Solenne riunione per i 10 anni della Cooperazione europea

Solenne riunione per i 10 anni della Cooperazione europea Solenne riunione per i 10 anni della Cooperazione europea La seduta a Parigi - 21 Paesi hanno tratto vantaggio dall'OECE - Un referendum tra 2987 parlamentari sulla capitale del Mercato Comune (Nostro servizio particolare) Parigi, 25 aprile. Numefosi ministri e alti funzionari giunti dai 17 Paesi membri dell'OECE (Organizzazione Europea Cooperazione Economica) e dai quattro Paesi ad essa associati, nonché i rappresentanti delle varie Comunità europee e delle Organizzazioni occidentali, si sono riuniti stamane nel Castello de la Miette, per commemorare il decimo anniversario dell'OECE, che ha tenuto, secondo le precisazioni fornite dal suo segretario generale, ventimila sedute alle quali hanno partecipato più di cinquantamila persone. L'Italia era rappresentata dal ministro dei Trasporti Armando Angelini e dall' ambasciatore Giuseppe Cosmelli. Il cancelliere britannico dello Scacchiere, Hearthcoat Amory, ha detto: « L'OECE ha dato prova di capacità notevoli in psriodi di crisi, mettendo in comune l'aiuto americano di dollari dieci anni or sono, e le disponibilità di petrolio l'anno scorso ». Egualmente grazie alla loro collaborazione iniziale in seno all'OECE, i sei Paesi della « Piccola Europa » (Italia, Francia, Germania occidentale, Belgio, Olanda e Lussemburgo) hanno creato poi il Mercato Comune e l'Euratom; ciò è stato ricordato dal ministro francese Christian Pineau, il quale tuttavia ha fatto qualche riserva circa la progettata zona di libero scambio, di cui l'Inghilterra ha preso la iniziativa. Il rappresentante degli Stati Uniti, Christian Herter, sottosegretario di Stato, ha però dichiarato che il suo governo sosterrà a fondo lo sforzo per la creazione di una zona europea di libero scambio. Questa cerimonia ufficiale è stata seguita da un pranzo in uno dei maggiori alberghi parigini, e da una festa da ba'.lo stasera nel Castello de la Miette, alla quale sono intervenute diverse centinaia di personalità ed elegantissime signore. Il giornale Le Monde esamina oggi il problema della capitale europea, sulla pubblicazione dei risultati di un referendum che l'« Unione paneuropea » aveva indetto fra i parlamentari dei sei Paesi interessati. Si deve notare, prima di tutto, che su 2987 parlamentari interpellati hanno risposto soltanto 696 e che la loro scelta era limitata alle città di Bruxelles, Lussemburgo, Parigi e Strasburgo. Tale referendum quindi non può essere considerato un'inchiesta realmente seria. Bruxelles ha avuto la preferenza di 39 tedeschi, 117 belgi, 3 francesi, 14 italiani, nessun lussemburghese e 58 olandesi; per il Lussemburgo hanno votato 13 tedeschi, nessun belga, nessun francese, 4 italiani, 12 lussemburghesi e 4 olandesi; Parigi ha raccolto l'approvazione di 28 tedeschi, nessun belga, 139 francesi, 51 italiani, nessun lussemburghese, 8 olandesi; per Strasburgo, infine, hanno optato 76 tedeschi, nessun belga, 76 francesi, 14 italiani, nessun lussemburghese, 16 olandesi. Sebbene altre città non fossero state indicate dagli organizzatori del referendum, 24 voti sono andati a Milano, Torino, Stresa, Vienna) Rotterdam, Lione, Digione, Roma, Fontainebleau, Saarbrucken. Osserva Le Monde analizzando i risultati che certi parlamentari non hanno saputo sbarazzarsi dal nazionalismo, come dimostra, ad esempio, il voto dei francesi per Parigi. 1. m.

Persone citate: Amory, Armando Angelini, Christian Herter, Christian Pineau, Giuseppe Cosmelli