Una cameriera di 19 anni si annega sfuggendo al fidanzato che la soccorre

Una cameriera di 19 anni si annega sfuggendo al fidanzato che la soccorre _ . . ■ ^ _ J m ■ m*. _ _ _ . KfflKpiaig© ogMMt aiuto sxM.exM.tfG viene tx*avolta dalla corrente Una cameriera di 19 anni si annega sfuggendo al fidanzato che la soccorre / familiari ostacolavano le nozze - Domenica sera l'ultimo ballo ■ Ieri i due giovani si trovano sul ponte del Naviglio - La ragazza si divincola e si butta in acqua ■ L'uomo si tuffa, la raggiunge e lotta con lei invano (Nostro servizio particolare) Ivrea, 2 maggio. Contrastata dalla famiglia •nel suo amore per un giovanotto, una ragazza stamattina si è annegata nel Naviglio di Ivrea. Sì è uccisa in circostanze particolarmente drammatiche, sfuggendo alle braccia del fidanzato e respingendo poi il suo aiuto, in una indo-mobile volontà di morire, Anna Maria Zini era nata diciannove anni fa a Lione ma viveva con i genitori a Nomaglio. Il padre, Duilio, è operaio in uno stabilimento di Borgo/ranco. Da qualche tem- I po ero occupata come dome1 sfica presso la famiglia Cerri, a Ivrea, e la sera andava a dormire presso le zie Elsa e Marina Fasciotto, sorelle della madre. Il sabato sera si recava a Nomaglio dai genitori, e vi restava fino al lunedi mattina. Era una bella ragazza, .mite, un po' chiusa, molto sensibile. Un paio d'anni fa,mentre era addetta còme cameriera in una rosticceria, aveva conosciuto un giovanotto, di Pavone. Si erano innamo rati, avevano cominciato a uscirò assieme, parlavano di matrimonio. Anche Carlo Nozari viene descritto come un bravo ragazzo. Forse di spirito un po' indipendente nel lavoro. Per due anni era stato dipendente, come manovale, dei cantieri Olivetti, ma nell'autunno scorso era stato licenziato per alcune infrazioni di carattere contrattuale, e da allora aveva trovato lavoro in altre imprese. Forse questo deve avere impressionato sfavorevolmente i genitori della ragazza. In particolare la madre di Anna Maria, la signora Maria Fasciotto, era contraria al suo matrimonio, ma per una ragione più importante, ritenendo eh", la figlia fosse ancora troppo giovane per sposarsi. Nonostante l'avversione della famiglia, Anna Maria continuava però, segretamente, a incontrarsi con Carlo, Si videro anche mercoledì sera, e si accordarono di andare a itiiiiiiiiiiililliMlliliililiiiliiiiiiliiiiiiiiiiiliiiiiiia il ventunenne Carlo Nozari, I ballare assieme a Nomaglio la sera successiva. Ieri mattina Anna Maria partì da Ivrea per trascorrere dai genitori la giornata del 1° maggio. Era serena, gaia. La sera indossò il suo abito migliore e annunziò che sarebbe andata a ballare. Il padre volle accompagnarla, e vide che s'incontrò con Carlo Nozari. Anna Maria rincasò tardi. I genitori l'aspettavano, e le manifestarono la loro disap- provazione. E' probabile che l'abbiano sgridata con seve rità. Forse la ragazza vide la fine della sua speranza di potere un giorno sposare Carlo Nozari. Questa mattina lei prese la corriera delle sette per tornare a Ivrea. Sulla stessa corriera salì Carlo, ohe avendo fatto tardi aveva dormito' in un albergo di Nomaglio. I due giovani sedettero separatamente, a all'arrivo discesero pure separatamente. Ma Anna Maria non prese la strada per recarsi al lavoro. Carlo la vide avviarsi verso il Naviglio. Affrettò il passo, lei si mise a correre. Il giovanotto la raggiunse. La ragazza era triste, depressa. Le chiese cos'avesse, lei gli accennò alla lite della sera prima a casa. « Sono stufa, stufa, stufa, — disse. — Non voglio più saperne di vivere così. Voglio morire ». Cario non diede molto peso e o a , i i i a - l e 4 è a quelle parole. Già altre volte Anna Maria gli aveva espresso il proposito di to gliersi la vita. Anche questa volta sarebbe stata come le altre, pensò il giovanotto. Ma quando, camminando accanto, giunsero al Naviglio, presso la centrale Sip, Anna Maria di colpo si tolse la giacca. Era disperata, fuori di sé. « Mi butto, mi butto». Egli la strin se fra le braccia, la tenne av vinghiata a sé. E si mise a gridare aiuto. Passava nei pressi un ope raio, il ventottenne Giuseppe Meneghin. Accorse, e Carlo gli chiese di aiutarlo, la sua fidanzata era impazzita, voleva buttarsi nel Naviglio. In quel momento Anna Maria gli diede uno strattone, e si lanciò in acqua. Senza esitare, Carlo si tolse la giacca, si buttò a sua volta . Intanto Giuseppe Meneghin correva verso le case vicine in cerca di soccorso. Carlo raggiunse poche bracciate Anna Maria, la a^- guanto, la sospinse, verso la sponda. Aveva già afferrato un ciuffo di sterpi e stava tirandosi su, quando la ragazza, che non cessava di divincolarsi, con un altro strattone si staccò da lui e fu di nuovo ghermito dalla corrente. Per la seconda volta egli la raggiunse, le passò un braccio attorno alle spalle. In una contrazione nervosa lei gli si aggrappò addosso, stava per trascinarlo sott'acqua. Carlo risalì sulla sponda; strappò un ramo, lo avvicinò ad Anna Maria. Con un'espressione disperata, lei allungò la mano e lo respinse. Intanto era accorsa gente. Le fu lanciato un gancio che s'impigliò nelle vesti. Fu così possibile tirare a riva il corpo inerte. Respirava ancora, ma aveva la bava alla bocca. La adagiarono sull'erba, le praticarono la respirazione artificiale. Respirava ancora quando venne l'autobarella della Croce Rossa. Ma quando giunse all'ospedale, Anna Maria non respirava più. Mentre la portavano all'ospedale, Carlo Nozari era stato accolto in una casa vicina per cambiarsi. Quando ne uscì, ignorava che la sua fidanzata fosse morta. Quando uscì dal commissariato, dove era stato interrogato dal dott. Battegazzorre, ignorava ancora ohe Anna Maria fosse morta. Lo apprese, sconvolto, per strada, udendo commentare il fatto da due passanti. g- f- Carlo Nozari che ha tentato invano di impedire alla fidanzata di gettarsi in acqua Anna Maria Zini, di 19 anni, suicida nel Navtgrlio di Ivrea ■ iilitiiiiiiiiititt iiiitititiiiiitliiliiiiiiiiilllllllliliMil»ittiiti««i<'"tiliiiitiifiiiiiitiiiiiiiiiiiitiiii