conservava, anche nella scelta di quel che vedeva, compra\va o ricordava, un marchio di \ altissima classe. Ma il turismo inglese si è andato proletarizzando fino a un punto che forse neppure gli ospiti stessi degli inglesi possono rendersi conto sul continente. Non esiste oggi praticamente categoria all'infuori dei manovali e dei piccoli agricoltori che — se vuole — non possa permettersi il turismo estivo all'estero. Perciò la Grati Bretagna comincia a preoccu- I parsi, con un nuovo e lieve . i1 ' ,. . , . ... . „ I senso dì inferiorità della qua -1 - n l a e 8 a. o e e lità dei suoi viaggiatori all'estero, così come in passato era fiera, con un chiaro senso di superiorità, del turista in glese che dava al resto del inondo un'impressione — del tutto sbagliata — di una Gran Bretagna dove *tutti sono Lords » e dispongono di capi tali illimitati. Oggi, con il turismo di massa anziché di élite, i Paesi si aprono l'uno all'altro con una iiiii1iiiiiiii1iiiiiii1iiii1iiiii1iiiih1iiiiiiiiiiiiiiiii i - e o o l l n o i a sincerità che in altri tempi non sarebbe stata pensabile. I Paesi ospitanti si rivelano in tutte le loro pieghe, perché i viaggiatori dispongono di automobili, di motociclette, di motoscooters che permettono a chiunque di addentrarsi in ogni piega del paesetto o del villaggio al di fuori delle grande strade nazionali e di scoprire attraverso V esperienza personale il bello segreto e il brutto evidente, il ricco e il povero, l'onesto e il disonesto. I governi che ancora si illudono di nascondere la miseria semplicemente censurando articoli di giornale o servizi fotografici — come è avvenuto negli anni recenti per il governo spagnolo — non sanno però resistere alla tentazione della valuta estera portata dai turisti e quindi finiscono anche loro per rivelare proprio quello che avevano tentato dt tener segreto. Il fatto più curioso e quasi paradossale tuttavia è che la maggior parte dei turisti trova nelle qualità umane dei popoli che visitano elementi di simpatia, d'interesse e di amicizia assai più importanti che non la ricchezza. Questo naturalmente si verifica di converso anche pei i turisti. La scoperta che gli stranieri debbono affrontare gli stessi problemi di bilancio personale, di economia, di amministrazione casalinga e altri complessi problemi individuali, li rende meno distanti, meno anonimi, meno < spremibili >, dal punto di vista commerciale, e in sostanza più amici. Negli ultimi dieci anni, da quando il turismo è divenuto un fenomeno di massa e insieme al crollo di molti miti si è verificato questo approfondimento di conoscenze fra popoli su vasta scala, per lo meno per quanto riguarda la Gran Bretagna, si è avuto anche un altro fenomeno singolarmente importante: il prestigio dei Paesi a basso tenore di vita è immensamente aumentato mentre quello dei Paesi ad altissimo tenore di vita è sensibilmente diminui¬ ii1imiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiii1iiiiìiiiiiii to. La cosa ha probabilmente un segreto significato filosofico, che varrebbe un giorno In pena d'indagare. Riccardo Aragno

Persone citate: Hardwick

Luoghi citati: Algeria, Corsica, Gran Bretagna, Londra