Fastosa eleganza di gioielli e pellicce al carnevale ambrosiano di Saint Vincent

Fastosa eleganza di gioielli e pellicce al carnevale ambrosiano di Saint Vincent GALA Pi CHIUSURA ALL'INSEGNA DEL "ROSSO E NERO,, Fastosa eleganza di gioielli e pellicce al carnevale ambrosiano di Saint Vincent Un tuffo nella mondanità di due signorine di Carmagnola - Materni consigli di Silva Kosana alle ragazze che aspirano al cinematografo - La giovane attrice jugoslava, che indossava un abito-paralume, ha rievocato con molta semplicità le tappe della sua carriera - Lex Barker augura fortuna allo moglie Lana Turner e spera di vincere la causa con Milko Skotic St. Vincent, ' lunedi mattina. La aorte amo, talvolta, mettersi in maschera. Sabato sera aveva assunto le spoglie rossonere della « roulette > e l'aspetto del « jolly >, la disperante « matta » delle carte da gioco, per ricevere le signorine Collo e Cairosso di Carmagnola al «gala» che si ripete ogni anno- a Saint Vincent a chiusura del « carnevalone » milanese che, come ognun sa, termina con qualche ritardo su quello più modesto dell'intera Penisola, forse per dimostrare che anche in quel settore ■Milano ha qualcosa di più delle altre città. Le signorine Collo e Carosso avevano vìnto una lotteria indetta a Carmagnola per il carnevale ed avevano espresso il desiderio di assistere al « O-ala Rouge et Noir » di Saint Vincent, un tuffo nella grande mondanità da raccontare poi alle amiche durante ì placidi pomeriggi domenicali carmagnolesi. Hanno trovato materia per racconti senza fine. Con il ritardo consentito alle dive ed alle regine, Silva Koscina ha fatto il suo ingresso nel salone addobbato in rosso e nero, i colori lidia Valle d'Aosta che, ma solo per caso, sono anche quelli della « roulette ». Penne di struzzo a grandi mazzi spuntavano come mor- ■ bidi trofei dai lampadari, fasci di garofani cadevano a cateratta giù dalle pareti fin verso i- tavoli arrestandosi poco sopra le complesse acconciature' dèlie signore. Silva Koscina indossava un vestito rosso fiamma dal taglio inconsueto! Una larga tunica sTmile ad un «abat-jour», con le rituali frange, le scendeva fin poco sopra il ginocchio e la gonna strettissima aiutava la suggestione della, donna paralume. Al suo tàvola" avevano messo àncha -Xieic Barker, ex-Tarzan, exmàrito di Arlene Dahl, marito attuale, ma distante, di; Lana Turner. . Agli altri tavoli sedevano in voluta promiscuità perso-, naggi d'ogni regione d'Italia, il carnevale milanese ha anche il merito di divertire un po' tutti. Tra gli accenti dei molti dialetti, quello meneghino aveva il predominio assoluto e l'eleganza fastosa era ancora un primato saldamente tenuto datale signore milanesi che, a manifestare l'opulenza della loro città, pareva avessero saccheggiato le gioiellerie. Una aignora bionda afoggiava il monile più prezioso, «isa collana di diamanti quadrati del valore-di mezzo miliardo. E indossava: una stola di cincillà, pelliccia quanto mai rara e costosissima. Tra brillanti e cincillà, la signora portava con noncuranza un miliardo tondo, trascurando anelli, braccialetti e orecchini. Luigi Chiron, sapiente artigiano di misture alcooliche, ha inventato un nuovo < cocktail » a base di vodka ed ha regalato, magnanimo, la ricetta. Mentre l'orchestra suonava languidi motivi di altri tempi, quattro figliole alte due metri irruppero nella sala in costume da « jolly », maglie rossonere aderentissime che modellavano con docile morbidezza i corpi statuari. Distribuirono senza parsimonia boccetrtine di profumi, con maggior cura contabile medagliette d'oro ricordo. Toiletti in livrea regalarono i consueti copricapo di carnevale e trombette trave¬ stita ile manne da passeggio crii pomo ricoperto di lustrini. Soffiando nell'altra estremità si ottenevano suoni laceranti che, a quanto sembra, hanno il dono di rendere allegra la gente. Un balletto spagnolo guidato da Pepe Alonzo attaccò un vorticoso € fandango > e ripiegò su un « flamenco » quasi tragico. Terminata la cena, Silva Koscina andò con Lex Barker a farsi intervistare per la televistone. L'attrice Olga Fagnano le ha chiesto qualche consiglio per le giovinette che seguono la trasmissione «Anni Verdi ». «Non fate l'attrice — ha detto Silva Koscina alle ansiose fanciulle —; non aognatè le luci del palcoscenico, né gli stabilimenti cinematografici. Essere attrici significa sofferenza e rinuncia ». Intanto si drappeggiava in quella sua larga tunica fiammeggiante a paralume. Dopo l'intervista, con quei savi consigli da mammina, Silva Koscina ha esor- tato altre ragazze che le facevano ^assedio a non credere nel cinema. A nei, vece, ha raccontato con quanta ferma decisione abbia voluto essere attrice. Ora che ha SS anni e da cinque almeno fa del cinema, tutto le sembra un sogno, anzi, uri incubo da cui è appena uscita. Dopo la maturità classica' si iaorisse all'Università di Napoli, alla Facoltà di matematica e fisica. Questa bionda jugoslava dalla bellezza incisiva è nata sotto il segno delle scienze esatte, ed anche la sua esistenza ancor breve si è finora snodata con l'ordinato metodo del libro mastro^ Iricominciò come « Rosa del diro* offrendo un mazzo di fiori ed un bado a R'tk Van Steénbergèn òhe vinse la tappa di Napoli, fece Hnipiégata iti' una ditta' di elettrodomestici, passò a fare l'indossatrice finché arrivò Pietro Germi che le assegnò un ruolo ne « Il ferrod vi ere ». In dodici mesi ha interpretato dodici film, ultimo e migliore essendo, a parer suo ■ « Ladro lui, ladra lei » con Alberto Sordi e diretto da Luigi Zampa, parla del cinema senza enfasi, come di un lavoro comunissimo, per il quale è necessaria molta disciplina. « Sapevo che sarei diventata attrice, fin da quando ero bimba. E' una certezza che non mi è mai venuta meno. Ora sono attrice e ne sono contenta perché ho realizzato la mia personalità, ma non mi sembra di essere un personaggio eccezionale solo per questo ». Silva Koscina è una ragazza semplice, modesta, simpatica, senza sofisticherie, di una bellezza precisa, da miniatura. Quando -parla delle fotografie scattate mentre baciava il ciclista belga dice: «.Ho sentito che il mio momento stava per giungere ». Evita con cura le parole solenni, non dice che i personaggi cui ha dato vita sono umani,, impegnati, latori di messaggi. Lex Barker stava ad ascoltare la nostra conversazione poi, quasi d'improvviso, domandò se avevo veduto «I peccatori di Peyton» in cui agisce sua moglie Lana Turner. « Vorrei che avesse successo, Lana ha bisogno di fare un buon film per riacquistare fiducia in sé stessa> disse. L'ex-Tarzan è un bravo giovanotto, la psicologia elementare del personaggio che lo ha reso celebre gli ha lasciato tracce evidenti anche nella vita quotidiana. Parliamo della bega che ha avuto con Milko Skofic che, come si pubblicò a suo tempo, avrebbe espresso opinioni poco lusinghiere su Lex Barker attore. « Vede — mi dice l'exTarzan — in America queste faccende si risolvono alla buona, si invita l'avversario fuori della porta e quattro pugni mettono a posto ogni cosa. In Italia è diverso, bisogna ricorrere ai giudici. Così ho fatto, querelando Milko Skofic. Spero che lo condannino a pagare una somma enorme, un numero di milioni strepitoso, da distribuire in beneficenza. Che almeno gli orfani italiani abbiano qualche profitto da questa storia idiota». : Sllva Koscina e Lex Barker al «gala» di Saint Vincent

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