Alla rete del patavino Rosa risponde il bianconero Stacchini

Alla rete del patavino Rosa risponde il bianconero Stacchini Nell'ultimo quarto d'orna i. veneti Fischiano di essere travolti Alla rete del patavino Rosa risponde il bianconero Stacchini 'DAL NOSTRO INVIATO _ - , Padova, lunedi mattina decisamente è l'annata del- la Juvèntìts. Questo partita che essa, seoo l'andamento del gioco doveva — diciamo pure soltanto poteva, se cosi fa piacere. — perdere, l'ha sal. vatà « in extremis » quando molti fra i sostenitori juventini yta avevano abbandonato ogni speranza: dal momento del pareggio poi, si è vista presentare con tutta sicurezza l'occasione di vincerla. Perché il risultato non avesse sapore di una beffa per i padroni di casa^ è intervenuta allora la sorte che ha mitigato le cose faeendo sbagliare a Corradi il rigore che avrebbe dato la vittoria ai torinesi. E l'esito dcl- la contesa è rimasto cosi inchiodato sull'I a 1. Un pareggio che, lasciando le '■ cose coma stavano prima dell'incontro, con un vantaggio di cinque lunghezze, cioè, a favore dei bianconeri, ha le conseguenze che tutti com prendono ai fini del risultato definitivo del campionato. Tanto di cappello innanzi tutto al Padova, per il modo ed il tono in cui ha disputato questa gara dal sapore decisivo. Si tratta di una compagine dagli uomini fisicamente a posto. Particolarmente la di fesa conta su elementi forti, prestanti, robusti, l'intrufolarsi in. mezzo ai quali costituisce una difficoltà notevole sotto l'aspetto materiale innanzi tutto. Per quanto riguarda l'assieme poi, il Padova è stato più squadra della Juventus, Ha avuto idee, ha operato tu un pia-no prestabilito, ha seguito una linea di condotta, ha dato prova di ordine e di disciplina in tutto quello che ha fatto. Ed ha giocato senza complimenti ma con correttezza. Per i quattro quinti della durata del tempo, i patavini sono anche stati più mobili e più veloci dei loro avversari. Sono crollati nell'ultime quarto d'ora. Il punto del pareggio di 8tacchini li ha messi sulle ginocchia. Da quel momento essi hanno subito, per quanto impunemente, un rigore, ed il pubblico stesso, che li aveva fino allora calorosa mente sostenuti e incitati, si è ammutolito, e li ha lasciati soli domanti ad una impresa che era per essi praticamente fallita. Per l'undici locale, ci - voleva una vittoria per riaprire l'interesse della corsa al primato: questa non essendo sta' ta ottenuta, la partita, malgrado la bella prova fornita, assumeva l'aspetto di un arrembaggio non riuscito, di un assalto respinto. E cosi praticamente era. Se si eccettua il finale, la partita della Juventus non può essere descritta in termini eccessivamente laudativi. Come coesione, cóme congiunto, come gioco d'assieme, essa è stata- senz'altro inferiore all'avversario. Nel periodo critico dell'incontro, cioè nella prima mezz'ora del secondo tempo, l'undici ha attraversato anzi un periodo di crisi notevole, minacciando più volte di sbandarsi e di andare alla derivai A parte il fatto che mancava Sivori, non tutti gli uomini in maglia bianco-nera si trovavano in condizioni ideali di forma: Prestazioni e prodezze individuali hanno puntellato dapprima, e salvato poi, la compagine nei momenti in cui essa appariva come scossa e traballante sotto l'impeto della offensiva avversaria, prestazioni e prodezze individuali hanno rimesso a posto la situazione nel periodo finale. Boniperti in primo luogo merita rilievo per la continuazione dell'opera e per la bellezza e le praticità di alcune fra le sue manovre: il capitano, che attray versa ora un ottimo momento, è stato l'elemento che maggiormente ha cercato di instaurare ordine e coordinamento colà dove essi non esistevano. Charles, pur vivamente contrastato e severamente marcato, ha lottato senza flettere nei momenti della buona e in quelli della cattiva sorte. B Sfacchini, elemento in continuo progresso, è stato l'uomo più pericoloso dell'intero settore d'attacco bianco-nero. Assieme a sprazzi di buon lavoro da parte di Nicole, di Turchi, di Corradi, di Colombo e di Emoli la squadra si è così retta fino al momento in cui ha potuto esplodere in un « serrate » finale che non solo ha salvato capra' e cavoli, ma che ha addirittura rischiato di tutto travolgere Pur restii come noi siamo empre dal parlare degli arbitraggi — che noi considerià mo piìt che altro come un ma- le npecessarìo _ non possiamo dirne un gran bene in questa occasione. Alcune decisioni del giudice di gara nel primo tem po hanno portato a sentenze di compensazione nel secondo. E nel complesso è stata una fortuna che l'esito della gara sia stato indipendente, non possa cioè esser posto in correlazione con l'operato di chi l'ha diretta. La partita ha avuto inizio con un quarto d'ora di ritardo sull'orario previsto. Ciò per una pacifica e preliminare invasione del campo di qualche centinaio di spettatori di cui viene parlato a parte. La giornata fresca, frizzante e serena e l'importanza della gara avevano, malgrado i prezzi elevatissimi, richiamato più pubblico di quanto il vecchio Appiani ne possa contenere Gli spettatori hanno comunque limitato a commenti verbali la passionale tensione con cui hanno seguito la gara, ed a parte lo < slittamento » avvenuto nei posti popolari e sul quale viene pure riferito a parte, nessun incidente è venuto a turbare l'andamento dell'incontro.' La partita è cominciata sotto il segno dell'equilibrio. Attacchi di qua s'attacchi di ìà con migliori spunti di rilievo tecnico a favore della Juventus, con lavoro di più spicca ta velocità e di più marcato ordine da parte del Padova. Un paio di entrate fallose — le sole della giornata — di Blason su Scacchini, che questi magistralmente evitava, e un grande lavoro di Hamrin e compagni nella metà campo juventino. Poco per volta, come se l'incontro scivolasse su un piano inclinato, una specie di supremazia dei • padroni di casa prendeva corpo e sostanza. In- uno- dèi sempre più radi attacchi del bianconeri, Charles veniva comunque bellamente sbattuto a terra, mentre saltava per un pallone alto, senza che l'arbitro intervenisse. Ed in un'altra occasione Scagnellató respingeva col braccio un forte tiro di Nico lè. Il Padova premeva comunque in mòdo sempre più continuativo e al 39' minuto si portava in vantaggio. Nella sua ricerca di situazioni favorevoli, Hamrin aveva, abbandonato il suo posto e si era portato all'ala sinistra. Di qui egli mandava al centro un forte traversone basso. La mezz'ala destra Rosa si trovava al suo posto, riceveva e, prima che uno qualunque dei difensori avversari potesse intervenire, fermava di destro e da pochi passi spediva in rete di sinistro. Niente da fare: uno a zero per il Padova, che continuava a dominare sempre più insistentemente. Al riposo di metà tempo si giungeva con la Juventus in svantaggio. Il solo tentativo di segnare che essa avesse compiuto in quei primi 45 mi nuti era dovuto a un colpo di testa di Charles che su centro di Stacchini aveva mancato di poco il bersaglio. Ripresa, con tutto il Padova scatenato in avanti. Offensive su offensive dei padroni di casa, con la nave degli ospiti che balla come sotto 'effetto d'una tempesta, senza òhe Mattrel però venga chiamato a neutralizzare tiri dif fUsilì. Brighenti spedisce a lato, sulla sola bella occasione ohe si presenta ai patavini. Enorme il tesoro di energia che questi profondono nell'incontro, di cui hanno il risultato nelle mani. Nicole va fuori campo per un colpo di Moro ad un piede. Ritorna, e va a finire sulla sinistra. E proprio quando la convinzione si è radicata in ognuno, che i bianconeri siano ormai battuti e ben battuti, essi pareggiano E' l'ultimo quarto d'ora della gara e Boniperti dà con qualche prodezza personale il segnale della riscossa. A 12 minuti dal termine Corradi porta avanti l'azione e passa a Colombo sulla destra. Questi risponde oon un lungo traversone alto sulla sinistra. Qui spunta, non lontano dal montante, la testa di Charles, e smorza in modo preciso fino al centimetro la palla sul piede di Stacchini che si è portato sulla destra, oome in ai tesa. Staochini spedisce in rete da due passi. Il fatto è in contrasto oon l'andamento del gio co ma regge. Uno a uno. L'undici bianconero ha oome un fremito. Non perde più. Cede nettamente invece l'avversario. Il quale va ancora una volta all'attacco e per un fallo di Ferrarlo su Brighenti reclama un rigore che l'arbitro non concede. Torna avanti la Ju ventus, e trova un avversario scosso, ed insiste. Ed a quattro minuti dal termine Nicole, sempre sulla sinistra, spara forte a mezz'altezza. Il portie re devia ma non trattiene la palla. Questa perviene a Charles che garbatamente la spedisce alto verso il lato opposto della porta. E proprio mentre essa sta passando sotto la traversa, la mano protesa in alto di Blason la ferma. Rigore ineluttabile questa volta. Non pare possibile: guarda che ora, in sprezzo di tutto il lavoro fatto dal Padova, vince nei minuti finali la Juventus. Si fa avanti in veste di esecutore tecnico specialista, il terzino Corradi. Nel silenzio generale egli oi studia sopra un bel po' e poi... spedisce a lato sulla de stra del portiere. . ■ Vincere era troppo, pareva una beffa. Basta un pareggio per la Juventus. E su questo si chiude rincontro che doveva decidere di tante cose importanti. Vittorio Pozzo Il calcio di rigore tirato a Iato da Corradi

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