II Parigi è tornata la calma scioperi e malumore in provincia
II Parigi è tornata la calma scioperi e malumore in provincia II Parigi è tornata la calma scioperi e malumore in provincia Scomparsi i furgoni di agenti dalle strade della capitale dopo gli incidenti di ieri sera (Nostro servizio particolare) Parigi, 2 giugno. Sono scomparsi dalle strade parigine i numerosissimi furgoni pieni di agenti e di uomini armati che, posti ai punti strategici e dinanzi agli edifici pubblici, dovevano assicurare l'ordine. La capitale riprende a poco a poco l'aspetto consueto. Però le autorità rimangono vigilanti e se Parigi non ha più l'aspetto di una città che si prepara ad affrontare fatti gravi, non si deve credere che le guardie mobili siano ripartite. Sono soltanto in caserma. Le manifestazioni avvenute ieri sera in vari punti di Parigi, sebbene non abbiano mai preoccupato la direzione della polizia che controllò sempre la situazione, stanno a dimostrare che una importante frazione dell'opinione pubblica è contro l'attuale governo. Nessun movimento di sciopero viene registrato oggi nella capitale, mentre ne sono segnalati in provincia: a Montlugon, nelle fabbriche delle gomme Dunlop e nelle fabbriche metallurgiche Pinguely; a Lilla in vari stabilimenti; a Villerupt, nell'est della Francia, alle fabbriche siderurgiche Sidelor. La situazione invece è normale nel Pas de Calais e i tentativi di sciopero sono falliti a Marsiglia. Il nuovo ministro dell'Interno, Emile Pelletier, ha inviato ai prefetti di Francia, suoi ex colleghi, poiché egli è stato sino a ieri prefetto della regione parigina, un telegramma per chiedere il loro appoggio al mantenimento dell'ordine, promettendo che riceveranno presto i mezzi necessari. I tribunali incominciano a condannare i dimostranti che furono arrestati la settimana scorsa. Tutti, siano di estrema destra o di estrema sinistra, sono stati condannati oggi ad ammende tra i sei e i trentamila franchi, ma con la condizionale ogni qual volta si trattava del loro primo reato. 1. m.
Persone citate: Emile Pelletier
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