L'indipendenza della Somalia nuovo problema per l'Occidente di Riccardo Aragno

L'indipendenza della Somalia nuovo problema per l'Occidente L9Africa centrale e la difesa del mondo libero L'indipendenza della Somalia nuovo problema per l'Occidente Presto avrà termine il mandalo italiano • Allora anche la Somalia francese e britannica, più arretrate, vorranno la libertà ■ E' urgente preparare uno Stato vitale politicamente ed econòmicamente: se no, esiste il rischio di aprire la strada all'insidiosa penetrazione russa (Dal nostro corrispondente) tundra, 1 aprile. H problema della scadenza del mandato italiano per l'amministrazione fiduciaria della Somalia per conto delle Nazioni Unite, comincia ad essere vivamente sentito e discusso a Londra e in altre capitali. Secondo il mandato, l'amministrazione fiduciaria italiana dovrebbe scadere nel 1960, ma due deputati britannici recentemente tornati da un viaggio in Africa, Bernard Braine e Austen Albu, affermano di avere raccolto in Africa voci secondo cui l'Italia potrebbe essere indotta a rinunciare , al mandato anche prima della scadenza- normale, dato che — secondo la lettera e lo spirito del mandato dell'O.N.TJ. — nei primi otto anni di amministrazione essa ha formato una classe dirigente locale che comincia a sentirsi in grado di assumere le responsabilità .dell'autogoverno. Per' lo Stato italiano, l'amministrazione fiduciaria rappresenta un gravame di almeno dieci miliardi di lire all'anno. Il Governo italiano finora ha smentito di avere l'intenzione di abbandonare il mandato prima della scadenza, ma i deputati inglesi affermano che nelle tre Somalie — italiana, britannica e francese — la voce continua a circolare insistente. In ambedue i casi, comunque, il problema della scadenza si fa sentire, anche perché coinvolge numerosi interessi. Il primo è quello italiano. Avendo assolto la sua missione, l'Italia potrebbe ritirarsi realizzando un notevole risparmio di bilancio e mantenendo l'amicizia col popolo somalo; oppure potrebbe accettare dall'O.N.U. il rinnovo dell'incarico, chiedendo però la compartecipazione finanziaria da parte di altri Paesi interessati alla stabilità della zona. Questa è una decisione che potrebbe essere presa dall'O.N.U., ma che quasi certamente urterebbe contro le aspirazioni della popolazione locale. Nella Somalia italiana si è, infatti, venuto formando nel corso della nostra amministrazione un Partito indipendentista moderato, chiamato « Partito dei giovani somali », che ha caratteristiche affini ad altri Partiti indipendentisti formatisi di recente in Africa e in Asia. Questo Partito assume un atteggiamento di neutralità verso i due gran di blocchi mondiali, di simpatia verso i movimenti nazionalisti arabi e di colore, e di sospetto verso i Paesi colonialisti. Tuttavia considerazioni di politica interna inducono i dirigenti di questi Partiti a mantenere un atteggiamento estremamente moderato. Essi si rendono conto che, anche dopo di aver raggiunto l'indipendenza, sarà necessario ottenere l'appoggio di qualche Potenza occidentale disposta a coprire l'inevitabile deficit dì bilancio. Le risorse locali non permettono di sperare che l'autonomia economica segua quella politica. Il problema dell'indipenden za somala, che in generale è visto con simpatia dai Paesi occidentali, è per il momento complesso. Innanzi tutto esiste una notevole sfasatura fra le tre Somalie. Mentre, a dire degli inglesi, sotto l'ammini strazione italiana i movimenti politici indigeni hanno potuto svilupparsi notevolmente e l'educazione degli indigeni ha fatto grandi progressi, tanto la Somalia britannica quanto quella francese sono in una posizione assai più arretrata, I deputati britannici dicono: « Siamo di alcuni anni più in dietro degli italiani ». D'altra parte è difficile pensare che, quando la Somalia sotto l'amministrazione italiana avrà acquisito l'indipendenza, le altre Somalie non si sentano impe gnate a seguirne l'esempio. I somali aspirano a formare una nazione indipendente composta dalle tre Somalie attua li. E questo porterebbe alla creazione di uno Stato di no tévoli dimensioni, che potreb be urtare la sensibilità degli etiopici, dato che esìstono anche abbondanti problemi di confine. E' necessaria, perciò, la partecipazione dell'Etiopia alle discussioni preliminari, o per lo meno occorre una certa misura di consultazioni. Inoltre il problema dell'indipendenza somala interessa- 11 sistema difensivo inglese. Date le difficoltà che gli inglesi incontrano ad Aden rispetto allo Yemen, data la situazione incerta dell'Arabia Saudita, data l'ostilità egiziana, gli inglesi tendono a spostare il loro sistema difensivo, centrato ora nella penisola araba, verso la costa africana. Soltanto di qui essi ritengono di poter garantire l'ingresso al Mar Rosso per le navi provenienti dall'Oriente. Essi vorrebbero perciò, dalla Somalia indipendente e unificata, garanzìe di cooperazione. D'altra parte questa cooperazione potrebbe essere data solo in cambio di qualche garanzia finanziaria. La Gran Bretagna ha già dovuto rinunciare a parte della sua influenza in Libia, proprio perché non poteva permettersi le spese che le sue garanzie al bilancio libico comportavano annualmente e perciò esita a prendere nuovi impegni finanziari. L'ideale della Francia sarebbe lo stnt'.i quo, come sempre. Ma anche nella Somalia fran¬ cese comincia ad essere sentita la pressione indipendentlstlca, proveniente dalla Somalia amministrata dall'Italia e stimolata dalla politica di Nasser. E' quindi necessaria un'attenta coordinazione' degli atteggiamenti italiano, francese, britannico (e americano), in modo che il problema della Somalia — che normalmente dovrebbe presentarsi nel 1960, alla scadenza del mandato italiano, ma che potrebbe divampare anche con un certo anticipo — possa essere risolto prima che i sentimenti indipendentistici siano stati aizzati da prolungate rivalità e sfruttati dalla vigile propaganda sovietica. L'influenza della Russia nella zona (gli zar verso la fine del secolo scorso avevano cercato di assicurarsi quella parte di Africa) è per il momento limitata alla grossa missione, che Mosca tiene da anni ad Addis Abeba; inoltre la popolazione locale è poco sensibile agli ideali comunisti. L'U.R.S.S. tuttavia, potrebbe far leva sui sentimenti nazionalistici repressi, come ha già fatto altrove. Sebbene nulla di ufficiale si possa sapere in proposito dalle normali fonti diplomatiche, è lecito supporre che, molto opportunamente, 1 Governi interessati vogliano avere scambi. di vedute per preparare la serena e pacifica soluzione di un problema che, se trascurate, potrebbe acutizzarsi e drammatizzarsi. E' avvenuto cosi per tanti altri problemi asiatico-afrlcani. Riccardo Aragno

Persone citate: Austen Albu, Bernard Braine, Nasser