Contrasti fra medici e giuristi sui soccorsi negli incidenti stradali

Contrasti fra medici e giuristi sui soccorsi negli incidenti stradali Cosa deve fare Vautomobilista in caso di sciagure Contrasti fra medici e giuristi sui soccorsi negli incidenti stradali / primi consigliano di non trasportare i feriti gravi, ma di correre ad avvertire un medico - La legge prescrive invece all'investitore di non allontanarsi - Consigli per la giusta interpretazione del codice - I doveri di chi capita sul luogo di uno scontro Che cosa deve fare l'automobilista che trova un ferito sulla strada? Alla delicata domanda ha risposto recentemente su queste colonne 11 prof. Viziano, facendosi eco di dubbi, polemiche e proposte già dibattute in America e in Francia, ed anche dall'Ordine dei medici di Torino e da specialisti nostrani in traumatologia. La conclusione, sotto il profilo sanitario, può così riassumersi: mantenersi calmi, ragionare, spremere le poche nozioni mediche che anche un profano dovrebbe possedere — e, nel dubbio, di fronte ad un ferito grave, preferire un pronto allarme al prossimo posto di soccorso sanitario, lasciando il ferito ' sul posto, anziché un empirico e spesso disastroso trasporto diretto all'Ospedale, su macchine in?.!?9tte e senza le più elementari cautele per non aggravare lo stato dell'infortunato. La questione presenta però anche un altro aspetto: è possibile, praticamente e giuridicamente, seguire questo prudente consiglio della scienza medica, riservando agli specialisti il soccorso e il traspòrto in ospedale? La risposta, assai imbarazzante, esige anzitutto una distinzione, a seconda che il candidato al soccorso e al trasporto sia lo stesso investitore, o un casuale automobilista successivamente in transitò. Se si tratta del presunto investitore; se la sua macchina permane, bene o male, funzionante; e se egli non presenta a sua volta gravi e appariscenti ferite, la piccola folla formatasi nel frattempo sul luogo, o gli stessi agenti del l'ordine, non gli perdoneranno di essersi allontanato, sia pur con la miglior" intenzione di recarsi in cerca di soccorritori specializzati, e di non prò vocare ulteriore danno nel traumatizzato — a meno che si tratti di un medico che, con l'autorità della propria diagnosi, sappia imporsi ai presenti. Fuor di tal caso, dicevamo, gli astanti insorgeranno con ogni probabilità contro l'investitore, attribuendogli il tentativo di fuggirsene: e la loro reazione potrà essere addirittura fisica — o, nel migliore dei casi, tradursi in deposizioni punto favorevoli davanti al rappresentante della legge successivamente intervenuto: deposti mutuamente eccitati e deformati, in jtiena buona fede, per puro zètó "e pietà" dell'infortunato. La prevedibile conseguenza però è questa: l'investitore corre il rischio, anche se effettivamente si allontana per cercare un soccorso meglio attrezzato, di venir preceduto da altri soccorritori, o dalla segnalazione telefonica del suo allontanamento, o di non riuscire nella fretta a veder verbalizzato il suo volontario intervento pVesso il posto di soccorso: insomma, di essere scambiato per uno sciacallo della strada, fuggiasco dopo l'Investimento. E ciò può procurargli noie gravissime: l'arresto, un'odiosa imputazione, e magari una condanna (se l'investito muore) a due o più anni di reclusione, senza condizionale: La giurisprudenza — nel lodevole intento di perseguire esemplarmente chi vien meno ai sensi umanitari dopo l'incidente — aggrava il problema spingendo a interpretazioni sconcertanti l'articolo 34 del Codice Stradale, che testualmente punisce <il conducente che in caso d'investimento siasi dato alla fuga, ovvero abbia abbandonata senza soccorso la persona Investita >. Da questa congiunzione < ovvero», da questa duplicità di obblighi molte sentenze hanno concluso: non basta dunque soccorrere ' (o assicurarsi che altri presti soccorso, o che questo non abbisogni per la lievità delle lesioni o per l'immediata morte dell'investito); bisogna anche non allontanarsi, cioè attendere o presentarsi ai rappresentanti'della legge per farsi' identificare, farsi Interrogare, per agevolare In ogni modo gli accertamenti del caso; • . A véro dire questa interpretazione, che partendo dall'intènto umanitario ispiratore della legge scivola in un curioso e inammissibile " dovere di autodenuncia è di collaborazione poliziesca ai propri danni, non persuade la miglior dottrina e una parte della giù risprudenza, secóndo cui nell'art 34 del Codice Stradale sarebbe a leggersi solo l'obbligo di: fermarsi sempre, per accertare le condizioni e le necessità dell'investito — e subordinatamente di prestare il soccorso palesatosi occorrente. Il che, del resto, forma proprio il contenuto dell'ultima parte dello stesso art. 34, dove — invertendo l'ipotesi dell'aggravante — si stabilisce per chi « si fermi e occorrendo presti soccorso > l'attenuante nella pena per il reato di investimento: chiaro quanto misconosciuto esempio d'interpretazione autentica dell'intenzione legislativa. A meno di affermare il paradosso che all'investitore possano concedersi contemporaneamente — in base allo stesso articolo di legge, visto rispettivamente da destra e da sinistra — l'attenuante per la fermata soccorritrice, e l'aggravante per l'allontanamento senza soddisfare la curiosità della polizia... Ad ogni modo, dicevamo, la interpretazione prevalente è quella più fiscale, che in sostanza ammette la deroga al¬ lirlvtdgn1dvbbpdldpqvcscsbl la permanenza dell'investitore in loco soltanto per trasportare o accompagnare i feriti all'rspedale. Sicché, incora una volta l'eccessivo zelo dell'interprete viene a sciupare, per doppia ragione, la buona legge, frustrandone l'intento umanitario. In primo luogo perché 11 legare il soccorso all'autodenuncia può fornire al cattivo automobilista inqualificabili tentazioni di risolvere con barbaro egoismo entrambi 1 problemi, mediante un colpo di acceleratore. In secondo luogo perché, se il solo modo sicuro di schivare le complicazioni giudiziarie rimane quello di sgombrare coi /eriti, vano sarà divulgare le preoccupazioni dei medici per questa iniziativa empirica e precipitata: meglio peccare — penserà l'interessato — per esuberanza di soccorso, che per la sua omissione, o per la cosiddetta fuga. Solo in via di compromesso, adunque, si potrà consigliare, in caso di feriti gravi palesemente mal trasportabili, d'incaricare un terzo di portar l'allarme al prossimo telefono od ospedale, mentre l'investitore rimarrà sul posto ad alleviare come saprà e ' potrà le condizioni del sofferente — naturalmente mandando altresì a chiamare i carabinieri o la polizia stradale. In mancanza di terzi volonterosi, o se l'allontanamento dell' investitore sia imposto da ferite proprie o dei propri trasportati, lasci quanto meno sulla località Un compagno di viaggio, o alla peggio affidi ad uno degli astanti il proprio biglietto di visita col numero di targa; e non appena avrà avvertito per il soccorso sanitario, o avrà deposto in buone mani il o i feriti, si presenti al rappresentante dell'autorità più vicino, spontaneamente, prima di venire comunque ricercato, Meno impegnativo è il dubbio sul comportamento del semplice passante, estraneo all'investimento. Molti riten gono che il soccorso sia im posto da semplici ragioni mo rali: si tratta invece di un preciso disposto di legge, l'articolo 593 Codice Penale. Tuttavia, in questo caso, il problema è semplificato dal -mancato obbligo d'identificazione e di autodenuncia, che si vuole scorgere nell'art 34 Codice Stradale per gli investitori. Ed anche dal fatto che lo stesso articolo 593 non propone all'estraneo, tri forma assoluta ed esclusiva, l'obbligo del soccorso . diretto, ma esige < di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'Autorità». Con la seconda alternativa verrebbero superati anche gli scrupoli sa¬ nmtflvemnpduccsdprsibsvrrlgmmdtUllllllllllllllllIIIIIMIIIIIllllllllllIIIIIIIMIIIllMIII nitari da cui abbiam prese le mosse, e le diffidenze per i cattivi soccorritori. Ciò non toglie che — ove il ferito appaia- trasportabile, l'automobilista sopraggiunto venga richiesto del trasporto e la sua macchini^, ne offra la materiale possibilità — egli non sia più libero di optare per la seconda alternativa, e di proseguire alla ricerca di un'Autorità: egli deve in tal caso prestarsi al trasporto. Anche a costo di mettere in disagio i suoi passeggeri, o di doverli temporaneamente appiedare — ovvero di macchiare^ di sangue i sedili (ma esistono appositi teli in plastica impermeabile, di cui sarebbe bene esser sempre muniti; esistono pure forme assicurative gratuite o semigratuite per risarcire i danni dei soccorritori). Logica e solidarietà stradale suggerirebbero di valutare gli obblighi dell'estraneo, a .termini dell'art. 593 Cod. Pen. con maggior rigore che nel caso dell'investitore, per il quale ultimo^ l'emozione, il trauma psi¬ casiscdtbspttdngptmalszubulrct11111111 iiiiiiNiimiii iimmiiiiiiiiiiii i chico o addir.' tura fisico e le avarie mecti" ? i^ha possono costituire vere inibizioni ad una immedlp1 - e proficua opera soccorri....ci.. L'estraneo invece, che non ha preoccupazioni di responsabilità, di indagini testimoniali o di altri incombenti difensivi, non ha scusanti di sorta nel rifiutare la propria assistenza. Può capitare, è vero — se trova tutto solò un infortunato della strada abbandonato dall'investitore, e non sussistano testi — che l'agente di guardia all'ospedale sia propenso ad attribuire al soccorritore la paternità dell'investimento. Il che potrà dar luogo a noie e spese per dimostrare la propria innocenza: non ci risulta però che l'errore giudiziario in questa materia abbia un valore statistico apprezzabile. Comunque, anche questo è un piccolo rischio professionale, che l'automobilista (rotto a rischi più gravi, e per fini non così nobili) deve saper affrontare. Aldo Farinelli

Persone citate: Aldo Farinelli

Luoghi citati: America, Francia, Torino