Un giudice invitò lo polizia a non nuocere ad un "sorvegliato,,
Un giudice invitò lo polizia a non nuocere ad un "sorvegliato,, Un giudice invitò lo polizia a non nuocere ad un "sorvegliato,, Dopo la rapina compiuta in via Osoppo a Milano, gli agenti pedinarono Ugo Ciappina a casa e anche sul lavoro - Il magistrato, die ignorava le ragioni dei sospetti, intervenne per il rispetto delle norme di legge - Si scoprì poi che il pregiudicato era il capo dei banditi (Nostro servizio particolare) Roma, 9 aprile. Interessanti rivelazioni sono state fatte sulle indagini che hanno portato alla cattura dei rapinatori di via Osoppo. Secondo tali rivelazioni sarebbe stato l'intervento di un giudice di sorveglianza — sorpreso nella sua buona fede ed animato da propositi di redenzione dei malviventi — a ritardare la conclusione positiva delle indagini. Secondo le notizie che soltanto oggi si sono apprese, il giudice Antonio Amati intervenne presso le autorità di polizia perché allentassero la vigilanza cui era stato sottoposto Ugo Ciappina che più tardi doveva risultare il capo della banda dei rapinatori e coordinatore del piano di assalto al furgone della banca. Il Ciappina era stato arrestato una prima volta nel 1949 per associazione a delinquere, rapine aggravate, detenzione di armi da guerra, tentato omicidio. Fu condannato a dieci anni di carcere. Liberato nel 1955, avendo beneficiato del condono di sei anni, fu sottoposto a libertà vigilata Quando i sette «in tuta blu» effettuarono il colpo clamoroso in via Osoppo, le indagini finirono per portare gli investigatori sulla strada del Ciappina il quale, naturalmente, fu sottoposto ad una severa sorveglianza nella speranza che cadesse in qualche errore che ne denunciasse la partecipazione alla rapina. Questo attento lavoro durava da cinque giorni quando il giudice Amati intervenne per lamentare che in tal modo si alienava al Ciappina, che aveva a suo tempo espresso il proposito di tornare sulla giusta strada, la fiducia del prossimo. Ecco il testo della lettera che il giudice scrisse alla polizia: « Sono informato che la squadra degli agenti, pur non ignorando che il Ciappina abita in via Coronelli 11 e pur essendo provvista della chiave di ingresso del portello dello stabile, usa andare a vigilare il Ciappina nel luogo del suo lavoro in via Santa Maria Segreta n. 6. Prego cotesto ufficio compiacersi comunicare per quale ragione viene usato detto sistema che^nuoce in gravissimo modo al 'alibero vigilato, che Invece in qualunque ora anche se del caso, di notte, potrebbe esse- rszndcmtslssdnmdlpccnsmedpptlsttvnmsesszAAlqesv1ssbgeBGlran re sorvegliato In casa sua e sempre con la dovuta discrezione. Mi rendo conto delle necessità della prevenzione al dilagare del delitti, ma fino a che il cittadino- non ha dato motivo di lagnanze, e sul conto del Ciappina non me ne sono mai pervenute, anche la libertà sia pure relativa dello stesso va continuamente rispettata. Prego pertanto di disporre perché il predetto non sia d'ora in poi assolutamente visitato per controllo dagli agenti nel luogo in cui lavora, anche ad evitare che possa prima o poi essere licenziato. Se del caso, prima che vada al lavoro o quando ne esce, la P.S. potrebbe disporne visite opportune semmai in casa, ma deve essere evitato al predetto Ciappina di incontrare nella strada di possibile redenzione che ai è proposta ostacoli che lo potrebbero far ricadere nel delitto. Ove codesto ufficio avesse da comunicare allo scrivente manchevolezze del predetto vigilato, questo ufficio ovviamente saprebbe emettere nei suoi confronti provvedimenti di più grave rigore. Ma sé questo non sarà necessario egli va aiutato ed anzi assistito anche da parte di codesto ufficio. Attendo assicurazioni al riguardo. - F.to dr. Antonio Amati ». L'intervento del giudice Amati, pur avendo ritardato la cattura del capo banda e quindi dei suol gregari, era evidentemente dettato dalla sola preoccupazione che non venissero lesi in alcun modo 1 diritti del cittadino anche se si trattava, come in questo caso, di un pregiudicato.
Persone citate: Ciappina, Ugo Ciappina
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