La DC ottimista ad Asti Il PLI spera nel secondo posto di Giovanni Giovannini

La DC ottimista ad Asti Il PLI spera nel secondo postolMMciMiests* sulle elezioni in Piemonte La DC ottimista ad Asti Il PLI spera nel secondo posto / democristiani sicuri di mantenere la posizione di netto predominio Nelle amministrative del'56 i liberali erano passati da 6000 a 19.000 voti Buone prospettive per il PSDI - L'incognita dei Contadini (Dal nostro inviato speciale) Asti, 29 aprile. Delle tre provii.^ìe comprese nella seconda circoscrizione elettorale, Asti è quella che conta il minor numero di eiot tRnt;tori: 166.644 contro i 401.350 di'rCuneo e i 369.600 di Alessandria Cinque anni addietro essa aveva mandato alla Camera un solo deputato, il d.c. on. Sodano, al quale in un secondo tempo, per il ritiro del d.c. on. Ferraris eletto nel Cuneese, si era aggiunto un secondo astigiano, naturalmente dello stesso partito, l'on. Giuseppe Armosino; erano stati inoltre eletti due senatori, l'avv. Leopoldo Baracco della d. c. e Bosia dei Contadini allora alleati con i monarchici. Nei '53 si erano infatti avuti i seguenti risultati: d.c. 62.293 - p.n.m e Contadini 25.718 p.c.i. 23.113 - p.s.i. 12.166 - p.s.d.i. 10.963 - p.l.i. 6537 - m.s.i. 2599 u.s.i. 2253 - p.r.i. 2170 - Alleanza dem. 1010 - Un. Pop. 799. Oltre al netto predominio della Democrazia Cristiana, queste cifre segnavano l'affermazione al secondo posto del raggruppamento monarchico-contadino, affermazione in massima parte dovuta ai voti contadini come dimostrarono le preferenze andate nell'ordine a Scotti, Bosia, Balestrino e Pia tutti di questo partito. Sono note, e ne abbiamo fatto cenno da Cuneo, le travagliate vicende dei Contadini: il solo on.le Scotti con un suo più o meno vasto seguito personale si. ripresenta con il p.n.m. non più però per la Camera ma per il Senato-nel collegio casalese, ma alla sua rinnovata alleanza, con Covelli non si accorda in partenza alcuna possibilità di conquista di un seggio. Il Partito dei Contadini, col grosso delle sue forze e con tutti gli altri suoi maggiori esponenti (il sen. Bosia, il < niago di Volgerà » Balestrino, il consigliere provinciale Pia) si presenta invece con Comunità in una formazione che può certo sperare in un successo dì entità per ora diffìcile da prevedere. E' infine da ricordare che altre forze contadine del t movimento rurale > di Cerruti, il sindaco di Cossano Belbo (pittoresca figura, nota per i suoi comizi in lingua italo-monferrina), sono oggi in campo insieme ài •repubblicani e al radicali dell'avv. Salza. Ai danni dei Contadini, altri partiti sperano di rosicchiare qualcosa a cominciare dalla d.c. stessa. Il segretario prov. della Democrazia Cristiana, geom. BorellOj si è mostrato con noi di ufi "aperto ^imìsfao rifiutando di dare per scontata una qualsiasi flessione del suo partito ma prevedendo anzi un aumento del 3-5%: giustificabile, a suo dire, con l'intensa attività tecnico-amministrativa (dalle strade alle cantine sociali) svolta negli ultimi anni dalla d.c. E, attraverso una più equa ripartizione fra le tre Provincie della circoscrizione ed un più efficiente giuoco delle preferenze, il segretario appare non solo sicuro di vedere rieletti il sen. Baracco e gli onn. Sodano e Armosino, ma anche un terzo deputato nella persona del prof. Boano suo predecessore alla direzione della d.c. astigiana. Diciamo subito che il punto di vista democristiano è decisamente respinto dagli esponenti di tutti gli altri partiti. Particolarmente aggressivo è il p.l.i. il quale per la Camera punta tutto sull'on. Badini Confalonieri (altri nomi: il dott. Guido Nani di San Damiano, il dott. Peyro farmacista di Castelnuovo Don Bosco, il sig. Walter Pozzi di Viari.gi) e non nasconde qualche speranza anche per il Senato fidando sulla popolarità del suo candidato, e segretario provinciale, il dott. Gilberto Barbero. Persone a parte, l'organizzazione del partito svolge un'attività eccezionale: i suoi dirigenti fanno notare come i seimila voti delle politiche del '53 siano diventati diciannovemila nelle amministrative di due anni addietro, portando il p.l.i. al secondo posto, e si mostrano sicuri di poter andar oltre il 25 maggio portando via qualcosa a d.c, Contadini e Destre. (I monarchici oltre ad avere perso i loro alleati Contadini, si presentano per la prima volta divisi fra Covelli e Lauro — del quale si segnala l'Invio di uova di Pasqua contenenti fotografie di candidati — mentre il m.s.i non ha mai avuto consistenza e il m.a.r.p., scarsamente attivo, sembra voler limitare la sua prima apparizione ad un semplice atto di presenza). A sinistra, anche il p.s.d.i. si dichiara sicuro di guadagnare qualcosa, specie nelle campagne, per la sua migliorata organizzazione, per la sua presenza in numerose amministrazioni comunali, e — non ultima — per l'opera personale del defunto ministro Romita, al quale si deve — ci dice il segretario della federazione Angelo Marchisio — se in tre anni la provincia ha avuto stanziamenti diretti per un miliardo e mezzo e contributi per due miliardi. (E, parlando di cifre, vien fatto di notare come i socialdemocratici, e non soltanto ad Asti, siano forse quelli che hanno minori mezzi di tutti per la loro campagna elettorale alla quale fanno fronte con molta dedizione e spirito di sacrificio). Per la Camera, essi ripropongono l'on. Chiaramello, e accanto a lui l'alessandrino figlio di Romita e l'astigiano avv. Cirio. .Per il p.s.i., le prospettive sembrano meno favorevoli che nelle altre province della circoscrizione: da un qualche possi- tsn'dsSicqgmvp'cpiGiBbile miglioramento in città po- trà derivarne vantaggio agli uscenti e riproposti duo depu- tati alessandrini, Angelino e Ronza, o, in maggior misura, al nuovo leader on. Giolitti. Quanto ai comunisti astigiani — fra ; più tetragoni stalinisti d'Italia: nella loro federazione il ritratto di Stalin non è mai sta- to ammainato — si nota l'a-jsenza dalla lista del primo dei non usciti (5819 preferenze) nel '53, Arcelli Fontana. « reo — si dice — di giolittismo », e dell'exsindaco di Asti, Felice Platone. Si ritiene possibile un qualche indictreggiamento comunista in città compensato in parte da qualche guadagno nelle campagne dove il partito ha lavorato molto: in complesso però si avverte un minor mordente propagandistico nel confronti del '53. Nessuna speranza per 1 suoi candidati locali, fra i quali si presenta nel collegio senatoriale Davide Lajolo. Giovanni Giovannini

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Castelnuovo Don Bosco, Cossano Belbo, Cuneo, Italia, Piemonte