I paracadutisti francesi in Algeria si ribellano al governo di Parigi

I paracadutisti francesi in Algeria si ribellano al governo di Parigi Chiedono che De Gaulle assuma il potere I paracadutisti francesi in Algeria si ribellano al governo di Parigi Costituito un comitato di salute pubblica per la guerra ad oltranza - Arrestato il capo militare gen. Salan? - Stroncata nella capitale francese una insurrezione delle destre - Costituito il governo (Nostro servizio particolare) Parigi, 13 maggio. L'insurrezione di cui 1 partiti di destra minacciavano da tempo il Governo, è scoppiata oggi contemporaneamente a Parigi e ad Algeri, e se nella capitale le forze dell'ordine hanno fatto fallire Il tentativo fascista impedendo ai dimostranti di prendere d'assalto il Parlamento, viceversa in Algeria i militari e gli estremisti hanno preso il potere ribellandosi all'ordine del Governo e nessuno può dire oggi ciò che avverrà nei prossimi giorni in Africa Settentrionale e In Francia, La manifestazione parigina il cui pretesto era l'omaggio da rendere ai tre militari francesi fucilati dai ribelli algerini, è cominci.ita alle 18,S0 all'Arco di Trionfo della piazza dell'Étoilc. Dopo aver deposto sulla tomba del Milite Ignoto una corona di fiori, parecchie migliaia di persone hanno formato un corteo e un ordine breve è stato dato, ripetuto di bocca in bocca e poi urlato con forza: « Alla Camera ». Prudenti i proprietari ed i direttori dei Caffè e delle botteghe de l'Avcnue, avevano chiuso le porte e abbassate le saracinesche, e tale precauzione si è rivelata opportuna quando alle 18,45 la colonna composta di parecchie migliaia di persotie, formatasi in piazza dell'Étoilc, alle grida di « Algeria ai francesi » e « Il potere all'esercito » cominciava a dirigersi verso la piazza della Concordia. I deputati paracadutisti Le Pcn e Demarquct erano in testa al corteo inquadrando il portabandiera, quando è avvenuto il primo scontro, ad un centinaio di metri circa dal punto di partenza. Lo sbarramento della polizia, rivelatosi troppo debole, è indietreggiato senza opporre molta resistenza, e lo stesso ha fatto, una cinquantina di metri più avanti, un altro sbarramento vche le guardie mobili avevano predisposto. Ma intanto grosse forze della Guardia repubblicana di sicurezza e di gendarmi si ammassavano attorno alla rotonda dei Campi Elisi; carrozzoni ed i camion della polizia venivano posti di traverso sul ponte Alessandro III, sul ponte della Concordia e sugli altri passaggi vicini chiudendoli completamente, mentre la protezione della Camera dei Deputati e dell'Ambasciata americana veniva ancora rafforzata. La violenza degli scontri autnentava alla rotonda dei Campi Elisi, dove le ambulanze ed i carrozzoni della Prefettura raccoglievano i primi feriti e gli agenti procedevano a diversi arresti. Ma i dimostranti, a mano a mano che venivano sfollati dai pesanti bastoncini bianchi degli agenti e da altri più lunghi, di legno, apparsi per la prima volta, si raggruppavano più in là ed a poco a poco invadevano la piazza della Concordia, dove la situazione diventava rapidamente confusa. Gli sfollagente dei poliziotti cadevano come grandine sulle teste dei civili, la guardia mobile con il calcio dei fucili sgominava i gruppetti via via che si formavano e non appena un individuo rimaneva isolato veniva afferrato e trasportato nei furgoni cellulari. I dimostranti si difendevano accanitamente con sbarre di ferro che avevano strappato dalle inferriate dei giardini dei Campi Elisi, coti pezzi di metallo tolti dagli autobus e con pietre divelto dal selciato. La mischia è continuata per più di mezz'ora con estrema violenza e soltanto le bombe lacrimogene riuscivano a respingere i manifestanti che davano l'assalto al ponte della Concordia, al di là del quale si trova la Càmera dei Deputati, e al ponte Solferino. I feriti erano numerosi nei due campi e le ambulanze piene di persone sanguinanti si dirigevano a tutta velocità in direzione degli ospedali. Soltanto dopo le 19,30 la piazza della Concordia era parzialmente sgombrata. Intanto il presidente del Consiglio dimissionario, Felix Gaillard, incaricato di occuparsi delle faccende di norma le amministrazione in attesa che la Francia abbia un nuo tniblmCr vo governo, riuniva immedia- tornente un consiglio di Gabinetto, al quale partecipavano il ministro della Giustizia, Robert Lecourt, il ministro per l'Algeria, Robert Lacoste, . il ministro degli Affari Esteri, Christian Pineau, ed il generale Ely. La situazione, infatti, appa- re gravissima, e può diventare addirittura drammatica da un momento all'altro. Non si può escludere l'eventualità che le forze di sinistra si uniscano per una contromanifestazione contro il fascismo, come avvenne il 1S febbraio '34 in risposta alla giornata del 6 febbraio. A Le Havre, ad esempio, il Partito comunista ha reagito immediatamente, e sebbene la contromanifestazione si sia svolta nella calma la minaccia è evidente Più grave ancora è la situazione In Algeria, dove il generale dei paracadutisti Massu ha costituito un comitato di salute pubblica civile e militare, con 1 colonnelli Ducas, Trlnquier e Thomazo e altre sette personalità che saranno soprattutto incaricate del collegamento fra la popolazione ed i militari. La manifestazione di Algeri, fissata inizialmente per le ore 15, è stata poi rimandata alle 17, ma già da stamani viva effervescenza regnava nella città e verso le 15,30 un gruppo di giovani invadeva improvvisamente il centro cui turale americano dell'U.S.I.S. saccheggiandolo. Si spargeva poi la voce che il generale Salan e l'ammiraglio Auboyneau avevano fatto sapere a Pari gi di non avere i mezzi per proibire la dimostrazione. Alle ore 17, quando la manifestazione è incominciata ufficialmente, parecchie • decine di migliaia di persone erano riunite intorno al • monuiriento ai Caduti, dove un 'portavoce del cosidetto Comitato di-vigilanza* gridava con un megafono: * Abbandonerete l'Algeria franceset »; e la folla in coro urlava: « No ». < Difenderete l'Algeria france¬ fvrfiiP e a n a . a u r a rn a ». e¬ set», domandava ancora il portavoce, e la folla rispondeva: «SI ». Poi, ascoltati alcuni discorsi, i dimostranti formavano un corteo per dirigersi verso il centro al grido di: « L'esercito al potere ». Giunta dinanzi al Ministero dell'Algeria, la folla tentava di penetrarvi, e sfondati i cancelli con un camion militare, irrompeva nell'edificio nonostante le bombe lacrimogene scagliate dalla Guardia mobile. Mentre l'occupazione del Ministero proseguiva gradualmente dopo violente zuffe tra i dimostranti e le guardie, la folla che lo aveva invaso, sovreccitata anche dal caldo torrido, si sfogava gettando dalle finestre dei vari uffici tutti gli incartamenti che vi trovava. Poi, saccheggiato così il Ministero, se la prendeva con le automobili ferme lungo i marciapiedi, rovesciandole. Soltanto la presenza del generalo Massu-, freneticamente acclamato, riportava un po' di disciplina tra la folla, che fischiava invece il generale Salan; e poco dopo, mentre i paracadutisti bloccavano le porte del palazzo, il generale Massu si rivolgeva ai dimostranti comunicando la costituzione di un comitato di salute pubblica. Alle 21,10 11 generale Sfasali lanciava infine dui balcone del.Ministero il testo del telegramma invinto ni Presidente della Repubblica: « Vi rendiamo conto creazione comitato salute pubblica civile e militare ad Algeri sotto mia presidenza, generale Massu, data gravità situazione e necessità assoluta mantenere ordine ed evitare spargimento sangue. Esigiamo creazione a Parigi d'un governo di salute pubblica solo capace di conservare Algeria parte integrante della metropoli ». Radio-Algeri, controllata da stasera dal comitato di salute pubblica, ha trasmesso nella notte un appello al generale De Gaulle perché assuma il poteri in Francia creando un igoverno straordinario. Poco dopo è partito in aereo da Parigi, alla volta di Algeri, Robert Lacoste, ministro dell'Algeria,nel disciolto governo di'.Gaillard. -.' ! Un'altra drammatica notizia \è giunta nella notte da Algeri: i paracadutisti avrebbero arrestato il generale Salan rimasta fedele al governo di Parigi. L. Mannucci vpcp Gruppi di giovani dimostranti algerini danno l'assalto al Ministero dell'Algeria saccheggiandolo (Telefoto)