S'è impiccato in carcere l'infermiere che saponificò il bimbo dell'amica
S'è impiccato in carcere l'infermiere che saponificò il bimbo dell'amica S'è impiccato in carcere l'infermiere che saponificò il bimbo dell'amica Provocata la nascita prematura della creatura, l'aveva dissolta, nella soda caustica, all' Istituto di Anatomia dell'Università di Cagliari Cagliari, 24 aprile. La raccapricciante vicenda del bimbo saponificato l'estate scorsa nell'Istituto di Ana1"1111? - dell'Università di CasUan ha avuto stamani un f^^^^^fS^1^: fermi ere Severino Asuni, ar- Lestato „ 2B febbraio sotto la acouaa di aver accolto e nascosto in clinica la diciassettenne Amata Lecca, sua amante, per provocare la nascita prematura di un bimbo e di aver poi saponificato la creatura dissolvendola in un secchio di soda caustica, si è ucciso stamani in carcere. Il responsabile del nefando delitto si è impiccato all'inferriata. La storia del bimbo saponificato ha un'origine lontana. Tornando dal Brasile, dove si era recato per una serie di conferenze scientifiche, il direttore dell'Istituto di Anatomia, prof. Carlo Maxia, ebbe la sensazione di muoversi in un'atmosfera decisamente tenebrosa. Conciliaboli concitati e subito interrotti quando egli appariva in clinica; discorsi a mezza voce fra i dipendenti; mezze frasi di significato oscuro. Fra gli infermieri sembrava maturare come un bubbone, un segreto che alla fine avrebbe dovuto esplodere. Lo studioso non venne a capo di nulla e pensando di essere al centro di qualche trama politica, si rivolse alla squadra politica della questura, che prese a vigilare sulla vita dell'Istituto, finché nella metà di febbraio venne alla luce la brutale verità. La diciassettenne Amata Lecca, forse colta da rimorso, dichiarava alla polizia di essere stata indotta ad abortire nei locali dell'Istituto dall'amante Severino Asuni, presso la cui famiglia prestava servizio. L'infermiere, forte delle sue nozioni professionali, aveva disintegrato la creaturina nella soda messa a bollire in un secchio. All'uomo aveva prestato aiuto la trentasettenne Orsolina Murru, donna di fatica nella clinica. Appena i giornali diedero notizia del fosco dramma, Severino Asuni andò al palazzo di Giustizia pensando di sporgere querela per la pubblicità fatta intorno al suo caso, ma il procuratore della Repubblica, chiamati due carabinieri, nemmeno gli permise di continuare nella sua lamentela e lo dichiarò in arresto. Dal suo canto Orsolina Murru si dife se affermando di essere sta ta una collaboratrice appena marginale, poiché si era limitata a lavare alcuni panni sporchi di sangue. Nel corso della deposizione confermò le gravi colpe dell'Asuni, il quale, vistosi accusato, partì al contrattacco, denunciando la donna per avere acconsentito ad abortire con l'assistenza di uh medico, il dott. Disma Silvestri. Dopo pazienti indagini anche la donna e il medico un mese fa sono stati arrestati. Stamani Severino Asuni sem brava assolutamente tranquil lo. Si è svegliato alle 6, ha mangiato un'abbondante co lazione; dopo un giro all'aria è rientrato in cella sdraiando si sulla branda. Verso le 11 una guardia carceraria, aperto lo spioncino, lo ha visto appeso all'Inferriata, tiri, mor- sto per la frattura delle verte- bre cervicali.
Persone citate: Asuni, Carlo Maxia, Disma Silvestri, Murru, Severino Asuni
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