Ripresi in film a loro insaputa numerosi trafficanti di droga

Ripresi in film a loro insaputa numerosi trafficanti di droga LE MOVIMENTATE FASI DELL'OPERAZIONE DI GENOVA Ripresi in film a loro insaputa numerosi trafficanti di droga Come un agente americano riuscì a entrare in contatto con gii spacciatori Ungendo di voler acquistare una grassa partita di eroina f. La fruttuosa collaborazione dèi carabinieri ha portato alla denuncia di tredici persone, otto delle quali sono già state arrestate CSBB53B8 Genova, lunedì mattina. Zi'óperosione anti-droga, conclusa ieri dai carabinieri in collaborazione con elementi del €Narcotic Bureau* della sezione staccata presso l'Ambasciata statunitense a Roma, ha fruttato il sequestro di due chilogrammi di droga. Inoltre'tredici persone sono state denunciate per traffico di stupefacenti: otto in stato di arresto, due in stato di irreperibilità e i rimanenti a piede libero. L'operazione ha avuto uno svolgimento da romanzo giallo ed è iniziata qualche mese fa a New York, quando un agente del < Narcotic Bureau > entrò in contatto con gli egiziani Hamed Mollameli Orsmon e Azzous Abaz, imbarcati sul piroscafo egiziano Mohamed Ali el Kebir, in servizio sulla, linea Medio Oriente-America del Nord, con scali' a Genova e a Marsiglia. L'agente acquisto a più riprese vari quantitativi di droga, per conquistare a fiducia dei due venditori. Quindi disse ai suoi fornitori che in Europa aveva uno zio dedito anch'egli al traffico degli stupefacenti, il quale sarebbe entrato volentieri in contatto con loro. Dopo molte reticenze, i marittimi si lasciarono convincere e affidarono all'agente mezzo dollaro contrassegnato con la loro firma ^in arabo, da inviare allo « «io > come segno di riconoscimento. Si presentasse al porto di Genova con quel mezzo dollaro all'arrivo della nave e loro lo avrebbero introdotto presso gli <amici>. Cosi l'operazione si estese in Italia e Charles Siragusa, il noto agente italo-americano dirigente la sezione del <Narcotia Bureau di Roma, chiese la collaborazione dei carabinieri genovesi. Il Siragusa, intanto, richiamò da Beirut un suo collega oriunda francese, il quale avrebbe dovuto impersonare lo ««io». L'agente americano a Genova all'arrivo della nave entrò in contatto, presentando la credenziale del mezzo dollaro firmato. Uno degli egiziani lo. accompagnò al bar tJoe Louis > in via del Campo, dove lo presentò alla barista Angela Tatto, mèglio conósciuta con il vezzeggiativo di « Angelina >. La i donna, nonostante la presentazione dell'egiziano, rimase guardinga e non si sbottonò molto, cercando di mantenersi sulle generali. Poiché lo <eio> chiedeva un forte quantitativo di eroina, Angelina alcuni giorni dopo lo presentò al < chimico* della organizzazione. Costui era H dott. Marcello Barlocco, il quale si spacciò per assistente universitario, disposto a vendere grosse quantità di dr.oghei aggiungendo però-che le trattative dovè- vano andare con calmo. I trafficanti erano motto sospettosi, nonostante le credenziali degli egiziani. Poiché le trattative con il Barlocco si protraevano a lungo la <zio > chiese alla Angelina di essere presentato a qualche altro spacciatore. Entrò così in scena Carmela .La Previte, il quale offrì all'acquirente £00 grammi di'eroina, ma a un prezzo troppo alto. Lo < zio » fu costretto a lasciar sfumare l'affare perché se avesse comprato avrebbe potuto compromettere tutto il resto: Infatti i trafficanti si sarebbero certo stupiti che un grossista come lui acquistasse un piccolo quantitativo a un prezzo da dettagliante. Il commerciante tornò alla carica con Angelina e le chiese una forte partita di eroina, visto che quella promessa dal dott. Barlocco non ■ era anc a giunta. Dalla donma ebu i un campione — che all'esame venne riconosciuto come .eroina pura — ma al momento di concludere le trattative Angelina si pentì e consigliò lo <«io> a recarsi a Marsiglia, dove stava per giungere la « Mohamed Ali el Kebir ». Là avrebbe.potuto acquistare una forte quantità di hashish; ma, ancora una volta l'agente non trovò la merce. Però entrò in contatto con un certo mister Khamia, un uomo astutissimo e considerato il cervello della banda, il quale gli fornì un anello con una parola d'ordine. < Con queste mie credenziali vedrai che Angelina eliminerà la sua titubanza*. . Lo € zio » ritorno quindi a Genova e si rimise in contatto con la donna e gli altri trafficanti che frequentavano il <Joe Louis Bar> e, sempre in collaborazione con. i carabinieri, riprese i contatti san vari spacciatori. Tutte le conversazioni che si svolsero per telefono furono registrate con un'opera paziente e meticolosa dei carabinieri; tutto fu annotato, tutti gli egiziani furono seguiti passo per passo. Qualche incontro fra lo < «io » e gli spacciatori venne perfino girato cinematograficamente. Ma, improvvisamente, Je cose precipitarono. Da New York venne comunicato che la nave egiziana ora giunta in porto e che il < Narcotic Bureau » aveva proceduto all'arresto di sei egiziani,, già' conosciuti, i quali avevano una forte quantità di droga. Non c'era quindi tempo da perdere, poiché l'arresto dei sei avrebbe senz'altro messo in allarme i trafficanti di Genova. Così i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria procedettero rapidamente a una serie di perquisizioni e riuscirono a sequestrare due chilogrammi di stupefacenti, fra eroina, hashish, cocaina, polvere d'oppio e morfina base. Il bar Jòe Louis venne chiuso e i carabinieri arrestarono otto persone: AnijreUna Tatto, di 38 anni, Francesca Scgino, di 63. titolare del bar Joe Louis, Ohira Tatto, di 30 anni, sorella dell'Angelina, Pierina . Noseda, di 37 anni, Agostina Cova, di 43 anni, Carmelo Lo Previte, di 43 anni, Maria Borgatti, di 55 anni e Fiorenza Aureli, di 37 anni. Sono tuttora latitanti, attivamente ricercati, il dott. Marcello Barloco, di 48 anni, e Vittorio Ondo, di 33 anni, braccio destro dell'Angelina. L'operazione, che può considerarsi conolusa nelle sue grandi linee, ma che continua per quanto riguarda la identificazione e il fermo di altri minori implicati nel grande traffico, è la più gros sa che sia stata effettuata dalla fine della guerra ad oggi dai carabinieri e dal Narcotic Bureau a Genova. c. m.