Pleven rinuncia all'incarico Coty riprende le consultazioni

Pleven rinuncia all'incarico Coty riprende le consultazioni Pleven rinuncia all'incarico Coty riprende le consultazioni La sola possibilità sembra ormai quella di un ministero di minoranza di centro-sinistra - Si fa il nome di Mitterand (Dal nostro corrispondente) Parigi, 3 maggio. Il Presidente della Repubblica ha ripreso oggi le consultazioni con i rappresentanti dei gruppi parlamentari. Ha ricevuto all'Eliseo il segretario del Partito socialista, Guy Mollet, il leader delle destre, Antoine Pinay, ed il democristiano Pierre Pnimlin. Poi ha rimandato a chiamare René Pleven e gli ha ripetuto l'invito a costituire il Governo, ma Pleven ha rifiutato definitivamente. La notte scorsa, quando Pleven gli disse che non poteva formare un ministero di unione nazionale perché i socialisti si erano rifiutati di parteciparvi, ed era costretto perciò a rinunciare all'incarico, René Coty l'aveva pregato di soprassedere alla decisione perché intendeva consultarsi con i principali esponenti politici per esaminare la possibilità di un governo Pleven anche senza la partecipazione socialista. Il colloquio che ha avuto stasera con René Pleven è durato due ore e ciò fa supporre ch'egli abbia vivamente insistito affinchè il deputato U.'D.S.R. (Unione Democratica Socialista della Resistenza) ac- cettasse di continuare il ten- tativo di risolvere la crisi, ma ogni insistenza è stata inutile. Appena Pleven ha lasciato l'Eliseo, René Coty ha invitato il presidente del partito radicale, Edouard Daladier e, nel primo momento, si era creduto che fosse per offrirgli l'incarico; si trattava invece di proseguire le consultazioni prima di fare una nuova scelta. Dopo diciotto giorni di crisi tutto è dunque ancora al punto di partenza. Poiché i socialisti hanno deciso di non partecipare a nessun governo insieme ai cosiddetti indipendenti, responsabili delle tre crisi ministeriali della presente legislatura, la sola possibilità sembra ormai quella di un governo di minoranza di centro-sinistra, in grado di rimanere al potere con l'astensione dei centocinquanta voti comunisti. Si tratterebbe naturalmente in questo caso di un governo con compiti limitati, che dovrebbe soprattutto risolvere il problema dell'Algeria Ritorna perciò a circolare con sempre maggiore insistenza il nome di Francoise Mitterand che, fino dal primo giorno della crisi, veniva indicato negli ambienti di sinistra com'è l'uomo nella posizione più fa-vorevole per farsi carico di questo compito. Una coalizione di interessi molto potenti è riuscita finora a tenerlo lontano dal potere ed anche la scelta di Pleven, che appartiene allo stesso partito, era probabilmente rivolta a questo fine. 8. V.

Luoghi citati: Algeria, Parigi