Quattro scolari sono tornati in aula dopo la tragica "lezione,, nella cava

Quattro scolari sono tornati in aula dopo la tragica "lezione,, nella cava Quattro scolari sono tornati in aula dopo la tragica "lezione,, nella cava Sul banco delia piccola morta, un mazzo di fiori posto dai superstiti (Nostro servizio particolare) Acqui, 23 aprile. (a. d. n.) - Da ieri la scuola di Garbaoli di Roccaverano è di nuovo aperta. Una maestrina ha tenuto alla « classe unica» la prima lezione dopo lo scoppio alla cava di Celistano, in sostituzione dell'insegnante titolare, Francesco Giargia, ancora ricoverato all'ospedale di Acqui. Ma gli allievi presenti erano solo quattro, i superstiti della sciagura: degli otto rimasti feriti dalla esplosione quattro — Sergio Visconti, Bruno Roccalli, Dante Bogliolo e Clementina Visconti — sono stati dimessi tra ieri ed oggi, ma sono ancora a casa per la convalescenza. Gli altri sono in via di guarigione, eccetto Luciano Vergellato, di 9 anni, che è stato trasferito all'ospedale oftalmico di Torino. Ha una scheggia in un occhio e si spera di potergliela togliere senza pregiudizio della vista. Sta meglio anche il maestro Giar¬ gia, ma non si è sicuri che il suo occhio sinistro si salverà. Nessun pericolo corre la vista di Pietro Massazza, il capo minatore, ora degente all'ospedale di Casale. La scuola è una stanza al piano terreno di una casetta ad un piano, dipinta in rosa, al centro del paese. I banchi sono disposti in due file di quattro ciascuna, divise da una stufa. Al fondo dell'aula, su una mensola, c'è un mappamondo; disegni di animali e di insetti ornano le pareti. Nel secondo banco della prima fila sedeva Rita Ferrerò, la bimba uccisa da una scheggia che l'esplosione dei detonatori le ha cacciato diritta nel cuore. Aveva otto anni e faceva la seconda. Sulla tavoletta è aperto il suo ultimo quaderno, quasi intonso: due farfalle dalle ali colorate, che la bambina aveva disegnato con garbo il giorno avanti di morire, occhieggiano dalla prima pagina. Nel calamaio vuotato dell'inchiostro appassisce un mazzetto di fiori di campo, umile ma viva testimonianza della pietà dei compagni. Oggi la maestra ha assegnato un componimento ai suoi allievi. Il tema è ancora scritto sulla lavagna: « I lavori del contadino in questa stagione». I quattro scolari lo hanno svolto con esattezza. E' un ar gomento che conoscono assai bene, come del resto tutti i bambini di Garbaoli, anche i più piccoli. Quando tornano da scuola, ciascuno ha da portare le bestie al pascolo o aiutare i genitori nei campi. E' una vita dura. La terra è avara, e non ci sono molte braccia a coltivarla. Garbaoli è una frazioncina di quattro case su una collina brulla, i cui fianchi sono roccia e pietrisco rotti qua e là da rade macchie \^rdi. Una zona depressa, come purtroppo esistono anche nel « ricco » Piemonte; e dove anche i bambini, per vivere, sono costretti a lavorare faticosamente.

Persone citate: Bruno Roccalli, Clementina Visconti, Dante Bogliolo, Francesco Giargia, Luciano Vergellato, Rita Ferrerò, Sergio Visconti

Luoghi citati: Acqui, Piemonte, Roccaverano, Torino