Nino Defilippis apre la stagione ciclistica vincendo ad Antibes di Vittorio Varale

Nino Defilippis apre la stagione ciclistica vincendo ad Antibes II torinese della Carpano primo davanti a Groussard e Keteleer Nino Defilippis apre la stagione ciclistica vincendo ad Antibes Antibes, lunedì mattina. « Questo vittoria ci voleva, proprio ci voleva^.. > sono state le prime parole uscite di bocca a Nino Defilippis, appena sceso dalla bicicletta e ancora ansante per la volata che un attimo prima egli aveva vittoriosamente conclusa davanti ai Cinque corridori come lui in fuga a due giri e mezzo dalla fine (ed erano i suoi compagni di squadra Keteleer e Favero, ed i francesi Groussard, Graczyk e Vermculin). Gli occhi gli brillavano; la gioia di aver vinto la prima corsa dell'anno illuminava il viso del « Cit > mentre si avviava verso il palco della giuria a parlare alla radio francese ed a ricevere il bacio di una vezzosa signorina. Uica che questo G. P. Antibes fosse un avvenimento eccezionale, già è stato detto; ma la rappresentanza internazionale era folta e quasi al completo come numero di Paesi, c'era u-n mucchio di francesi, eppoi italiani, belgi, svizzeri, uno spagnolo, un austriaco. Si, d'accordo, che a ■metà, febbraio giucca assai più la forma che la classe; queste sono le prime 17 7>iila o poco ^più pedalate in corsa che i ciclisti dovranno dare del miliardo e oltre che li attendono prima che la stagione sia terminata — ma fa sempre piacere condurre a buon fine la gara che per la sua novità rich'ama l'attenzione generale. E oggi, la curiosità era viva per vedere alla prova i corridori che da settimane si allentano nei vari centri della Riviera italiana e di quella francese. L'esame era atteso, ed an. che per la difficoltà del percorso e il fatto che non si trattava di uno dei soliti circuiti cittadini, il suo svolgimento e il suo risultato potevano dare qualche utile indicazione. Il campo dei partenti era più che ragguardevole, ancorché ('équipe più numerosa e pvù attesa, quella del Gruppo Sportivo Carpano, all'ultimo momento avesse dovuto rinunciare a De Bruyne (prudenzialmente tenuto a riposo per l'improvviso gonfiore a un ginocchio, ed a Coletto, per ragiOìii disciplinari. Tutti gli altri quattordici erano presenti, e quando si allinearono alla partenza col centinaio e più di avversari, facevano un bel vedere con la loro maglia a strisce come la Juventus. Tra gli avversari, bene o poco allenati per il momento non importa sapere, c'erano nomi famosi: Valkoviak, vincitore d'un Giro dì Francia, Forestier primo in una Parigi-Roubaix, Schils, primo in una ParigiTours, Huot campione di Francia, Privat, Picot., Barone vincitori di tappa del Tour... Il circuito attorno ad Anti bes sviluppa dieci chilometri da percorrere dodici volte. Subito la velocità risultò di ifi di media (e tale si mantenne fino alla fine); il campione mondiale dilettanti Proost, che ebbe la disavventura di forare, dovette abbandonare, ed altrettanto accadde ad altri, vittime dello stesso infortunio; si vedeva che i corridori ci tenevano a creare subito qualche fase decisiva, e infatti, già al terzo giro, Derycke e Anastasi tentarono di evadere dal grosso, senza tuttavia riuscirvi. A metà gara Plankaert e Le Ber ripeterono il colpo; presero ZOO metri; mantennero il vantaggio per un giro e mezzo, ma alla fine furono raggiunti. Si temette che il gruppo dovesse rimaner" compatto fino alla volata decisiva, ma più che la stanchezea valse a romperne la compattezza la decisione e la volontà di un prugno di corridori. Fu sulla breve rampa che costeggia l'Eden Roc — il famoso promontorio fra le cui palme occhieggiano le ville di nababbi d'ogni Paese. I corridori stavano percorrendo il 10° giro allorquando Groussard schizzò in. avanti, tentando d'andar via da solo. Ma già da parecchio gli uomini della Carpano occupavano le prime posizioni, pronti ad afferrare, od a provocare, l'occasione favorevole. Favero fu il primo a inseguire il francese, e a raggiungerlo. Subito arrivarono di rinforzo anche Kcteler e Defilippis, con alla ruota gli altri francesi nominati. In breve, essi portarono il vantaggio a 300 metri. Nei SS chilometri che mancano alla fine, inutilmente gli avversari cercano di colmare il distacco. Non soltanto perché i fuggitivi vanno assai veloci, naturalmente per merito precipuo dei tre « bianconeri », ma anche perché, dietro a loro, i compagni di squadra si ingegnano a « frenare > l'inseguimento come è lecito fare in occasioni del genere. Conterno, Van Kerkoven e Derycke si mostrano esperti in questa manovra, cosicché la pattuglia di- testa non è più raggiunta, e la decisione tocca alla volata. Questa è iniziata da Tentar no da Favero con Keteleer e Defilippis a ruota. Ma a £00 metri, lo scatto di Groussard li sorprende, e il francese passa in testa, con dieci metri di vantaggio su tutti. Allora, il « Cit » si slancia; lo raggiunge, lo supera quando mancano 100 metri al traguardo, e vince facilmente per più lunghezze. Poi, la sua gioia, le sue dichiarazioni. « Noìi ha tdea di quanto questa vittoria mi dia fiducia nelle mi" forze », dice il torinese al suo direttore sportivo Giacotto. « Ci voleva proprio. Per me è una vittoria polemica », conclude. A pensarci bene, è proprio così. Questa stagione di corse è una fortuna che cominci col successo d'uno dei corridori più discussi, epperciò più attesi. Sono questi i tipi che danno il sale — voglio dire il gusto alle competizioni — e tutti sappiamo quanto le corse abbiano bisogno di essere tenute su, per ritornare a piacere come una volta. Vittorio Varale H torinese Nino Defilippis vincitore ad Antibes

Luoghi citati: Antibes, Francia, Parigi