Il bambino malato di cancro è ritornato in aereo a Napoli

Il bambino malato di cancro è ritornato in aereo a Napoli Il bambino malato di cancro è ritornato in aereo a Napoli I genitori, all'ospedale di New York, non hanno voluto che gli venisse praticata una cura di esito troppo incerto (Dal nostro corrispondente) Napoli, 29 aprile. Nel pomeriggio, a bordo di un DC. 7. è ritornato Pasquale Mancino, il bimbo di cinque anni malato di cancro che, insieme alla madre Filomena e al padre Antonio si recò con un aereo dell'Alitalia al Memorial Hospital di New York per. essere sottoposto alla nuova cura sperimentale contro I tumori, fatta con la properdina scoperta dall'ematologo Louis Pillimer. I Buoi genito:! si s"no rifiutati di sottoporlo ad una terapia che, a giudizio dei medici bmericani, non garantisce la guarigione. Erano ad attendere l'apparecchio sull'aeroporto di Capodichino i nonni Rosa e Pasquale, le zie Giuseppina, Dora e Assunta e gli altri due fratellini di Pasquale, Enzo e Mariano. Dopo l'atterraggio, aiutato da una hostess è sceso Antonio Mancino che portava in braccio il figliolo avvolto in una coperta. La madre di Pasqualino men. tre abbracciava i familiari, si è abbandonata a una crisi di lacrime. Ad alta voce, tra i singhiozzi, ha detto: «Non mi hanno date nessuna speranza, perciò non ho voluto che io martoriassero e non ho voluto che il bambino morisse lontano da casa ». Il padre, che è un marittimo già imbarrnto sulla Carolis della Tirrenia, ' taggiunto: «La proterdina avrebbe solo potuto prolungare di cinque o sei mesi al massimo la vita di mio figlio. Infatti in quello stesso ospedale ho visto la bambina su cui è stato iniziato il primo esperimento. Aveva avuto sì un miglioramento ma ora è di nuovo grave ». Come accertò il chirurgo che fece il primo intervento a Napoli, Pflscjuale Mancino soffre di un tumore maligno all'intestino che ostruisce la parte terminale di quel viscere. E' stato necessario praticare un foro nell'addome per rendere possibili le funzioni fisiologiche. Quando 1 Mancino giunsero al Memorial Hospital ove sarebbero stati ospiti del Governo degli Stati Uniti, il direttore del reparto pediatrico, Harold W. Dargeon ricordò ad essi che (come aveva scritto al medico-capo del Consolato Generale degli Stati Uniti 31 Napoli, Edward G. O' Rourkj) la cura con il nuovo preparato era solo sperimentele e che prima di iniziarla sarebbero stati indispensabili taluni esami di laboratorio. La signora Angela Carlozzi, segretaria della Lega sanitaria italiana di New York, rilesse ai genitori la lettera di Dargeon. Quindi il clinico americano, indipendentemente dal fatto che il padre del bambino aveva già dato per iscritto la sua autorizzazione prima di partire, gli spiegò di nuovo che gli esami preventivi consistevano, oltre che nella radiografia, nell'analisi del sangue e nella rescissione assolutamente indolore, in quanto fatta dopo anestesia, di una glandola inguinale per l'esame istologico. Fu a questo punto che i genitori, spaventati, si rifiutarono. E dissero che credevano la cura consistesse in semplici somministrazioni per bocca o per iniezioni. Invano il medico li rassicurò spiegando che cosi era, ma bisognava prima esaminare l'ammalato, non fosse altro che per stabilire le dosi Niente. Essi non volevano che il bambino fosse toccato. Ed allora non rimase altra soluzione che ripartire. c. g. iiilliilliiiiliiiiiiiiiiiitiiiiiiiiilililllllllllllllllliii Il piccolo Pasquale Mancino è tornato nella sua casa (Tel.) iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiititiiiiiiiifiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiitiiiiiiiii»

Persone citate: Angela Carlozzi, Antonio Mancino, Edward G., Harold W. Dargeon, Louis Pillimer, Mancino

Luoghi citati: Napoli, New York, Stati Uniti