La spia svizzera Ulrich condannato a due anni e mezzo di carcere duro

La spia svizzera Ulrich condannato a due anni e mezzo di carcere duro La spia svizzera Ulrich condannato a due anni e mezzo di carcere duro La mitezza iella sentenza è dovuta al fatto che le notizie trasmesse agli agenti francesi non hanno danneggiato la Confederazione - L'imputato non ricorrerà (Dal nostro corrispondente) Berna, 9 maggio. Con la sentenza del processo contro la spia Max Ulrich, condannato oggi dal Tribunale federale a due anni e mezzo di carcere duro, si è avuto, almeno ufficialmente, l'epilogo della vicenda dello «spionaggio telefonico » che il 23 marzo dello scorso anno culminò nel suicidio del procuratore generale della Confederazione, René Dubois. Diremo subito che da tale processo — svoltosi in gran parte a porte chiuse per motivi di sicurezza interna — nulla o ben poco è trapelato sul retroscena dell'oscura vicenda, e tutto ormai lascia ritenere — salvo imprevisti colpi di scena — che rimarrà avvolta da un impenetrabile mistero. Nei corso del dibattito ci si è quasi unicamente limitati a parlare delle colpe dell'Ulrich e la sola volta che il discorso è caduto sul procuratore suicida, il pubblico ha dovuto abbando nare l'aula. Con certezza si sa soltanto, e q"e»lo è l'unico fatto nuovo emerso dal processo, che l'imputato e René Dubois agirono per proprio conto. Ma Ulrich ha preteso di essersi messo in contatto con Marcel Mercier, a suo tempo addetto all'Ambasciata di Francia a Berna, per smascherare Dubois, ma la sua tesi, quanto mai assurda, non ha trovato che pochi fautori. Nonostante che sia stato riconosciuto colpevole del reato di spionaggio politico a favore di una potenza straniera, il Tribunale di Berna, pronunciando una condanna di due anni e mezzo di reclusione, si è mostrato piuttosto clemente verso l'Ulrich. Non v'è dubbio che l'ex-ispettore deve la relativa mitezza della sentenza al fatto che — così ha sottolineato il presidente del Tribunale, dottor Abrecht — le informazioni da lui trasmesse all'agente francese Mercier non hanno arrecato alcun danno materiale alla Confederazione. Poco chiari sono rimasti i motivi che lo indussero a fare l'informatore nel servizio di controspionaggio francese. Nella sua sensazionale dichiarazione letta nella seduta d'apertura, l'ex-ispettore pretese di aver avuto, quale contropartita, importanti ragguagli dal Mercier Ma ciò è smentito oggi dalla motivazione della sentenza: a quanto pare, l'Ulrich avrebbe agito per ragioni ideologiche, essendo un accanito avversario dei comunisti, i quali non lesinano i loro aiuti al mondo arabo. L'imputato è rimasto impas sibile quando il presidente del Tribunale ha dato lettura della sua condanna. Pare che non presenterà ricorso. \m f.

Persone citate: Dubois, Marcel Mercier, Max Ulrich, Mercier, René Dubois

Luoghi citati: Berna, Francia