Oggi la fiera ad Asti del bue di razza piemontese

Oggi la fiera ad Asti del bue di razza piemontese Oggi la fiera ad Asti del bue di razza piemontese Olire 1000 capi di bestiame in vendila e circa 400 alla mostra concorse (Nostro «ertitelo particolare) Asti, 13 maggio. La città di Asti non è soltanto la capitale del vino ed in particolare dei vini barbera e moscato, ma ha pure una grande importanza zootecnica perché In questa provìncia trovasi ancora la razza bovina piemontese quasi in purezza e conservante, seppure limitatamente, la triplice attitudine; lavoro, carne e latte. Dall'ultimo censimento del bestiame (1930) risultavano 78.000 capi bovini. La fiera che si svolge domani mercoledì ha tradizioni centenarie e fa confluire dalle circostanti colline oltre mille capi di animali per essere compra-venduti tra i produttori e acquistati per gran parte dai macellai del Piemonte, della Liguria e della Lombardia. Accanto al mercato ordinario, saranno presentati alla mostra concorso circa 400 soggetti, gran parte di razza piemontese e della categoria tori, buoi, manzi e vitelli e vitelle. Vi sarà anche una categoria di bovini di razza frlsona italiana (olandese) e bruno alpina, poiché in questi ultimi anni le trattrici, le fresatrici e le mletifalciatrici hanno sostituito parte del bestiame da lavoro e questo è stato a sua volta rimpiazzato da animali con attitudine lattifera, più redditizi nelle zone ove è facile la produzione di buon foraggio. Caratteristica particolare della manifestazione zootecnica è la presenza di vari gruppi di tori di buona genealogia, funzionanti nelli stazióni di monta private e pubbliche e nelle stazioni per la fecondazione artificiale; Asti è una delle prime provinole d'Italia ove è maggiormente diffuso tale moderno metodo di riproduzione, date le difficoltà di mantenere tori nelle singole aziende e di trasferire le bovine da un luogo all'altro per l'accoppiamento. Si ritiene che su circa 35:000 vacche esistenti in provincia, oltre metà siano fecondate artificialmente. L'indirizzo zootecnico attuale delle piccole aziende collinari dell'Astigiano — cosi mi confermavano oggi il dott. Riva, già capo dell'Ispettorato ed il veterinario comunale capo dottor Bausola — è quello di produrre animali da carne con tendenza alla coscia, senza però arrivare a soggetti aventi questa caratteristica spiccata, vioè col treno posteriore molto svilrnpato. E' vero che il vitello de'l» coscia d'allevamento di 80-120 Kg. è pagato 1000-1200 lire al chilo, però gli astigiani pensano anche alla rimonta della stalla con bovine non della coscia. Ad Asti si può quindi assistere ancora allo svolgimento di un vero e tipjco mercato di razza piemontese con buoi, manzi, vitelloni, vitelli comuni, della mezza coscia e della coscia, perché la plaga richiede questi animali. Alla Mostra saranno presentii vari stands:.uno presentato da un macellaio di Asti con numerosi tipi di carne tratta dai vari animali e per segnalare ai produttori quali sono le carni più richieste, più pregiate e più pagate; uno per la fecondazione artificiale del centro di Asti; uno di un gruppo di 12 manzette d'allevamento provenienti dalla provincia di Alessandria; uno di bovine da latte « olandesi » dalla Ditta Caliseano con un toro d'alta genealogia; uno comprendente gli animali scelti dal nucleo del centro miglioratore della provincia di Asti. I premi stanziati dal Comune ammontano a 800 mila lire; la giuria è composta da 40 tecnici e presieduta dal dott. Bausola di Aliti. CARLO BAVA

Persone citate: Bausola, Riva