Domani compare al Tribunale di Berna l'ispettore di polizia accusato di spionaggio
Domani compare al Tribunale di Berna l'ispettore di polizia accusato di spionaggio L'altro imputato, il procuratore Dubois, si uccise ?on due rivoltellate Domani compare al Tribunale di Berna l'ispettore di polizia accusato di spionaggio Egli avrebbe fatto registrare le telefonate tra l'ambasciata egiziana e il Cairo consegnando i nastri al governo francese - Alcune udienze saranno tenute a porte chiuse (Dal nostro corrispondente) Berna, 3 maggio. Da lunedì prossimo il Tri- bunale federale si occuperàdel più grosso scandalo chesia ??iai avvenuto nell'amministrazione statale della Svizzera; la faccenda dello « spt'onaggio telefonico » che la sera del ss marzo dello scorso anno culminò col suicidio del procuratore generale della Confederazione, René Dubois, il quale, dopo un drammatico colloquio con il ministro degli Interni, si sparò due colpi di pistola alla tempia. D'impressione fra la popolazione fu enorme, l'illecita attività, del Dubois e dell'ispettore di polizia Ulrich che da lunedì siederà sul banco de gli imputati, avevano definitivamente distrutto il mito dell'incorruttibilità dei funzio- nari elvetici. Abituato ad una fiducia quasi cieca in tutti coloro che ricoprono alte cariche di Stato, l'uomo delia strada1 in un primo momento stentò \ o credere alle sensazionali ri- \ VClaZÌ°±^^^Ja^\inverosimili sembravano. Ma i dall'inchiesta subito aperta doveva chiaramente risultare che il procuratore generale e il suo collaboratore Max Ulrich si erano dati allo spionaggio passando regolarmente ad un agente dell'ambasciata di Francia informazioni segrete che riguardavano soprattutto i diplomatici egiziani accreditati a Berna. Anche il modo in ©u^ erano state raccolte tali informazioni susciti un v.ntevole disagio, in qua7ito si venne a sapere che la polizia federale faceva registi-are su dischi le conversazioni telefoniche fra numerose persone, ciò che è proibito dalla Costituzione di questo Paese. Una sola scusante venne accordata dall'opinione pubblica al Dubois e all'Ulrich, e cioè quella di aver danneggiato l'Egitto il cui regime totalitario non è visto di buon occhio dagli svizzeri. Ma ciò non toglie che la Svizzera, con la sua politica di assoluta neutralità, non può favorire nessuna nazione, anche se amica come la Francia cui il procuratore generale aveva fornito il contenuto delle conversazioni telefoniche fra i diplomatici egiziani a Berna e il governo dei Cairo. Ora si spera qui che con il processo a carico dell'ispetto re Ulrich possa essere fatta filialmente luce sul retroscena di tutta la faccenda. Anzitutto il dibattito dovrebbe chiari re se il procuratore suicida e l'imputato — il quale ha già scontato mi anno di carcere preventivo — agirono per lucro o per idealismo, pensando di servire la causa del inondo libero. Per contro sono da attendersi poche rivelazioni circa il contenuto delle informazioni passate dall'Ulrich alla Francia, in quanto è facile immaginare che la Svizzera non abbia alcun interesse a renderò di pubblica ragione i metodi di lavoro del suo serviaio di controspionaggio. Del resto il Presidente del Tribu- llllllllll naie federale ha già fatto sapere che alcune udienze, data la delicatezza della materia, si 1 svolgeranno a porte chiuse. \ 1. f.
Persone citate: Dubois, Max Ulrich, René Dubois
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