Gli Stati Uniti appoggeranno l'Italia nella candidatura al Consiglio di Sicurezza

Gli Stati Uniti appoggeranno l'Italia nella candidatura al Consiglio di Sicurezza Dichiarazioni di Dulles al nostro corrispondente da Washington Gli Stati Uniti appoggeranno l'Italia nella candidatura al Consiglio di Sicurezza // Segretario di Stato loda la "■ferma e discretapolitica estera del nostro Paese L'America ritiene migliorata la situazione nel Libano - Washington difenderà i suoi alleati in ogni circostanza - Incoraggiante la risposta russa sui controlli per il disarmo (Dal nostro corrispondente) Washington, 20 maggio. Il segretario di Statò americano Foster Dulles ha riconosciuto oggi nella sua periodica conferenza stampa che la ferma e discreta politica estera svolta dal governo italiano gli ha assicurato una funzione « importante e costruttiva » nella condotta degli affari internazionali. Da noi interrogato sulla candidatura avanzata dall'Italia per l'elezione ad un seggio non permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e sulla posizione che il governo americano intende assumere, Dulles ha risposto prontamente: «Ho questo da dire: il governo italiano è venuto assumendo una funzione assai importante e assai co- iiiiiiiiuiiui uiitiniiiiHiiiiiiuiiiiiiiiiiuiii struttiva negli affari mondiali. Il suo consiglio in seno alla Nato, per esempio, è un consiglio saggio, ascoltato dagli altri membri dell'Alleanza atlantica. L'Italia gode di importanti posizioni strategiche a causa della sua posizione nella zona mediterranea e, sotto ogni punto di vista a cui posso pensare, ritengo che sia ben qualificata per essere un membro del Consiglio di Sicurezza. Ora lei sa che la politica degli Stati Uniti è di non impegnarsi in anticipo sul modo di come voterà in elezioni a cariche internazionali. Ma desidero dirle anche che l'America non fa alcuna riserva sull'alto grado di titoli che l'Italia ha per entrare a far parte del Consiglio di Sicurezza ». Una così esplicita risposta è considerata come una conferma che non solo il governo americano non farà alcuna opposizione alla candidatura italiana, ma che ritiene anzi che essa debba essere accolta. Questo giudizio è quindi importante per assicurare alla candidatura italiana il consenso di quei Paesi della zona mediterranea che l'Italia sarà chiamata a rappresentare in seno al massimo organo dell'Onu. L'elezione dei sei membri di turno del Consiglio viene fatta in modo da assicurare ad ogni importante regione del mondo la possibilità di far sentire nell'organo esecutivo mondiale la voce dei Paesi che la compongono. E poiché come si è dichiarato successivamente al Dipartimento di Stato, nel prossimo anno il Consiglio di Sicurezza dovrà indubbiamente affrontare la soluzione di problemi gravi e minacciosi per ristabilire sulle rive del Mediterraneo la pacifica convivenza' nel reciproco rispetto di tutte le Nazioni vecchie e nuove che vi si affacciano o che vi hanno interessi preminenti, è interesse generale — oltre che americano — che un Paese come l'Italia, il quale opera per mantenere aperte le porte alla o i i o a o i l a conciliazione possa svolgere anche in quella sede la sua funzione. Sebbene sia troppo presto per prevedere quale potrà essere l'atteggiamento dei molti Stati interessati alla elezione, si crede di sapere che alcuni dei nuovi Paesi indipendenti dell'Africa del Nord e del Medio Oriente, che vengono stabilendo con l'Italia rapporti reciprocamente utili, sono iìiclini a considerare con favore la candidatura italiana. La situazione del Mediterraneo e soprattutto quella del Libano che presuppone il chiarimento dei rapporti fra le nazioni occidentali, la Russia e la Repubblica Araba Unita (Egitto, Siria e Yemen), costituisce sin d'ora il problema più urgente, come la conferenzastampa di stamane ha dimostrato. Dulles ha affermato nettamente che gli Stati Uniti non cercano affatto un pretesto per far intervenire truppe americane nel Libano. L'America, egli ha detto, accetta il giudizio che il governo libanese fa \della sua situazione e, sebbene sia stata discussa la possibilità di ricorso del Libano all'Onu contro l'interferenza della Repubblica Araba Unita, nessuna decisione è stata pre sa. Gli Stati Uniti sono pienamente consapevoli della loro responsabilità assunta con la risoluzione votata l'anno scorso per la difesa di tutti gli Stati del Medio Oriente contro attacchi provenienti da Paesi dominati dal comunismo internazionale ed in base all'emendamento alla « dottrina Eisenhower » introdotto dal senatore Mansfield, per il quale l'indipendenza di tutte le nazioni del Levante è considerata vitale per la pace e sicurezza degli Stati Uniti. Precisate queste cose, Dulles ha aggiunto che la questione dell'intervento di"truppe ame ricane nel Libano è ipotetica, perché la situazione non sembra richiederlo ed egli non intende impegnare il governo ad ogni decisione preventiva. Ma una cosa deve essere ben chiara ha detto ancora Dulles: gli Stati Uniti non si faranno arrestare da alcuna minaccia sovietica, in nessun posto del mondo, dal fare ciò che ritengono giusto e doveroso. La dichiarazione di Dulles costituisce la risposta americana alle minacce sovietiche contro l'appoggio che gli Stati Uniti danno e continueranno a dare ad un governo amico ed alleato. Passando al problema delle trattative fra Occidente ed Oriente, Dulles ha riconfermato di essere rimasto soddisfatto per la risposta sovietica, anche se parziale, alla proposta americana di consultazioni tecniche sulle questioni del disarmo. Se la Russia non creerà nuovi intralci, è probabile che le consultazioni comincino entro tre o quattro settimane, dopo che alla fine di questa settimana il governo avrà risposto ufficialmente all'ultima nota russa. La replica avanzerà proposte concrete sulle questioni da far discutere ai tecnici: dopodiché non resterà che da scegliere il luogo per la conferenza e coloro che dovranno parteciparvi. nlcdtvontCrzuttgntGino Tomajuoli