Vino e coltellate

Vino e coltellate Vino e coltellate L'aggressione di corso Vercelli ripropone il problema d'una minoranza incivile • Una lettera dell'Unione famiglie del Mezzogiorno Un'altra baruffa da osteria si 6 conclusa a coltellate. Tre uomini all'ospedale (uno con il corpo straziato da quindici ferite), un giovane in carcere, il suo complice braccato dalla polizia. Piemontesi le tre vittime, meridionali i due colpevoli. Una rissa come ne succedono spesso al sabato sera, quando un bicchiere di troppo fa perdere il senso della misura a chi ha 11 vino « cattivo ». Nessun movente politico ha provocato il sanguinoso episodio di corso Vercelli. Forse non si può neppure parlare di motivi campanilistici. Per certa gente attaccar briga è un vizio, un modo come un altro di farsi passare la sbornia. Un modo assurdo, inconcepibile In un paese civile. Episodi come questi non servono iccrto a cementare l'armonia tra piemontesi e meridionali. Il torto non è mai da una parte sola, tipi litigiosi se ne incontrano al nord come al sud. Piuttosto, c'è da preoccuparsi per la frequenza delle risse che degenerano in coltellate. Il feritore dei tre di corso Vercelli girava armato di un coltellaccio lungo 40 cernirne tri. Non un temperino o un trin cetto: un'arma più temibile di una baionetta. E l'ha brandito con furia belluina. Precisiamo subilo che la grande maggioranza degli Immigrati sono persone laboriose ma accanto al galantuomini vivono purtroppo a Torino anche individui prepotenti, che non conoscono altro argomento polemico all'infuori del coltello. E' contro questa minoranza di « guappi » che i piemontesi protestano. Contro la pessima abitudine di portare in tasca un coltello e adoperarlo per ferire 11 prossimo anziché per sbucciare la mela o l'arancia. La legittima ribellione contro 1 selvaggi armati di coltello non è solo dei piemontesi. Il presidente dell'* Unione famiglie del Mezzogiorno », in una lettera al nostro giornale « condanna I conterranei rei di delitti comuni » e invoca nei loro confronti la massima severità « non soltanto nel punire, ma nell'espellerc per sempre dal civile Piemonte il delinquente che degrada e offende chi non ne ha colpa. Questo si chiede difésa di tanta brava e onesta gente del Meridione ». Il pescatore Mario Guglia — ferito con 15 coltellate dal calabrese Vincenzo Pontano nella rissa di sabato notte in corso Vercelli — è leggermente migliorato. Tuttavia i medici dell'astanteria Martini non hanno ancora emesso una prognosi tranquillante: solo la robusta fibra del Guglia ha impedito che il litigio si trasformasse in una tragedia. Le altre due vittime, Giovanni Gea e Mario Monflrmato, sono uscite dallo scontro senza gravi conseguenze. Dopo l'arresto del principale responsabile del sanguinoso episodio — il ventiseienne Fontano, la Mobile ha dato per tutta la giornata la caccia all'altro meridionale, il ventottenne Perseo Bonacci. Le ricerche si sono estese al Monferrato, dove sembra agli abbia cercato rifugio.

Persone citate: Fontano, Giovanni Gea, Mario Guglia, Mario Monflrmato, Perseo Bonacci

Luoghi citati: Piemonte, Torino