Dodici milioni di francesi votano oggi nelle elezioni cantonali di Sandro Volta

Dodici milioni di francesi votano oggi nelle elezioni cantonali Viva attesa per rindicazSone politica Dodici milioni di francesi votano oggi nelle elezioni cantonali Gravi violenze compiute dagli squadristi di estrema destra - Ferito un deputato mendesista - Attacchi alla politica americana nel Nordafrica - Coly attende l'esito della consultazione per designare il successore di Gaillard (Dal nostro corrispondente) Parigi, 19 aprile. Dodici milioni di francesi voteranno domani nelle elezioni cantonali, una competizione dì carattere amministrativo alla quale nel passato non era mai stata attribuita grande importanza. Le circostanze drammatiche in cui è avvenuta la crisi gorerr.ativa, conferiscono invece questa volta un eccezionale significato al voto di domani, tanto che il Presidente della repubblica aspetta di conoscerne i risultati prima di decidere a chi dovrà affidare l'incarico di costituire il nuovo ministero. Gravissimo violenze compiute dagli squadristi dell'estrema destra hanno concluso la campagna elettorale in molte province. I seguaci di Jean Bapthiste Biaggi, il facinoroso avvocato corso, capo delle organizzazioni fasciste, hanno impedito numerosi comizi radicali ed a queste intemperanze si sono unite anche squadre di repubblicani sociali (ex-gollisti) i quali, la scorsa, hanno ferito seriam *e alla testa ad un oca. \o e un polso il deputato . 'on vnonian della tendenza m •' iato. Nelle riunioni di propaganda i problemi che riguardano i Consigli Generali, per il cui rinnovamento avvengono appunto le elezioni, sono passati in seconda linea di fronte ad altri problemi ' che non sono di loro competenza. Non si è. parlato infatti né di bilanci locali, né di sovvenzioni ad enti pubblici, ma di guerra di Algeria, di politica degtl Stati Uniti e di mancanza di solidarietà da parte degli alleati della Francia. La convenienza di rimanere nell'organizzazione atlantica è stata messa in discussione in molti comizi. Da questa impostazione della campagna elettorale è facile capire l'importanza politica che avranno le elezioni di domani, tanto più che i comunisti hanno già deciso che, negli eventuali ballottaggi, si ritireranno a favore dei candidati di qualsiasi partito di sinistra contrari all'attuale infatuazione chauvinista. Il voto di domani indicherà comunque quale seguito ha nel paese la levata di scudi nazionalista della destra parlamentare e, soprattutto, quale consistenza ha nell'opinione pubblica la, violenta campagna anti-americana in corso in questi giorni. La messa a punto di Washington . che, rispondendo al passo compiuto ieri dall'ambasciatore francese ha dichiarato che < le speculazioni giornalistiche, secondo le quali un cambiamento fondamentale sarebbe stato dociso nella politica degli Stati Uniti rispetto all'Algeria, sono senza fondamento », non è bastata infatti a tranquillare i partiti di destra e di estrema destra. Commentando quelle parole, il più diffuso organo coìiservatore francese, Z'Aurore, scriveva stamane: «Non contenti di avere salvato Nasser da una disfatta che avrebbe significato rapidamente la pace in Algeria, non contenti di avere perduto per il mondo libero il Medio Oriente, gli americani persistono diabolicamente a incoraggiare coloro che vogliono, con la violenza e il terrore, abbandonare l'Africa del Nord a un arabismo delirante. Fortunatamente per gli Occidentali, fortunatamente per l'America, la Francia non si lascerà estromettere dall'Algeria ». E' un linguaggio che non può lasciar dubbi sulle intenzioni di coloro che hanno provocato la caduta di Gaillard, che lascia prevedere il pericolo che correrebbe non soltanto la Francia ma ogni paese atlantico, se la risposta delle urne fosse domani una approvazione di questi propositi. Avuta la conferma dal paese, nessuno potrebbe negare alle destre il diritto di assumere la successione dì Felix Gaillard. In questo caso, però, il Presidente della repubblica non potrebbe incaricare Antoine Piney, che è il più equilibrato e il più autorevole ctei cosidetti indipendenti, perché egli ha già detto che, nelle circostanze attuali, non accetterebbe l'incarico. Anche le probabilità di Jacques Soustelle sembrano in declino perche il generale De Gaulle ha fatto sapere di essere in disaccordo con lui sui problemi dell'Africa settentrionale. Se le destre dovessero vincere le elezioni di domani, ciò che d'altronde è tutt'altro che certo, sarebbe dunque possibile che l'incarico venisse affidato a George Bidault, non ostante le avversioni che il suo atteggiamento estremista suscita in seno alla D.C. Una sconfìtta, delle destre porterebbe invece naturalmente a tutt'altre soluzioni. Sandro Volta

Persone citate: Antoine Piney, Coly, De Gaulle, Felix Gaillard, Gaillard, George Bidault, Jacques Soustelle, Jean Bapthiste Biaggi, Nasser