Appelli del generale alla collaborazione Minacce degli «ultras» al Parlamento

Appelli del generale alla collaborazione Minacce degli «ultras» al Parlamento Appelli del generale alla collaborazione Minacce degli «ultras» al Parlamento (Nostro servizio particolare) Algeri, 5 giugno. Parlando stamane a Costantina ed a Bona davanti ad una folla valutata, In ciascuna città, a circa centomila persone, il gen. De Gaulle ha offerto ancora una volta l'integrazione alla comunità araba, compresi i guerriglieri, ai quali ha rivolto un appello perché abbandonino i loro nascondigli sulle montagne e si uniscano ai « dieci milioni di francesi d'Algeria ». Ha promesso agli arabi libere elezioni a parità di diritti entro tre mesi ed ha offerto la pace ai ribelli invitandoli a far conoscere che cosa essi desiderino. « Occorre che fra tre mesi 1 dieci milioni di francesi che vivono In Algeria partecipino con tutta quanta la Francia all'Immenso referendum nel quale la Francia deciderà del suo destino, e occorre che essi lo facciano nelle stesse condizioni, che i loro voti, 1 loro suffragi, contino altrettanto quanto 1 suffragi degli altri francesi. Essi lo faranno in un collegio unico. Ciò fatto, e quando la Francia, Algeria compresa, avrà deciso del suo destino, allora si dovranno eleggere qui, come altrove, rappresentanti nei poteri pubblici di domani. Occorre che a questa manifestazione di rinnovamento partecipino tutti 1 francesi d'Al¬ geria, tutti i dieci milioni, anche coloro che hanno impugnato le armi per disperazione ». La prima parte del discorso è stata accolta da vivissimi applausi e da grida di «Viva l'integrazione! »; l'entusiasmo della folla è sembrato-'diminuire quando il generale ha fatto riferimento ai ribelli. Durante la traduzione del discorso in arabo, le grida di «Viva De Gaulle » sono state seguite con pari intensità dalle acclamazioni a Jacques Soustelle. Dopo una breve sosta al Palazzo del Governatorato, il generale è partito in volo per Bona. L'entusiasmo della folla si è rinnovato in eguale misura che a Costantina. Nel suo breve discorso, De Gaulle ha detto: « Qui rinnovamento e fraternità vuol dire che tra le comunità, tra le categorie di abitanti dell'Algeria, da un capo all'altro, tutte le barriere, tutti i privilegi devono cadere. Per cominciare è necessario che la Francia fornisca senza indugio a questo Paese i mezzi per vivere. E' anche necessario che entro tre mesi, in un solo collegio, i dieci milioni di francesi d'Algeria designino • 1 loro rappresentanti per i poteri pubblici, «Dico a Bona, come ieri ad Algeri e poco fa a Costantina che conto sul concorso, sulla partecipazione leale, onesta e decisa dei dieci milioni di francesi d'Algeria; che considero l'Esercito francese con la sua lealtà, la sua onestà e la sua disciplina come garante che la parola della Francia sarà mantenuta; che quando sarà il momento di questa grande consultazione nazionale in cui tutta la Francia deciderà il suo destino, i dieci milioni di francesi d'Algeria debbono prendervi parte a voglio sperare che vi prenderanno parte anche coloro che per la disperazione e con coraggio hanno condotto un combattimento che è crudele e fratricida. Che costoro vengano cose a far conoscere per la via legale quali sono i loro sentimenti e quale è la loro volontà. In ogni caso la porta è loro aperta e sono lo De Gaulle che glielo dico ». In serata il generale è tornato ad Algeri, mentre il Comitato di salute pubblica teneva una riunione e al Comune un centinaio di giovani manifestavano contro alcuni membri del governo «rappresentanti del sistema ». Contro il parlamentarismo e a favore dei «comitati» ha parlato alla radio anche Leon Delbecque, uno dei più accesi tra i colonialisti d'Algeria. «Sarebbe criminale da parte nostra — ha detto Delbecque — addormentarci in una illusoria euforia. Non abbiamo attraversato il Rubicone per nulla. Andremo fino in fondo a quello che abbiamo cominciato il 13 maggio. Abbiamo la pretesa, generale, di fornirvi i mezzi per assicurare il vostro governo di salute pubblica e per conseguire gli obiettivi che, da dodici anni, avete chiaramente definito. Ai miei conipatrinii della metropoli dico: 1 Comitati di salute pubblica, usciti dalla clandestinità, dovranno organizzarsi e raccogliersi attorno al Comitato nazionale. Avranno nel paese, fino al " referendum ", doveri civici e propagandistici. Non ci siamo mossi per qualcosa di provvisorio ma per qualcosa di definitivo. Questa nuova Francia, indissolubilmente legata al suo esercito, che da quindici anni, mantiene la fiaccola e la sua gioventù, si raccoglierà dietro l Comitati di salute pubblica. Principi del sistema, speravate di soffocare la rivoluzione, ma non contateci ». Il « Comitato di salute pubblica » ha terminato la sua riunione alle 21,15. In una conferenza stampa, il portavoce ten. Neuwirth, ha detto che i membri del comitato stesso intendono rimanere al potere. Neuwirth ha aggiunto che il generale non sopprimerà i comitati costituiti In Algeri*. j

Persone citate: De Gaulle, Jacques Soustelle, Leon Delbecque, Neuwirth, Rubicone