Kruscev in un violento discorso attacca il "revisionismo,, di Tito
Kruscev in un violento discorso attacca il "revisionismo,, di Tito Al congresso dei comunisti bulgari a Sofia Kruscev in un violento discorso attacca il "revisionismo,, di Tito Il capo sovietico accusa Belgrado di essere un "cavallo di Troia,, degli imperialisti e giustifica l'espulsione della Jugoslavia dal Cominforni nel '48 (■Nostro servizio particolare) Sofia, 3 giugno. Prendendo inaspettatamente la parola al settimo Congresso del partito comunista bulgaro, il Primo ministro sovietico Nikita Kruscev ha sferrato oggi un nuovo violento attacco alla Jugoslavia e al presidente Tito. H suo intervento, inatteso ma evidentemente preparato, si è risolto in un discorso durato due ore. Tre anni fa, in questo stesso giorno, Kruscev lasciava Belgrado dopo avere concluso con la Jugoslavia un accordo col quale egli si impegnava a rispettare il principio della « coesistenza pacifica tra i popoli, al disopra di qualsiasi divergenza ideologica »; oggi Kruscev ha condannato 11 partito comunista jugoslavo per il suo < revisionismo > ed ha accusato i dirigenti di Belgrado di avere diviso e danneggiato il movimento internazionale operaio. IT premier sovietico ha dedicato gran parte del suo discorso a criticare le tendenze revisioniste contenute nel programma della Lega comunista jugoslava quale è stato approvato nel recente congresso di Lubiana e l'attività scismatica dei dirigenti di Belgrado; inoltre ha rimproverato a Tito, con un'asprezza di linguaggio forse mai usata prima d'ora, talune « inesatte posizioni di principio », come la pretesa che nel corso degli ultimi anni la teoria marxista-leninista abbia seguito una evoluzione. « I capi di Belgrado — ha gridato a questo punto Kruscev, alterato in viso — vogliono ignorare l'esperienza degli altri Paesi socialisti, come dei partiti comunisti ed operai per quanto riguarda l'edificazione del socialismo >. Kruscev ha quindi giustificato l'espulsione della Jugoslavia dal Cominform nel 1948, ha accusato Belgrado di essere un « cavallo di Troia > degli imperialisti ed ha avuto parole di acerba rampogna per lo stesso Tito, che egli ha messo in guardia dall'accettare gli aiuti americani. <Non voglio offendere nessuno — ha detto il Primo ministro russo — ma non posso fare a meno di chiedermi ciò che sì chiedono tutti i comunisti onesti ovunque si trovino: perché mai i dirigenti imperialisti, i quali sono ansiosi di cancellare i Paesi socialisti dalla faccia della terra ed eliminare il movimento comunista, flnan zìano allo stesso tempo un Paese socialista offrendogli prestiti a lunga scadenza e bocconi gratuiti? Nessuno crederà mai che vi siano due forme di "-^vlismo nel mondo, uno che la nazione mondiale detesta ed uno accettabile agli imperialisti al punto da offrirgli aiuto e appoggio >. Dopo la morte di Stalin, ha continuato Kruscev, la Russia ha cercato di stabilire normali relazioni con Belgrado. «Ma il fardello del passato si dimostrò troppo pesante — ha continuato il premier sovietico — perché i capi jugoslavi potessero dimenticarlo, ed essi hanno finito col non poter rivedere la loro posizione fallace 9 tornare a quella del marxismo-leninismo. I leaders Jugoslavi, anche dopo la normalizzazione delle relazioni, hanno persistito nei loro pronun aciamenti antisovietici ed han-| no attaccato il campo socialista ed i partiti comunisti fratelli. Durante gli avvenimenti ungheresi essi causarono il maggior danno alla causa socialista con le loro dichiarazioni e le loro azioni». Il fattoi che l'attacco contro Tito sia stato sferrato da Kruscev in Bulgaria è significativo. I comunisti bulgari furono in passato, e sono tuttora, i più tenaci avversari della Jugoslavia, a danno della quale hanno persino avanzato rivendicazioni territoriali. Parlando contro Tito proprio a Sofia, il capo sovietico si è schierato apertamente dalla parte dei bulgari nella loro disputa con Belgrado smentendo le voci — diffusesi soprattutto a Varsavia — secondo cui Kruscev negli ultimi tempi si sarebbe pronunciato contro la campagna anti - jugoslava. . v • Io
Persone citate: Kruscev, Nikita Kruscev, Sofia Kruscev, Stalin
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