Un bimbo di tre anni insegue la palla davanti alla casa ed è ucciso dal tram

Un bimbo di tre anni insegue la palla davanti alla casa ed è ucciso dal tram Andava a giocare vicino a ausa dando la mano ai fratellino maggiore Un bimbo di tre anni insegue la palla davanti alla casa ed è ucciso dal tram Erano appena usciti dall'alloggetto a pianterreno ricavato nel locale di un negozio - La palla gli cade di mano: la corsa è così improvvisa che il tranviere non può evitare l'investimentc - La madre ode le grida, corre in strada e trova il bimbo più grande, solo, che le inaio smarrito le ruote del tram - Un'altra sciagura mortale: sfiorato dal tram un giovane cade e muore AH'inizio di via Antonio Cecchi, nello stabile 1, al pianterreno, vi sono alcuni vecchi negozi adattati ad abitazioni: negli improvvisati alloggi vivono tutte famiglie di meridionali.- L'ultima porta è quella dell'operaio Ferdinando Fazziari di 37 anni, trasferitosi nel 1955 da Reggio Calabria a Torino e dipendente della ditta « S.I.C.A.M. » di via Massari 280. Ieri alle 15 e 20 11 Fazziari era al lavoro, come di eon- sueto, e in casa c'erano la mo- glie Giovanna Pizzamenti di 33 anni e 1 due figlioletti Mimmo di 5 anni e Totò (Antonio) di 3 anni: due bambini vispi, sani, belli, vivacissimi. Ad un certo momento Mimmo chiedeva alla mamma il permesso di uscire e di recarsi a due o tre porte di distanza, all'angolo di corso Emilia, per giocare con altri bambini. La donna acconsentiva e faceva la solita raccomandazione: «Non rimanete sulla strada... state attenti... ». I due fratellini uscivano. Da notare che subito dopo l'uscio dei Fazziari comincia una staccionata che delimita un cantiere e che interrompe il marciapiede spingendosi sin quasi alle rotaie del tram. I bambini s'incamminavano dalla parte opposta, verso corso Emilia. Dopo due o tre passi il piccolo Totò si metteva a pian: gore e a pestare i piedi: voleva la palla — una piccola palla colorata — che Mimmo teneva in mano. Mimmo cedeva e la palla passava a Totò che se la stringeva al petto,, felice, I due fratelli riprendevano a camminare, ma ecco, d'improvviso, la palla sfuggiva a Totò, rimbalzava due c tre volte sul marciapiede e andava a saltellare in mezzo al binario del tram; fulmineo il bambino si svincolava dalla mano del fratello e si precipitava tra le rotaie. Malauguratamente da via Antonio Cocchi diretta verso corso Giulio Cesare arrivava alla normale velocità consentita dal traffico la vettura n. 3141 della nona linea, guidata dal manovratore Calogero Sciascia di 50 anni, domiciliato in via Bcinasco 5. Lo Sciascia, che è un manovratore abile ed esperto, non poteva far nulla per evitare l'atroce sciagura. La visibilità sul marciapiede gli era ostacolata dalla staccionata: come la staccionata finiva, vedeva il bimbo scendere dal marciapiede con mossa assolutamente imprevedibile. Bloccava i freni, il tram subiva un tremendo scossone e i passeggeri finivano gli uni addosso agli altri: ma le ruote slittavano e la parte anteriore della vettura colpiva con violenza 11 bambino, spac candoglì la testa: il corpo finiva sotto il tram e veniva trascinato per un paio di metri, contro il para-sassi. In un attimo, spalancate le portello, scendevano tutti. Tra i passeggeri c'erano anche il maresciallo Trovato e l'agente Co llllllllllllltlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll Iella del commissariato di P. S. Borgo Dora. Era il maresciallo Trovato che tirava fuori da sotto la vettura il corpo inanimato e insanguinato del bambino. In quello, allarmata dalle grida della gente, usciva di casa la madre. Scorgeva sul marciapiede, solo, Mimmo. Urlava; «E Totò? Dov'è Totò?». Mimmo, piangendo, indicava il tram. La donna s'avventava come un pazza. L'agente Colella riusciva a fermarla e. tempo e a ricondurla dentro in cosa, col figlio. Il bambino ferito veniva caricato a bordo di un camioncino di passaggio, pilotato dal signor Luciano Bdsco, abitante in via Mondovl 5: pochi minuti dopo era all'Astanteria Martini, ma ! medici non potevano far altro che constatare la morte, avvenuta per frattura del cranio ■ Sul posto giungeva una pattuglia della Polizia Stradale per le misurazioni e gli accertamenti; qualcuno avvertiva il padre, telefonando allo stabilimento: dopo tre quarti d'ora, in tram, arrivava il Fazziari. Passava da casa, trovava la moglie disfatta singhiozzante, circondata da amici e conoscenti (Mimmo era stato accolto nell'alloggio di coinquilini) ; poi correva all'Astanteria Martini e appresa la tragica notizia s'accasciava su di una sedia, coprendosi il volto con le mani. - Solo l'esame necroscopico potrà chìai-iro le esatte cause della morte dell'impresario edile Enzo Capello, di 34 anni, domiciliato, con la moglie e una figlia di cinque anni, in via Martorelli 74. Il signor Capello, alle 9 di ieri mattina, fermava la sua «1100» nel mezzo di corso Vercelli, quasi all'angolo di via Palestrina: al n. 98 del corso abita la sorella, Carolina Gola, titolare di una panetteria, e il Capelld vi si recava appunto per una visita. Attraversava -la strada e saliva sul marciapiede, proprio nell'animo in cui transitava un tram delia quindicesima linea condotto dal mano-■iiiiiiiiii'iiiiiiiiiiiMii|iiiiriiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiii vratore Ghione. L'Impresario barcollava, cadeva aUMndietro e rotolava sul selciato, restando esanime. La sorella e il cognato lo trasportavano in macchina alla Astanteria Martini: lo sventurato giungeva all'ospedale morto. Era stato investito dal tram? O era stato colto da un malore che lo aveva stroncato mentre, casualmente, passava la vettura? In reallà a molti testimoni non è parso che 11 « 15 », pur sfiorandolo, abbia urtato il Capello; né d'allra parte i medici dell'Astanteria hanno riscontrato sul corpo del giovane impresario tracce di lesioni- La salma è stata inviata agli Istituti di medicina legale. — Poco dopo mezzogiorno di ieri, in vìa Monfalcone, un'auto guidata dalla signora Luisa Bilancini in Viberti si scontrava, in circostanze ancora imprecisate, con una « Topolino » guidata da Aldo Zavattaneo, abitante in corso Orbassano 114. In seguito all'urto l'auto della Boilancini sbandava andando ad investire uri ciclista, 11 tredicenne Renato Gay, domiciliato in corso Siracusa 53. Il ragazzo rimaneva ferito gravemente: i medici del Mauriziano gli hanno riscontrato una contusione alla volta cranica, giudicata guaribile in 35 giorni. Lievemente contusa la signora Elvira Mosca, abitante in via Vorazzano, che viaggiava sulla « Topolino ». — Una bimba di 9 anni, Maria Dell'Aquila, abitante in via San Domenico 16, è stata urtata ieri pomeriggio da un'auto in via Consolata. Trasportata al Maria Adelaide è stata giudicata guaribile in pochi giorni. I Antonino Fazziari, «Totò», la piccola vittima del tram iiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiii(iiiiiiiiriitiiiiilfiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiittiitB L'infelice madre riportata a forza in casa dagli agenti

Luoghi citati: Monfalcone, Reggio Calabria, Torino