In giudizio il diciassettenne accusato di omicidio per rapina

In giudizio il diciassettenne accusato di omicidio per rapina Processo a porte chiuse al tribunale di Ancona In giudizio il diciassettenne accusato di omicidio per rapina Lo studente in un primo tempo confessò d'aver mortalmente percosso una vecchia di ottantatré anni per strapparle la borsetta - Poi ha ritrattato (Dal nostro corrispondente) Aiutimi, 3 maggio. Si è iniziato stamane dinanzi a] tribunale dei minorenni il processo contro !o studente Antonio G. di 17 anni, da Pesaro, imputato dell'assassinio preterintenzionale dell'ottantatreenne Barbara Spinozzi. Essa fu aggredita a scopo di rapina il 28 gennaio scordo sul piazzale Quattro Novembre di Ancona. Il G. è accusato anche di una rapina e di una tentata rapina ai danni delle due signore pesaresi Emilia Barrile e Norma Predolin; per una di queste aggressioni sono coinvolti nel processo anche gli studenti Ottavio D. e Marcello N., entrambi appartenenti ad ottime famiglie. Il processo, trattandosi di minorenni, si svolge a porte chiuse. Starnano l'udienza è durata fino al'e 14 ed è stata occupata interamente dall'interrogatorio degli imputati; quello di Antonio G., che appariva molto calmo, si è protratto per due ore e mezzo. Il processo è stato quindi rinviato a sabato prossimo. L'aggressione di cui il G. è imputato, avvenne il 28 gennaio scorso sulla scalinata del monumento ai Caduti di Ancona. Una vecchietta assai nota per la sua misantropia, Barbara Spinozzi, stava consumando una frugale colazione. La piazza era deserta: « Barberina» com'era chiamata la donna, fu avvicinata da Un giovane alto e robusto che le intimò di con segnargli la borsetta, nella qua le c'erano tremila lire. Poiché la vecchia rifiutò, l'aggressore la colpiva a pugni facendola rotolare lungo la scalinata. Unico testimone della disgustosa scena fu un bimbo, che dal le finestre della sun abitazione vide il giovane dileguarsi in una pineta dopo avere arraffato il denaro nella borsa. Barbara Spino/zi Morì dopo quara. .iott'ire di afonia; una settimana più tardi la questura rivelò il nome delrat'tnre dell'aggressione, Antonio G. di 17 anni, studente ai Corso capitani dell'Istituto Nautico di Ancona, il quale aveva reso ampia confessione dichiarando di aver agito in preda ad un istinto incontrollabile. Egli aveva persino precisato che subito dopo il crimine aveva raggiunto in filobus la stazione ferroviaria, salendo sul treno per Pesaro dove abitava. Non passarono molti giorni e si venne a sapere che Antonio G. aveva ritrattato la confessione dinanzi ai giudice istruttore, dichiarando di averla resa in un momento di smarrimento. Inoltre diversi suoi compagni di scuola e una professoressa abitante a Senigallia, la signora Galeazzi Cochi, affermarono che il 28 gennaio alle 13,45 11 G. si trovava in treno Insieme con loro. Da notarsi che quel convoglio era partito alle 13,25 dalla stazione di Ancona Cen trale, mentre l'aggressione era avvenuta intorno alle 13,30 al lato opposto della città. L'inchiesta veniva quindi ap' profondita. E poiché il giovane si era pure confessato in un primo tempo autore di tre rapine compiute a Pesaro si ricostruivano questi altri criminosi episodi accertando che sospetti autori erano invece gli studenti Ottavio D. e Marcello NpnratgetRScappddVslspzptbcradgtsacivvteddSfilili ■ iiìiii 11 ■ iiiiii il ■ iiiii ti li ■ ■ il •■■ti 111 •■■■ii N. Le cose stavano a questo punto quando interveniva un nuovo colpo di scena: le signore Predolin e Barrile, rapinate a Pesaro, «riconoscevano Antonio G. come uno degli aggressori. Di conseguenza tutti e tre i giovani venivano rinviati a giudizio. _ _ c. g.

Luoghi citati: Ancona, Pesaro, Senigallia