Prima domenica di comizi elettorali

Prima domenica di comizi elettorali Prima domenica di comizi elettorali I discorso del sottosegretario on. Folchi agli attivisti della B.C. - L'on. Covelli illustra il programma del P.N.M. - Aperta la campagna degli autonomisti del Marp - Il sen. Terracini parla ai comunisti - Il col. Fedeli ai monarchici di Lauro La campagna elettorale è cominciata: ieri a Torino si sono tenuti cinque comizi. Prima delle votazioni del 28 maggio vi saranno altre sette domeniche e alcune giornate festive intermedie da dedicare alla propaganda. Nei comìzi di ieri l'affluenza in genere è stata buona. Con i torinesi erano anche rappresentanze giunte in pullman dai centri della provincia. L'on. Folchi, sottosegretario agli Esteri, ha parlato nel cinema Lux gremito di attivisti della Democrazia Cristiana. L'oratore ha affermato che la campagna elettorale de) partito deve concentrarsi soprattutto nello sforzo di < accelerare la crisi in atto tra i comunisti >. Il mezzo migliore è il rendere noto alle masse che si apprestano a votare un fatto incontrovertibile: il comunismo al potere significa impoverimento delle classi lavoratrici. « Ciò è evidente — ha detto l'on. Folchi — soprattutto nella Germania: dove questa è libera, si assiste ad un prodigioso fiorire di benessere; do- ve essa è sottoposta al regime comunista, vige ancora — a tredici anni di distanza dalla fine della guerra — il razionamento della carne, dei grassi e dello zucchero, i tre elementi fondamentali della alimentazione tedesca. « Questa assurda disparità di situazione — ha aggiunto — è uno degli elementi che rendono pericolosa la divisione della Germania e difficilissima la sua riuniflcazlone: il problema, comunque, dovrà essere affrontato e risolto, poiché rappresenta il cardine della sicurezza europea. Passando ad esaminare la situazione politica in Italia, d'oratore si è soffermato sulla ^'stabilità raggiunta dalla nosYtStra moneta, sulla migliorata "posizione della bilancia dei pagamenti ed infine sul costante , aumento delle esportazioni nei Paesi del Mercato comune europeo. < Tutto ciò significa — ha concluso — che abbiamo .bene operato e che possiamo guardare con fiducia a quella che sarà la struttura della nuova Europa. Siamo persuasi che nelle prossime elezioni sa Democrazia Cristiana riporterà quel successo che le consentirà di riprendere la funzione di partito-guida verso la costruzione- -(leiìop!-Stato sociale cristiano >. L'pn. Covelli ha aperto la campagna elettorale del Partito Nazionale Monarchico al teatro Alfieri. Ha iniziato tracciando brevemente la storia delle due Legislature passate ■ Secondo l'oratore queste' due legislature dovevano esse*ie. di ricostruzione morale della na zione per realizzare una politica unitaria di tutti gli italiani sotto l'aspetto civile e religioso. La democrazia cristiana ha invece deviato da questo compito dando vita specie nella seconda Legislatura ora conclusa, a formule di governo quadripartite e tripartite che non essendo omogenee hanno acuito i contrasti ideologici ed i dissidi polìtici. Dopo aver criticato l'azione dei socialdemocratici « che hanno bisogno di uno Stato debole ij|come premessa per realizzare il loro ideale socialista e mar-xista » ed i liberali « che han no avallato la politica di cen tro senza avvertire il pericolo che veniva da sinistra > l'on. Covelli ha illustrato i punti sa- e a a a e i e a i e i o e mico tra liberismo e dirigismo, ' lientl del programma dei monarchici. Il P.N.M. propone: pacificazione interna, rafforzamento dell'autorità dello Stato, governo" omogeneo e costante, fedeltà assoluta agli impegni atlantici, equilibrio econo iappoggio all'iniziativa privati, jujvlpione dei piarli rjer «li investimenti produttivi. «La D.C. — ha concluso Covelli — ha bisogno della destra per una politica veramente nazionale, cattolica ed unitaria. Della destra noi siamo i più qualificati esponenti^ come liberali pervasi da spirito moderno, come cattolici fedeli agli articoli del Concordato e come monarchici >. Al cinema Vittoria hanno parlato il segretario regionale |del MARP, dott. Benzi, e il prof. Palenzona. Il dott. Benzi è stato molto polemico: « il movimento degli autonomisti non rappresenta consorterie, ma la massa, dei piemontesi che lavorano é che sono stanchi di pagare per tutti per vedersi poi trascurati. La lotta è duplice: contro la burocrazia statale e contro la partitocrazia. Per questo 11 MARP affronta il cimento delle elezioni; ì parlamentari, finora, non hanno rappresentato gli interessi. regio nall ; il governo ignora i nostri problemi, la cassa del Mezzogiorno è un fallimento e i meridionali continuano ad affluire nel nord in cerca di lavoro >. Il prof. Palenzona ha sviluppato i punti accennati dal dr. Benzi. « Non esistono due Italie, il nord ed il sud, ce n'ò una terza: Roma. Gli obbietivi degli autonomisti sono questi: lotta contro la statolatria, la partitocrazia, la burocraziaQual'è la panacea per sfuggire a tutti 1 mali? «Il decentramento regionale >. . , Per il partito comunista ha parlato ieri mattina al Carignano il sen. Terracini che ha celebrato il decennale della Costituzione. La ricorrenza — ha detto — sii rievoca con il rammarico per la mancata applicazione dei principi sanciti dalla Assemblea Costituente. Dalle prossime elezioni dipenderà l'attuazione intera della Costituzione. L'oratore1 ha ricordato che secondo la Costituzione l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La mancanza di efficaci mezzi di controllo sulla vita delle fabbriche, ha affermato il sen. Terracini, consente la violazione delle leggi sul lavoro specie per quanto riguarda le assunzioni, le ferie, il lavoro dei minorenni, i contratti di lavoro e il versamento dei contributi assicurativi. Da ultimo ha avuto anche un accenno all'atteggiamento della Cisl considerandolo «non fondato su una improvvisa sensibilità democratica, ma come il riflesso di una evoluzione su un piano più ampio ed esterno >. Al cine Capitol ieri mattina si è tenuta una riunione provinciale dei « giovani della destra > favorevoli al partito di Lauro. Presenti alcune centinaia di persone, numerose le ragazze. Tre giovanotti hanno affermato di essere di destra perché « sentono l'orgoglio di proclamarsi reazionari (a tutto quello che ha fatto la Repubblica), nostalgici (di quella Italia che non hanno potuto cono scere per ragioni di età), con e j servatorl >, Ultimo ha preso la -lDarola il col. Fedeli che si pre- o . - senta capolista del Partito mo narchico popolare. Era giunto il mattino da Roma. Ha detto che Lauro è « l'unico italiano non conformista »