Reclama otto milioni per un tredici al "Toto,,

Reclama otto milioni per un tredici al "Toto,, Ma non si trova ia inatfiee deità scheda Reclama otto milioni per un tredici al "Toto,, Il presentatore della scheda afferma che fu giocata da suo coguato a Pont Canavese - Sabato scorso la ricevitoria denunciò però la scomparsa del bollino che ora si trova sul tagliando jcome non avvenuta». Alla direzione .-egionale del Totocalcio, in coorso Stati Uniti 10, ieri si è presentato Paolo Vigano, residente a Carugo di Como, con una schedina delia settimana scorsa dove in una colonna erano Indovinati 1 risultati deMe 15 partite elencate. «, Mio cognato — ha detto — ha giocato la scheda a J Pont Canavese, dove abita, ma la ricevitoria afferma che non i valida. Denuncio il fatto e pretendo che mi siano pagati gli otto milioni di premio ». Gli è stato chiesto dov'era 11 cognato, perché non era venuto lui direttamente a far le sue ragioni. < E' andato a votare al paese, a Carugo, ed ancora non è tornato. Aveva lasciato la scheda a me ». La direzione del Totocalcio ha disposto subito una inchiesta. 11 caso è tutt'altro che chiaro e certamente finirà dinanzi ai magistrato. La titolare della, ricevitoria di Pont Canavese, presso ni «Bai Commercio », Maria Marchetti in Peremo, venerdì mattina controllando i bollini da incollare alle schede si accorgeva che ne mancavano due. L'ultimo botlltao incollato la sera del giovedì ,.ra 11 61 TE 30079: il bollino successivo portava il numero 61 TE 30082. Mancavano quindi i due bollini intermedi, il 51 TE 30080 ed il 51 TE 30081. Per quante ricerche facesse in tutti i cassett'., non 11 trovava. Avvertiva 11 marito Cario Perono che ha l'incarico di raccogliere schede e denari da tuUe le ricevitorie della zona, e questi denunciava la sparizione ai carabinieri ed olla direzione regionale del Totocalcio di Torino, Poi, come vuole il regolamento, affiggeva nel locale uca « avviso al pubblico» con M quale pregava chi avesse trovato 1 due bollini di restituirli e dichiarava che se, per caso, qualcuno avesse delle schede con i due bollini le portasse alla ricevitoria, perché dovevano considerarsi nulle. Al giocatore delle due schedine sarebbe stata riimborsata la posta pagata, dietro consegna del « tagliando figlia» in suo possesso. Nessuno però si presentava. Martedì scorso entrava nella ricevitoria Paolo Vigano. « Ho fatto " 13 " affermava, anzi ho fatto " 15 ", perché ho indovinato butte le partite. Quale procedura debbo seguire per avere gli otto milioni ? ». Aggiungeva che veramente la scheda era di suo cognato Cesare Cozzarli. « Lei signora si rivolgeva alla titolare — lo deve conoscere. Abita qui a Pont In casa Ocleppo ». La signora Marchetti lo conosceva. Però, dopo aver controllato la schedina, si diceva splaciuta perché il « 13 » doveva considerarsi niuilio. « E perché ? ». « Perché il bollino che la individua è uno del due scomparsi. Abbiamo anche affisso Un cartello con l'avviso». Il bollino era 61 TE 30081. Il Vigano protestava, ed alia fine, come abbiamo detto, si recava alla direzione di Torino. I carabinieri subito hanno iniziato le indagini per chiarire il mistero del bollino. Cesare Cozzani abita da pochi mesi a Pont con la moglie. Era venuto da Carugo ad aprire in questo comune un negozio di mobili. Si era messo in società con un'altra persona. Gli affari andarono poco bene ed il negozio venne ceduto ad un nuovo proprietario. La moglie del Cozzani passò alle dipendenze del nuovo titolare ed il Cozzami marito trovò lavoro saltuario presso una tipografia. Il mercoledì della settimana scorsa era apparso di buon umore. Aveva annunciato la scoperta di un metodo sicuro per vincere al Totocalcio. « Questa volta non ol sono dubbi. Metodo infallibile che mi darà la possibilità di rimettermi a posto», I carabinieri attendono che rientri da Carugo per interrogarlo. Dovrà precisare quando giocò la scheda, in quale ora ed im quale giorno e provare che non ebbe modo di leggere l'avviso esposto al « Bar Commercio ». E' pacifico che egli non potrà pretendere gli otto milioni, in quanto presso l'archivio della direzione del Totocalcio non esiste la matrice della sua scheda. L'art. 14 del regolamento afferma che « qualora, per qualsiasi motivo; la matrice non fosse rinvenuta nell'archivio, la partecipaBlone ad concorso deve considerarsi ad ogni effetto E precisa che «salvo i casi di dolo o di colpa grave » è esclusa ogni responsabilità sta. del Totocalcio che dei ricevitori. Per dare un'idea della «colpa grave» ricordiamo un caso risolto dal nostro Tribunale a favore del giocatore: la titolare della ricevitoria aveva lasciato momentaneamente Incustodito li cassetto dov'erano le schede giocate ed un Ignoto ladro le aveva rubate. Una delle schede risultò vincente e la titolare dovette rimborsare la vincita in quanto, secondo i giudici, aveva commesso « colpa grave » non preoccupandosi di tener sotto custodia sicura le schede giocate, e .neppure di accertarsi, prima di'consegnarle alla direzione, quali mancavano.

Persone citate: Cesare Cozzani, Cozzani, Marchetti, Maria Marchetti, Ocleppo, Paolo Vigano, Perono, Pont

Luoghi citati: Carugo, Como, Pont Canavese, Pont Canavese - Sabato, Stati Uniti, Torino