Ripetute le promesse di eguaglianza e di pace

Ripetute le promesse di eguaglianza e di pace Ripetute le promesse di eguaglianza e di pace (Nostro servìzio particolare) Orano, G giugno. Anche ad Orano, come ad Algeri, Costantina e Bona, De Gaulle è stato accolto oggi da uha folla in delirio. Si sono ripetute le consuete manifestazioni di entusiasmo. Parlando alla popolazione, il capo del governo ha ripetuto l'offerta dì integrazione ai musulmani d'Algeria e la promessa di libere elezioni, ed Tia chiesto la collaborazione di tutti. « Io mi attendo il vostro aiuto senza condizioni né riserve — ha concluso De Gaulle — che è indispensabile perché noi rinnoviamo il nostro Paese dall'alto in basso e da una parte all'altra. Viva la Repubblica, viva la Francia! ». Dalla folla si sono levate, insieme alle acclamazioni al generale, grida di <Viva Soustelle », che De Gaulle ha mostrato di non gradire. Già durante l'allocuzione egli aveva fatto cenno di tacere ai dimostranti che gridavano «Soustelle, Soustelle». Dopo il discorso alla popolazione, De Gaulle ha riunito nel cortile della prefettura i membri del comitato di salute pubblica, ai quali ha annunciato che il gen. Salan sarà il « delegato generale in Algeria » mentre egli stesso assumerà la direzione degli affari algerini. Agli uomini del 13 maggio ha detto chiaramente che la loro funzione è terminata. «Adesso che hanno ottenuto il risultato cui miravano — ha dichiarato con forza il capo del governo — gli elementi che hanno partecipato al movimento algerino cambiano di orientamento. Non spetta loro di sostituirsi alle autorità, né di usurpare le loro attribuzioni ». Più avanti De Gaulle ha usao espressioni anche più energiche: «L'autorità esiste ormài ed è nelle mani del generale Raoul Salan. Essa non deve essere contestata. Non dovete più fare rivoluzioni, perché la rivoluzione è già stata fatta, e non se ne può fare una ogni giorno. In caso contrario potreste distruggere ciò che avete costruito. Voi dovete persuadere il popolo ad aiutare De Gaulle, ma non dovete aizzarlo. Siate modelli di • disciplina e di lealtà. Ho fiducia che voi sarete tali, e niente altro ». I membri del comitato di Orano avrebbero chinato il capo in segno di obbedienza, e solo allora De Gaulle avrebbe teso loro la mano. Subito dopo il generale, che aveva al fianco il gen. Salan, ha lasciato la prefettura ed è ripartito per Mostaganem (città di 90 mila abitanti, a 80 km. da Orano, sulla costa) dove ha tenuto l'ultimo discorso delle tre giornate algerine. Egli ha lanciato un nuovo appello ai guerriglieri perché tornino « in mezzo al fratelli » e prendano parte liberamente alle elezioni. « Essi possono farlo senza alcun rischio e onorevolmente, io lo garantisco», ha detto De Gaulle. « Rispondendo al mio appello ,la Francia farà conoscere che cosa essa vuole per rinnovare le sue istituzioni e, qui come altrove, i suoi rappresentanti saranno liberamente eletti. Allora, insieme a coloro che verranno, noi esamineremo tra compatrioti tutto ciò che sarà opportuno fare affinché l'avvenire dell'Algeria sia per tutti i figli della Francia quello che deve essere, va le a dire prospero, felice, pacifico e fraterno >. Prima di ripartire per Pa¬ ■IIIIIIIIIIIIIIIIIllllllllIIIIIIIIIIIIIIIIIflIIllllllllIt rigi, De Gaulle ha lanciato un proclama alle truppe francesi in Algeria. Riconoscendo il valore, il coraggio e la disciplina dell'esercito impegnato in Africa, il generale afferma la certezza che « i nostri sforzi al servizio del Paese saranno ricompensati da un grande successo nazionale. La Francia, qui guadagnerà la sua partita, quella della pace, dell'unità e della fraternità. Saluto le vostre bandiere e i vostri stendardi. Ai vostri capi, alle vostre grandi unità, ai vostri corpi, ai vostri servizi a ognuno di voi, rinnovo l'espressione della mia completa e decisa fiducia ». r.f. ■■ifiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiii