Sette milioni gli utenti della radio un milione quelli della televisione
Sette milioni gli utenti della radio un milione quelli della televisione Sette milioni gli utenti della radio un milione quelli della televisione Intervista col direttore della RAI tv Oltre Roma, anche Milano e Torino avranno miglioramenti negli impianti - Previsti nuovi programmi in "ripresa diretta,» (Nostro servizio particolare) Roma, 26 aprile. La recente decisione di ridurre il canone annuo televisivo da 16 mila a 14 mila lire ci è stata illustrata dal direttore generale della RAI-tv prof. Rodolfo Arata nel corso di un colloquio sulle complessive attività dell'ente. « L'annuncio dato dall'amministratore delegato Marcello Rodinò all'assemblea generale obbedisce, ci ha detto, ad una duplice esigenza: impostare nei termini dovuti l'impegno della riduzione da sottoporre alla ratifica del Comitato dei prezzi e stabilire le premesse di un'azione per la prosecuzione dello sviluppo qualitativo e quantitativo dei programmi ». Lo scorso esercizio ha visto l'estensione della rete televisiva a tutto il territorio nazionale e l'aumento delle ore di trasmissione. « Quel che un anno fa — ha continuato il prof. Arata — poteva apparire come un atto piuttosto rischioso, specie in rapporto all'entità degli investimenti da ammortizzare, è risultato alla luce dei fatti ragionevole e fondato. Nel bilancio unitario della RAI, infatti, mentre la massa degli utenti radiofonici ha mantenuto la percentuale di incremento e se ne intravvede già la prossima quota dei 7 milioni, il numero degli abbonati televisivi, pressoché raddoppiato in un solo esercizio, sta per toccare il quoziente del milione ». « La riduzione del canone — ha continuato il prof. Arata, in un periodo in cui la parabola dei prezzi non accenna certo al declino, rientra in una prospettiva di autodisciplina e tiene conto dell'esigenza di agevolare per quanto è possibile la capillarità della televisione. Proporzionata la quota degli ammortamenti, ogni sforzo dev'essere compiuto per rendere partecipi gli abbonati ai risultati delle gestioni. Indagini recenti confermano che anche in Italia il contingente predominante degli utenti viene offerto dalle categorie popolari ». Abbiamo interrogato il direttore della RAI-tv sulle persistenti voci di un massiccio accentramento a Roma della produzione di programmi. Ci ha risposto che l'orientamento dell'ente emerge dal piano organico dei lavori annunciati. « Se è vero che è giunto a compimento il Centro romano di produzione a piazzale Clodio, risulta altresì che stanno per essere iniziati i vasti piani di ampliamento degli impianti di Milano e Torino nonché la costruzione delle nuove sedi di Bolzano, Napoli e Bari. Lo sviluppo della radio e della tv avviene quindi in ogni direzione per rispondere alle molte legittime sollecitazioni non solo economiche, ma culturali, artistiche e ricreative delle diverse regioni ». Riguardo alla formazione e | all'evoluzione del programmi della tv, il prof. Arata ci ha dichiarato che per superare le difficoltà di varia natura insite nel nuovo strumento di espressione televisiva è indispensabile l'apporto sempre più metodico e intenso dell'intelligenza e della critica. E' quindi implicito il proposito di proporzionare la vastità e la forza della televisione alla sensibilità, all'esperienza e alle attitudini della comunità nazionale. «E' un assunto molto impegnativo — ha detto — che richiede la ripulsa di ogni facile compiacimento e la consapevolezza di dover affrontare ogni giorno un compito grave e complesso. Trattandosi di una tecnica nuova, la ricerca di un equilibrio e di nuove evoluzioni è in pieno movimento». Due punti di orientamento ci ha messo in rilievo, circa i programmi tv, il prof. Arata: l'immediatezza dell'attualità, sorpresa nei suoi aspetti salienti e data al pubblico nel momento stesso in cui accade; la lineare semplicità di pensieri, sentimenti e sensazioni promananti da vicende profondamente umane. « Si tratta — ha concluso — di evitare nella prima forma la superficialità dell'immagine meramente fotografica per raggiungere una sintesi di sempre più efficace espressione; nel secondo caso occorre prevenire i possibili sconfinamenti nell'oleografia con una vigile azione ài sobrietà e di equilibrio». a< n.
Persone citate: Marcello Rodinò, Rodolfo Arata
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