Entusiastico saluto di Trento agli alpini

Entusiastico saluto di Trento agli alpini L'adunata di 95 mila "panno nera,, nella città di Entusiastico saluto di Trento agli alpini Tre ore di sfilata per le vie imbandierate al suono di 62 fanfare - La Messa al campo sulla piazza del Duomo ■ Il primato podistico di un gruppo del Bresciano, giunto a Trento a pìcili ~Daì nostro corri'sponilvii<<: Trento, lunedi mattina. Trento, tutta ammantata di bandiere e di festoni tricolori, . ha tributato ieri entusiastiche accoglienze ai 35.000 alpini in congedo ohe per oltre due ore e mezzo hanno sfilato, tra gli squilli delle fanfare e i nostalgici canti della montagna, per le vie e le piazze gremite di folla plaudente e commossa. « Viva gli alpini, viva i "veci", viva i "bacia", viva, i nostri "floi" », si sentiva gridare con voci che apparivano rotte dall'emozione. E le « penne nere > rispondevano levando in alto i labari delle innumerevoli sezioni e dei .gruppi ■ delVANA rappresentati al raduno mentre l'eco delle entusia stiche acclamazioni giungeva fino al viale da cui le prime truppe liberatrici entrarono in città U 3 novembre 19X8, Bisogna risalire aliti giornate indimenticabili della redenzione di Trento, di cui questa 3l.nxa Adunata nazionale degli alpini ha voluto anche ce lebrare il 40.mo anniversario, per ritrovare un'esplosione co sì spontanea e travolgente di entusiasmo nel popolo trentino, piuttosto chiuso e riservato e abituato a dominare leproprie • emozioni. Molti dei vecchi alpini ieri presenti avevano combattuto su questi monti per liberare Trento dal giogo dell'Austria absburgica in nome di quella italianità di cui essa aveva dato esempio in tanti anni di oppressione. E l'accoglienza così ardente della città ha voluto esprimere, oltre all'affetto, la riconoscenza commossa per quelli che non tornarono e pei superstiti delle cento battaglie combattute sulle nostre Alpi, molti dei quali recavano ancora i segni delle ferite e le medaglie al valore. Precedevano l'interminabile corteo delle « penne nere> il battaglione in armi tTrento», che scortava la gloriosa bandiera del 6' Alpini, e la batteria-di formazione del gruppo « Pieve di Cadore » del 6° Reggimento artiglieria da montagna, della stessa brigata al pina. Seguivano i vecchi generali e gli ex-comandanti delle gloriose brigate « Taurinense », < Orobica >, < Cuneense », ^Tridentina », « Julia », € Cadore», tra i quali il generale Fattuzzo della < Taurinense », Santini dell'*. Orobica», il generale Forerò, che quando era capitano entrò a Trento il 3 novembre 1018 alla testa del battaglione *. Feltro, i generali Bergonzi, Zorio, Battisti, Stagliano, Faldel la, Adami, Lorenzotti, il gene rate di C. d'A. Stringa, novantaseienne Il labaro dell'Associazione Nazionale Alpini, costellato di 206 medaglie d'oro, era scortato dal presidente nazionale avvocato Erizzo e dal Consiglio direttivo dell'ente e seguito dagli alpini decorati di medaglia d'oro al valor militare, dalle madri e vedove dei Caduti, dai mutilati e grandi invalidi che avevano preso posto in speciali automezzi o erano sorretti dai loro commilitoni, dai cappellani militari, sacerdoti e frati cappuccini o francescani, tutti fieri del loro cappello dalia lunga penna nera. ' Sfilavano quindi, acclamatissime, le rappresentanze delle varie regioni e città nel seguente ordine: Fiume, Pala, Trieste, Gorizia, Venezia Giulia, Alto Adige, Abruzzi, Lazio, Campania, Calabria, Veneto, Sicilia, Emilia e Romagna, Friuli, Toscana, Piemonte (fatti segno a particolari applausi i gruppi di Torino, assai numeroso, Aosta, Cuneo, Novara, Vercelli e Ivrea), Lombardia, Liguria e infine Trentino: più di 35.000 « scarponi * tra « veci » e * bacia » con 72 fanfare che facevano riecheggiare gl'inni e le canzoni più suggestive delle fiamme verdi. Vi era, fra le centinaia di rappresentanze qualcuna che, come quella di Gavardo.in.provincia di Brescia, era venuta a piedi con la fanfara dal sua paese fino a Trento, conquistando un autentico primato podistico di resistenza é di velocità; altri che. avevano affrontato due giorni e due notti di viaggio 'in treno, come i siciliani. I « veci » stupivano tutti per la loro inesauribile freschezza di spirito e i'esitberante allegria, che nulla-, avevano da invidiare alla naturale irruente festosità-dei * boria». L'imponentlssimo corteo, lieto di canti e di suoni, è giunto dopo quasi tre .ore di sfilata in piazza Cesare Battisti che, pur così vasta, non è stata capace di accogliere tutta la marea ondeggiante di penne nere, tanto che molte migliaia di alpini si fassfrtrlencifdvpsvDdceènuSptdsdilizvmsclDorto invili: /»»ytm,K& u? u.j'wn o»isono riversati nelle vie odia-'centi. Sull'altare da campo eretto davanti al Duomo e prospiciente la tribuna delle auto-, rita, fra le quali era il ministro Gui in rappresentanza del Governo, l'Ordinario militare mons. Pintorello ha celebrato alle ore 1S la Messa, durante la quale un reduce ha letto la suggestiva preghiera dell'alpino. Quindi, con breve cerimonia, è stata consegnata ai familiari del sergente alpino Domenico De Gaspcri di Trento, la medaglia d'argento al valor militare alla memoria. Subito dopo il sindaco dott. Piccoli ha.rivolto l'augurale riconoscente saluto della città alle invitte penne nere giunte da ogni parte d'Italia « per un convegno che & di pace, di solidarietà e di commossa evocazione di eroismi, di sacrifici e di onore ». Poi, dopo un breve discorso, il presidente dell'A.N*A. avv. Erizzo ha dato il c rompete le righe >'. La parte ufficiale dell'Aduna- fa era terminata e gli alpini sono tornati in « libera uscito », sciamando per tutto il giorno, fra nuovi squilli di fanfare e tricolori al vento, per le vie e le piazze, con la partecipazione cordiale e affettuosa della cittadinanza alla loro allegra festa, Gino Nìcolao GÙ alpini In congedo sfilano per le vie di Trento festeggiati dalia follo (Telefoto)