Nasser nella villa di Kruscev discute le sue mire sulla Palestina

Nasser nella villa di Kruscev discute le sue mire sulla Palestina Nasser nella villa di Kruscev discute le sue mire sulla Palestina In un discorso al Cremlino il capo egiziano esalta l'amicizia sovietica per i popoli arabi e ringrazia per gli aiuti «disinteressati» - Nella moschea della capitale russa l'ospite assiste a una funzione religiosa tra i lampi dei fotografi (Nostro servìzio particolare) Mosca, 2 maggio. Nasser è stato ricevuto stamane dal primo ministro sovietico Kruscev presso la sua residenza privata nelle immediate vicinanze di Mosca. Si tratta del primo di una serie di importanti colloqui politici che il capo egiziano avrà con i massimi leaders del Cremlino. Il presidente della Repubblica Unita Araba sarebbe riuscito ad ottenere l'incondizionato appoggio sovietico alle rivendicazioni arabe sulla Palestina. Il tema principale dei colloqui con Kruscev sarebbe costituito soprattutto dalla posizione di Israele nel Medio Oriente e dai diritti degli arabi palestinesi a far ritorno ai loro territori d'origine. Al termine dell'incontro con il primo ministro russo, Nasser ha lasciato in macchina la sontuosa villa ed ha raggiunto l'unica moschea esistente nella capitale per assistere ad una cerimonia religiosa. Egli è entrato nella moschea alle dieci locali, quando il rito era già iniziato da qualche minuto e dove erano ad aspettarlo alcuni membri del suo seguito. Circa un centinaio di persone, quasi tutti musulmani, erano ad attendere l'arrivo di Nasser davanti all'edificio religioso per poter vedere da vicino d'I leader arabo. Prima di entrare nella moschea, conformemente alla tradizione, Nasser si è tolto le scarpe, quindi ha raggiunto il posto che gli era stato riservato al centro della delegazione che lo accompagna nella sua visita nell'URSS. Il rito è stato officiato dal < mullah > locale, capo della comunità musulmana di Mosca, che ha pronunciato un sermone in lingua arabai, tradotto coi in russo. All' interno della moschea erano convenuti-anche numerosi giornalisti e fotografi, i quali non si sono lasciati sfuggire l'occasione di seguire questo particolare aspetto della visita di Nasser a Mosca. Per poter consentire ai fotografi di lavorare con più agio, erano state accese tutte le lampade. Nasser è stato ripreso in molte pose, al suo arrivo, in preghiera e all'uscita, quando i presenti hanno fatto ala al suo passaggio Al termine della funzione il Presidente egiziano si è diretto i in macchina allo Stadio Lenin jper presenziare all'inaugura jzione dei «giochi estivi», ai kuaU hanno preso parte mi lsliaia di giovani atleti soviesi °?!_re,^".°l al.m_om.?"ì!? a a . , a o . , a a Idei loro ingresso nella pista ilei grande stadio, bandiere dai colori dell'URSS e della Repubblica araba unita. Dopo gli esercizi ginnici si <> svolto un incontro amichevole di calcio fra lo «Spartak» o" il «Torpedo». Sul palco d'onore Nasser sedeva vicino a Tv'iklta Kruscev, che aveva al suo fianco altri dirigenti del Cremlino, fra cui il presidente Voroscilov, il primo vice-primo ministro Anastas Mikoyan. All'inizio della cerimonia. Nascer aveva ricevuto un omaggio florea1' da parte di alcuni « pionier' » deiia gioventù sovietica. Nel suo discorso al pranzo offerto ieri sera in suo onore da Kruscev al Cremlino, il capo egiziano, dopo aver ringraziato per la « calda accoglienza ed ospitalità » ricevuta, ha detto, fra l'altro: <Questa visita è di grande importanza per le relazioni tra la Unione Sovietica e la Repubblica araba unita. Per la prima volta abbiamo incontrato i capi dell'URSS ed abbiamo parlato con loro di tutti i problemi, francamente e apertamente. € La cooperazione tra l'Unione Sovietica e la Repubblica araba ha provato, in questi ultimi anni, che è possibile perseguire una politica basata sull'amicizia e la collaborazione. La vostra assistenza nei nostri riguardi — ha continuato Nasser — non è stata condizionata a nessun pegno. Voi avete sempre rispettato la nostra politica indipendente. Non c'è mai stata interferenza di alcun genere. Voi avete rispettato la politica di positivo neutralismo che noi abbiamo proclamato. I colloqui che abbiamo avuto hanno provato che la collaborazione tra i due Paesi è basata sull'amicizia e la sincerità. « Questa cooperazione — ha detto Nasser — è stata una vittoria dei principi della conferenza di Bandung, principi di coesistenza pacifica e collaborazione tra le nazioni, senza alcun riguardo per i differenti sistemi politici. Noi abbiamo partecipato a quella conferenza ed abbiamo espresso i sentimenti del popolo arabo che si era scrollato di dosso la dominazione imperialista e (i 1111111111 111 si 111 ! r 11 il 1111 ■ 11111111111111 ! t :, 11 r 1 cercava la libertà economica e politica. « Sono lieto — ha affermato Nasser — per la vostra comprensione per la lotta d'indipendenza dei popoli arabi, per il pericolo costituito da Israele che ci minaccia e che è la testa di ponte dell'imperialismo ». Concludendo Nasser ha inneggiato all'amicizia dell'Unione Sovietica dicendo: « Questa amicizia ci è cara e noi lavoriamo continuamente per renderla stabile e solida >. r. s.