E' morto Luigi Colombetti maestro e campione di scherma

E' morto Luigi Colombetti maestro e campione di scherma E' morto Luigi Colombetti maestro e campione di scherma Luigi Colombetti non ha resistito all'ultimo, implacabile assalto del male alla sua fibra robusta, ed è deceduto ieri nella sua abitazione torinese di via Mazzini 36. Tutta la scherma italiana seguirà idealmente nel pomeriggio di oggi, alle 16, il feretro di questo « maestro dei maestri > d'arme, uno dei più grandi campioni che mai abbiano calcato le pedane schermistiche. Nato a Stradella il 16 agosto 1872, reduce dalla pampas argentina dove si era recato al seguito del padre, entrò nei Bersaglieri frequentando a Roma il corso di ginnastica dove fu notato per la sua eccezionale valentia dal grande Pecoraro che lo fece assumere alla Scuola Magistrale di scherma guidata dal celebre Masaniello Parise. Dopo tre anni di lavoro durissimo alla scuola del maestro Davoli, in quest'autentica fucina di Vulcano nella quale si forgiavano le lame più ammirate del mondo, ecco Colombetti a Palermo nel 1898 a perfezionarsi per due anni alla scuola di Toto Palizzolo, il più classico schermitore siciliano, prima di essere assunto all'inizio di-1 nuovo secolo al Club di Scherma di Torino, circolo di nobilissime, gloriose tradizioni nel palazzo di via Ospedale 24. Di qui si iniziò la parabola ascendente dei suoi trionfali successi agonistici e didattici, quel magistero di arte schermistica a cui hanno attinto intere generazioni di schermitori, da Arista a Gianese, a Francesco Visconti, al cugino Giuseppe Mangiarotti, a Bonioli, a Pomponio, oltre a centurie di famosi dilettanti, di cui ricordiamo Canova, Thaon di Revel, Jarach, Marcello Bcrtinetti e tanti tanti altri sino agli attuali olimpionici Anglesio e Delfino. Insuperabile nel fioretto, con quell' inafferrabile punta che eludeva qualsiasi parata, caposcuola nella spada assimilata dal noto trattatista francese Rénaud, eccelso anche nella sciabola, Luigi Colombetti, lottatore magnifico, stilista incomparabile, diritto, elastico e resistente come una lama d'acciaio, è passato da dominatore in decine e decine di incontri e di tornei. Dal battesimo del 1901 al Teatro Dal Verme di Milano con Agesilao Greco, al torneo degli cotto» di Londra alla presenza del Re d'Inghilterra, dove superò Mimiague, il più forte destro di Francia, all'assalto di Parigi con Lucien Mérignac (< Vous avez bien, bien tire aver mon flls » dichiarò il grande Louis), ai tornei internazionali di Torino, Vercelli, Limoges (dove tenne in scacco 160 spa¬ disti), Milano ecc., ecco altrettante tappe trionfali, culminanti nel 1906, quando la sua stella rifulse nel torneo di Torino che toccò la cifra record — mai più raggiunta — di 121 maestri e 135 dilettanti. Ma oggi nel momento della sua dolorosa scomparsa vogliamo soprattutto ricordare assieme alla sua dirittura di carattere, la sua indomita passione e il costante sacrificio per l'arte schermistica cui ha dedicato tutta la sua vita, contribuendo nel dopoguerra al risorgere del Club di Scherma che tanto amava e nel quale ha continuato ad insegnare, inesauribile vegliardo, sino agli ultimi anni della sua vita, alfiere di una scuola che aveva onorato con la sua arte e il suo insegnamento. Carlo Filogamo I.a Vanwn.II ha deciso di partecipare ai prossimi gran premi automobilistici con i piloti Stirling Moss, Tony Brooks e Stuart Lewis-Evans. D'Agata Incontrerà il 15 maggio a Milano Peter Kecnan mettendo in palio il titolo europeo dei gallo. La « corsa Tris » Premio S. Severa, in programma domani alle Capannello, ha il seguente campo di iscritti: Wojewode, Atri, Cadoudal. Loursin, Saxophone, Villar. Albare, Lucarina, Funicula, Carleda, Guelfo, Prime- Agerola.