Una cameriera cerca la morte offesa da una moglie gelosa
Una cameriera cerca la morte offesa da una moglie gelosa Amara vicenda di una ragazza di vejn#itfff*£ anni Una cameriera cerca la morte offesa da una moglie gelosa Aveva lasciato il suo paese in provincia di Taranto perché era perseguitata da un folle innamorato - A Milano l'altro ieri fu seguita per strada da un uomo: la moglie di costui arrivò per caso e prese la giovane a schiaffi (Dal nostro inviato speciale) Vercelli, 16 maggio. Sconvolta da una ingiusta scena di gelosia fattale, con accompagnamento di epiteti Ingiuriosi, dalla moglie d'un uomo che l'aveva avvicinata per strada, una ragazza ha tentato di buttarsi dal treno. Si deve all'opera affabile della polizia, e successivamente a quella dei medici dell'ospedale, se la ragazza ha potuto recuperare la serenità. Maria Parisi ha ventitré anni, è bionda, carina. E' nata a Laterza, in provincia di Taranto,' e da qualche mese è occupata come domestica presso una famiglia milanese, un capostazione e la moglie maestra che la tengono come una figlia; la signora le insegna anche a lavorare da sarta. Ha dovuto lasciare il paese in conseguenza d'un brutto episodio, che l'aveva molto impressionata.- Un uomo aveva tentato d'approfittare di lei; respinto, continuò a perseguitarla. Quando il padre ne venne a conoscenza voleva dargli una dura lezione. Maria si oppose, e per troncare ogni possibilità d'incidenti preferì abbandonare il paese e la famiglia, trasferendosi a iiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiitiiii ) a n ti n a a o. le eo na a è sn ea a a n imva ei; ene va are ti se a Milano dove già vivevano due suoi fratelli, e dove, come si è detto, trovò dignitosa occupazione. Il pomeriggio dell'altro giorno Maria Parisi usci di casa per alcune commissioni nel rione. Per strada fu avvicinata da un tizio che si mise a fare il galante, nonostante il riserbo della ragazza. A un tratto sui due piombò come una furia una donna. Fin dalle prime parole si rivelò per la moglie del dongiovanni da strada. Diede un paio di ceffoni all'uomo accusandolo di tradirla, altrettanto fece con la ragazza accusandola d'insidiarle il marito. Maria Parisi non ■ reàgK Si allontanò con tristezza, sconvolta dalla scena disgustosa. Forse nella sua mente l'incidente assunse un rilievo più imponente per il ricordo ' del non lontano episodio di Laterza. Errò fino a sera per le strade, si trovò senza volerlo presso la stazione. Allora de cise di abbandonare Milano e di cercarsi un lavoro a Torino. Sali su un treno, e se ne rimase rannicchiata in un angolo dello scompartimento, assorta in contrastanti pensieri iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiini Quando il treno stava per arrivare alla stazione di Vercelli, Maria Parisi aprì d'impeto 10 sportello e stava per buttarsi giù. Un viaggiatore che le era accanto l'afferrò con robuste braccia e la trasse a sé. La ragazza era agitatissima, smaniava. In stazione il viaggiatore la fece scendere dal treno, l'accompagnò all'ospedale. Dopo le cure prestatele dal medico di guardia, l'agente di servizio la condusse in questura, nell'ufficio del commissario dott. Francese. La ragazza piangeva, pronunziava frasi deliranti, minacce di suicidio. ' Ripetutamente tentò di battere il cdjid'rientro le pareti,'* di strangolarsi con una cintura di cuoio che le stringeva i fianchi. « Voglio morire — gemeva. — Questa vita non è fatta per me ». A stento il dott. Francese riuscì a farsi raccontare la vicenda. Mentre veniva fatta rifocillare, il funzionario telefonò alla famiglia milanese che ospita la ragazza, già in allarme per la sua assenza; gli furono date ottime informazioni, che confermarono la veridicità del racconto. il trauma nervoso da cui Maria Parisi era stata colpita non si attenuò. Tutta la notte 11 funzionario, il sottiifficiale e gli agenti di servizio le furono accanto, rincorandola affabilmente, e soprattutto sorvegliandola. In ospedale non era stato possibile ricoverarla al reparto neurologico mancando appunto di adeguata sorveglianza notturna. Soltanto il mattino successivo fu possibile accoglierla alla sezione neurologica, dov'è rimasta due giorni. Ieri mattina da Milano è arrivato un fratello a riprendersela, del tutto rasserenata. «
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