Il violinista Francescani per la Musica da camera

Il violinista Francescani per la Musica da camera Il violinista Francescani per la Musica da camera Fra ì nomi di Bach, Beethoven e Brahms venne inserita ned concerto di ieri aera una quarta, e fra noi ancora ignota, B: Ben-Haim. Da parte qualsiasi casuale avvicinamento, si tratta d'uno pseudonimo, Ben-Haim o Ben-Chayim, assunto da Paul Frankenburger, tedesco, nato a Monaco di Baviera il 5 luglio 1897. Il padro era giurisperito In quella città, dov'egli frequentò la Scuola superiore, poi l'Università e l'Accademia di musica, nelle classi di composizione guidate da Friedrich Klose e da Walter Courvolsier, e in quella di pianoforte, di cui era titolare Bertholdo Kellermann, un antico discepolo di Liszt. Formazione, dunque, europea e germanica; e perciò, ad evitare imprecisioni, è convenuto ricorrere a uno dei molti manuali o lessici Informativi della musica del nuovo Stato di Israele; dai quali sì apprende anche che egli iniziò e presto abbandonò la direzione di or TCtCEfT4IKHkAAFCICHCcDchestre teatrali e concertisti-j che per darsi, 1931, alla com-l posizione, e anche all'insegna- 6 a e o mento, che dal '33 pratica nel Conservatorio di Tel Aviv. Docente pure di pianoforte, dirige talvolta la Israel Philarmonic Orchestra L'elenco delle sue opere orchestrali e camerali è già copioso, con l'aggiunta di melodie raccolte nell'Yemen, in Persia e in altri Paesi orientali. Le recenti rassegne dei musicisti di Palestina lo noverano fra i migliori contemporanei, per squisitezza tecnica e robustezza inventiva. Alcune liriche, le sole venuteci finora sotto gli occhi, mostrano una stesura armonistica semplice, una piacevole facoltà melodica, un'accentuata predilezione dei ritmi tradizionali. Troppa poca esperienza, per azzardare un parere. Neanche la Sonata per violino solo, 1951, presentata da Zino Francescatti, sembra autorizzare una conclusione, la quale non sarebbe ammirativa. Essa è tutta materiata di folclore ebraico. L'andamento melopeico, le cantillazioni, la ritmica marcata come di danza sacra, l'insistenza degli accenti, la concitazione perfino esasperata, un che di rapsodico, rivelano appunto lo stato psicologico J'una musicalità tuttora liturgica e popolaresca. SI ricordano perciò gli elementi dell'arte di Bloch, un grande troppo obbliato, ma questi grandeggia nel superamento del comune sentire. Fra l'Allegro eminen temente turbolento e 11 Molto allegro eccitato e quasi gioioso, il Lento reca con la voce (n sordina un che di contemplativo, rasserenato e suggestivo, Impeccabile, disinvolto, brillante nel virtuosismo di questo contemporaneo, e nelle ardue varietà di una Partita di Bach, l'ottimo concertista tese poi tutta la sua energia ed effuse la chiara, espansiva, cordiale vocalità in Sonate di Beethoven e dt Braihms, dove non un intimo accento venne attenuato o svagato. Con la compagnia del valente pianista Richard Wóltach, il Francescatti destò unanimi consensi, e alle ovazioni graziosamente rispose offrendo parecchi pezzi, graditi quanto quelli prima ascoltati. , a, d. c. e a e a AMICI lìKLLA MUSICA — Oggi, alle 111,30, al Conservatorio, concerto del violinista Salvatore Accardo, pianista Loredana Francescani. In programma: Porpora: Sonata in sol maggiore; Bach: Adagio e Fuga per violino solo dalla 1* sonata in sol minore; Beethoven: Sonata in sol maggiore op. 30; Prokofleff: Sonata in re maggiore on. 94; Saint-Saens : Havanaise; Szimanowsky: Notturno e Tarantella op. 28. Biglietti la sera a! Conservatorio.

Luoghi citati: Israele, Monaco Di Baviera, Palestina, Persia, Tel Aviv, Yemen