La direzione del partito in mano a un quadrumvirato di Enzo Forcella

La direzione del partito in mano a un quadrumvirato La direzione del partito in mano a un quadrumvirato Domenica l'apertura in grande stile dei comizi: la d.c. ne terrà alcune migliaia - La posizione dell'on. Rapelli ¬ (Nostro servìzio particolare) Roma, 8 aprile. Sulle ..condizioni di salute di Togliatti — ricoverato in un appartamento riservatogli presso la villa dell' Istituto Gramsci, alle Frattocchie, sulla strada dei Castelli Romani — non vi sono novità: o quanto meno non ne sono state comunicate. Stamane l'on. Giancarlo Pajetta è andato appositamente a Montecitorio per smentire ai giornalisti tutte le illazioni — di carattere medico e dì carattere politico — che alcuni giornali avevano fatto sulla malattia del leadet del PCI. Resta inteso, però, che pur non destando eccessive preoccupazioni, la malattia, che ha trovato un fisico già notevolmente provato, ridurrà ulteriormente la sua attività. In pratica la campagna elettorale dei comunisti sarà una campagna senza Togliatti: i medici gli imporranno di tenere soltanto un numero limitatissimo di comizi — forse due — e una delle maggiori preoccupazioni degli altri dirigenti del partito, per il futuro, sarà proprio di evitare che questa assenza pesi. Per quanto una buona parte degli affari del partito sia ormai nelle mani dei quattro uomini che si spartiscono la successione (Longo, Amendola, Giancarlo Pajetta e Ingrao), l'ascendente di Togliatti sull'elettorato non è rimpiazzabile. L'on. Corbi sarà l'unico dei cinquanta parlamentari uscenti del PCI esclusi dalle liste che non parteciperà ai lavori del Consiglio nazionale comunista (che si aprirà domani), per quanto —- come membro dal direttivo del gruppo — ne faccia parte di diritto. La sospensione da ogni attività politica concordata con la commissione centrale di controllo in attesa che venga risolto il suo « caso », comporta, infatti, tale conseguenza. Il ribelle non se ne preoccupa molto e stamane in un breve scambio di idee con taluni giornalisti, ha ripetuto di non avere alcuna intenzione di lasciare il partito. « Una eventuale decisione in tal senso — ha aggiunto — mi addolorerebbe molto ». Può darsi che la commissione di controllo lo ascolti nuovamente in settimana per poi emettere il suo verdetto. Ma i termini della questione non sono mutati nel frattempo: Corbi c gioca alla distanza >, convinto che l'evoluzione della situazione politica generale finirà col dargli ragione, e si preoccupa soltanto di evitare una espulsione che lo « brucerebbe » anzitempo: la sua carta rimarti il contrasto tra Scocciuiarro e D'Onofrio da una parte, Amendola e Pajetta dall'altra. I capi della commissione di controllo sono costretti a difenderlo, nonostante le loro' idee siano agli antipodi, per non costruire un precedente che potrebbe essere un giorno ritorto contro di loro. Dopodomani scade l'ultimo termine utile per la presentazione delle candidature per le elezioni della Camera e del Se nato. Stasera le liste presen tate erano già arrivate a due centocinquanta e se ne attendono prima della chiusura almeno un altro centinaio. I partiti hanno ormai concluso l'esame di tutti i < casi difficili » che nelle ultime settimane hanno tenuto occupati i loro comitati elettorali: e domenica prossima gli aspiranti parlamentari faranno la loro prima comparsa ufficiale in pubblico con una nutritissima serie di comizi. Soltanto la Democrazia Cristiana ne terrà alcune migliaia: è intenzione dei dirigenti del partito, infatti, trovare un oratore per ogni comune, ed i comuni italiani sono circa ottomila. I comunisti cercheranno di non essere da meno e anche gli altri partiti, sia pure con un dispiegamento di forze molto più modesto, faranno il possibile per essere presenti mille principali località. Insomma, anche se gli esperti sono concordi nel ritenere che l'utilità dei comizi è divenuta ormai molto scarsa, nessuno vuole rinunciare a fare per lo meno un'azione dimostrativa. Lauro ha fissato per dome¬ nica prossima la partenza del suo giro elettorale attraverso l'Italia. Cor. "è già stato detto, il comandante s'è fatto costruire un pullman speciale, provvisto di camera da letto, studio, cabina di proiezione cinematografica, servizi ed una balaustra dalla quale pronuncerà i suoi discorsi. L'unico < caso » di carattere nazionale ancora aperto in fatto di candidature è quello di Rapelli, che ha condizionato la propria accettazione all'esclusione dalle liste dei suoi avversari sindacalisti ed a determinate garanzie di carattere programmatico. Possiamo, però, confermare quanto avevamo dettò ieri sera: la battaglia del vice presidente della Camera è disperata, le possibilità che la direzione e il consiglio nazionale della DC accettino le sue richieste sono scarsissime. « Per noi il caso non esiste >, hanno ripetuto Fanfani e i suoi collaboratori dopo l'odierna riunione della direzione. Essi restano fermi sulle note posizioni: le preclusioni contro le candidature di Pastore e Donat Cattin sono inaccettabili e le riserve sul programma potranno essere sollevate nell'unica sede competente, che è quella del Consiglio nazionale. A Rapelli, quindi, non resta che una scelta: o accettare.la lista torinese cosi come è o rinunciare alla candidatura e limitare per il futuro la sua azione al campo sindacale. C'è ancora in piedi la propo sta di spostare la candidati! ra del vice presidente della Camera in un collegio senatoriale: ma la direzione non ha intenzione di prenderla in considerazione. Enzo Forcella

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