Eduardo va in Russia per sentire le sue commedie

Eduardo va in Russia per sentire le sue commedie A colloquio con De Filippo alla vigilia della partenza Eduardo va in Russia per sentire le sue commedie L'artista napoletano è molto popolare nell'U.R.S.S. dove le sue opere vengono spesso recitate - Non ha paura del freddo e. non si dà pensiero del problema dei diritti d'autore Un interessante progetto: portare nelle città russe la compagnia del S. Ferdinando - Al suo ritorno l'attore andrò a Parigi per interpretare in francese un lavoro di Achard Osti nostro corrtsftotiffentc Napoli, lunedi mattina. Eduardo De Filippo partirà oggi o al più tardi domani per la Russia ove assisterà alla recita di alcune sue commedie. Poiché egli è ben convinto che l'aereo, semplifica sì il problema delle distanze ma impedisce quell'esperien) za che solo dà un viaggio terrestre consentendo d'osservare i campi, le cose e.gli uomini, per questo motivo compirà in treno l'andata seguendo l'itinerario: Roma Venezia - Vienna - VarsaviaBrest - Mosca. Si avvarrà invece al ritorno del velivolo che impiega solo 17 ore. Se però vi dovessero essere imprevisti ritardi nella concessione del « visto » allora andrà in aereo anche nel -viaggio di andata. Sarà con lui un giovane critico teatrale, Gennaro Magliulo. Prima che lasciasse Napoli abbiamo avuto un lungo colloquio con Eduardo nella hall dcd'hótel ov'egli — che ha casa a Roma in una villa dell'Appia antica — alloggia con la moglie Thea Prandi e i figliuoli Luca e Luisella. Eduardo appariva contento della sua" ultima fatica, il lancio d'un nuovo attore, Giacomo Rondinella, che già noto come cantante passava dal ruolo per lui abituale di « firma » della canzone — accanto ai vari Claudio Villa, Nunzio Gallo, Sergio Bruni, ecc. — a quest'altro del tutto insolito in un lavoro di Eduardo Scarpetta: <'A casa vecchia ». Da un vecchio copione Eduardo De Filippo, come già per tutti i testi della compagnia che prende il suo nome dal celebre capocomico, ha tratto questa commedia facendone, sotto la raffinata sua regìa, un piccolo gioiello di comicità. E il caloroso consenso del pubblico, non inferiore a quello decretato a «ATit turco napulitano» e a « Cane e gatte » — anche essi sollevati da quell'ecce- zionale regista ch'è Eduardo — erano stati dolce premio a questa grande onesta ambizione del maggior De Filippo: accrescere d'un nuovo nome quella scuola di comici formatisi alla sua ricca esperienza. Informammo l'anno scorso di un esperimento attuato da Eduardo: un concorso per cogliere sette boccioli nascosti nel grande prato delle vocazioni e conclusosi con la scoperta di sette certe promesse. In < 'A casa vecchia* due di quelle giovani, Graziella Marina ed Elena Tilena, hanno'ancora confermato quanto fondate fossero le speranze di Eduardo. ' Abbiamo chiesto all'attore e scrittore di commedie qualche anticipo sulle imminenti novità. Ci ha precisato che dopo « La cantata dei giorni dispari » di cui è apparso da poco il secondo volume edito da Einaudi, uscirà — anche essa in due parti — «La cantata dei giorni pari ». Tra breve poi sarà proiettato un film, « Fortunella », — di cui Eduardo è stato regista — che ha come interpreti fra gli altri Giulietta Masino, Alberto Sordi e'Franca Marzi. In quanto a lavori del tutto inediti egli :ta dando gli ultimi ritocchi a cinque commedie: *Il figlio di Pulcinella», < L'arte della com• media », « Oli esami non finiscono mai», €Due mogli: due maniere » e, infine, « Il lupo ». Parliamo del suo viaggio in Russia. Nell'U.R.S.S. il nome di Eduardo è da anni assai noto. Dopo i film « Napoli milionaria » e « Napoletani a Milano », dal '55 cinque, suoi lavori,' cioè < Questi, fantasmi », « Le bugie con le gambe lunghe », c La paura numero uno », « Filumena Marturano » e « Due famiglie » vengono recitati con crescente successo a Mosca (< Teatro dell'Accademia», al « Wanchagof » , « Dramma e Commedia» e al €Centrale»), al « Teatro del Dramma » di Jaroslav e a quelli di Stato di Kiev, Serdiovosk, Sizrank, Karkov, oltre che al « Nazionale » di Leningrado. Inoltre sono stati tradotti «Non ti pago » e € Bene mio, cuore mio » mentre è in corso nelle « Edizioni d'arte » la versione integrale del suo « Teatro completo ». Domando come sarà risolto il problema dei suoi diritti d'autore. E' una somma m rubli che al cambio equivale a molte decine di milioni di lire. Ma a questa questione Eduardo non pensa neppure. Infatti, così come avviene per musiche ed opere di russi all'estero, altrettanto aejade per lavori di stranieri nell'Unione Sovietica. Per ora ci si limita ai conteggi. Un giorno poi, si vedrà con i rispettivi crediti « congelati ». La parola « congelati » fa scivolare il discorso sul clima che, nell'attuale stagione, lo attende in quel Paese. Ma sull'argomento, non ostante la proverbiale paura che del freddo hanno i napoletani, Eduardo è del tutto scettico. Dice: « Una volta nel nord dell'Italia ebbi la curiosità di accertare che temperatura v'era. Il termometro registrava 15 sotto zero. Perciò supereremo anche le nevi della Russia. E poi: come fanno i suoi abitanti! Si difendono con l'alimentazione, l'alcool, il moto, gli abiti pesanti. Ebbene, farò lo stesso ». E' ci confida che, sfuggendo alla tentazione di munirsi di lane e pellicce porterà con sé solo un paio di guanti, un cappello e un cappotto. Smentisce, definendola una battuta d'occasione, la voce di un caldo e soffice colback d'astrakan che gli attori della « Scarpettiana » gli avrebbero offerto, copricapo che certo gli darebbe l'aria di un cosacco. Poi ripete la frase d'un, famoso ambasciatore dello zar presso la corte del granduca Leopoldo. Il diplomatico — narra Edoardo—a chi gli chiedeva spaventato del co me,si potesse resistere all'inverno russo, alludendo all'insufficiente riscaldamento trovato in Toscana e ai fiammanti camini di Mosca disse con nostalgia: « Al mio Paese il freddo si vede, a Firenze si sente ». Quindi si sofferma su di un progetto: organizzare nel '59 con la compagnia del teatro S. Ferdinando un giro di recite, naturalmente nel più puro napoletano, davanti ai pubblici delle principali città della Russia. Ed è anche di questo che ha parlato con due cittadini sovietici venutigli a far visita in questi giorni a Napoli al « San Ferdinando »: Pavel Alex Markov critico teatrale moscovita, e il regista Serghei Gherasimov. Circa i programmi al ritorno essi sono stati già fissati. 1! B5 di questo mese sarà a Milano per darvi un recital al < Gerolamo », un « teatrino — dice — grande come un guscio di noce con un palcoscenico di quattro metri per sei », che avrà però una grande funzione d'avanguardia, e poi continuerà all'* Odeon », nella stessa città, con qualche recita di « Notate in casa CupieUo ». Quindi, dopo una breve parentesi estiva a Lisca, l'isoletta da lui acquistata presso la costa di Sorrento, andrà in autunno a Parigi. Là nel '56 e nel '57 — quando il govc-no francese lo decorò con la < Legion d'onore » e l'ambasciatore Jacques FouquesDuparc volle chiamarlo « il Molière italiano » — furono già dati nell'interpretazione di Jacques Fabbri e Madeleine Renaud < Fantòmes sacrés » e « Misere et noblesse » (di Scarpetta quest'ultimo), musicato da Antonio Braga. Ora egli reciterà in francese nella parte del principale interprete di • « L'amour comique », un lavoro inedito scritto per lui da Marcel Achard. Crescenzo Guarino Nel teatro San Ferdinando di Napoli, Eduardo De Filippo (al centro) si intrattiene con il critico Markov e 11 regista Gherasima, entrambi russi. (Telefoto a «Stampa Sera»)