Discorso (serio) di Gianduja sul mercato comune europeo di Antonio Antonucci

Discorso (serio) di Gianduja sul mercato comune europeo A Callianetto, in compagnia del presidente della * Forni ja Turineisa» Discorso (serio) di Gianduja sul mercato comune europeo Nella cesa degli avi con la sua Giacometta - Festosa accoglienza della popolazione - Il grave ammo ni mento di un ragazzino - Uu invito a tutti i Comuni del Piemonte per il prossimo Carnevale Calianetto, lunedi mattina. Ieri mattina, Gianduia (Luigi Bergerà) con la sua- Giacometta 1958 (Anna Cantarella) è andato a vedere la casa dei suoi avi (< rocca») a callianetto (Asti, comune di Castell'Alfero). Egli che confessa soltanto 150 anni, e quest'anno li celebra, ha sempre il suo € bello e grosso sorriso di campagnolo », la sua fresca parrucca arricciata ohe finisce in un codino- aratilo, il suo spirito vivo e pronto, e si può dire che abbia anche fatto fortuna perché le sue calne rosse, lungi dall'essere, come in antico, « visibilmente rattoppate » sanno di acquisto reoente. Insomma, egli è giovanissimo. La sua casa o « rocca » ohe sia, 4 viceversa" in- condizioni^ di avanzati reumatismi. Si chiama ancora < ciabot », dall'antico francese chaslet, derivato dal latino castelletum (piccolo castello), oggi celebrato come chalet, -ma nessuno ci abita e il comune non lo vuole nemmeno .come regalo, se, prima non intervengono muratori, falegnami e tutte le arti della casa. In più, è fuori mano. E Gianduia, arrivato sul posto, non ottanta con la sua Giacomet- BOI ta 1958, ma anche con le Già- cornette di corte, in compagnia del presidente della <Famija Turineisa» ing. Rosazza,- del comm. Torretta, in rappresentanza del sindaco di Torino, dei sindaci, di Castell'Alfero e di Moncalvo, di un rappresentante della provincia di Asti e di uno sterminato corteo di popolo, è stato accolto sul posto dal sorriso ufficiale della signorina Elda Mossetti (il anni) e dal contegno riservato di Osvaldo Dezzani (8 anni,), ruffe due gli hanno, dato il benvenuto « con il fiuore- un po', agitato » dalla commozione, invitandolo a ritornare sul posto per il prossimo anno. Ma « l'uomo » lo ha seriamente ammonito a usare nel frattempo la sua autorità per indurre chi di dovere a sistemare le strade di accesso, altrimenti <resterà prigioniero nella sua casa» per' sommossa di'popolo. In veritd, ci troviamo di fronte a un asfalto di fango non intonato al 1958, anno 150° di Gianduia. Il quale Gianduia, dopo ave re. abbracciato i due piccoli araldi (anche quello minaccioso^, ha promesso soccorso, con tutta la garanzia della sua serietà. A un'età simile, come si potrebbe non essere seri, pur senza rinunciare a divertirsi t A riprova della sua serietà, Gianduia ha letto un proclama per-il quale si fa banditore di un grande appoggio di Torino al futuro mercato europeo. Considerato che presto, almeno sei popoli d'Europa, potranno « andare e venire, comprare e vendere tutto e dappertutto » nel territorio di tutt'e sei, biso gnerà provvedere in tempo ufi le («prima d'imbarcarsi») a fare un bilancio di quanta ci oc corre e di quanto occorre agli altri, per evitare il rischio di tornare a casa senza roba e senza soldi», cioè in perdita assoluta. A tale scopo, come portavo ce della tFamifa Turineisa» e quindi di Torino, Gianduia ha invitato a Torino per il prossimo carnevale (inteso come festa della primavera e non già come sola baldoria)'i oo muni del Piemonte con le loro merci e i loro piani. Si faccia no accompagnare, come pre sentazione graziosa, da una bella € Giacometta », proprio una bella ragazza, non sul ge nere delle candidate a Miss. Italia, perchè ciò rallegra gli occhi, ma ci sarà tutto il tempo disponibile per parlare di cose serie. Lo stesso invito, tramite i Comuni piemontesi, sarà rivolto alle altre regioni d'Italia per il 1960, e queste poi provvederanno ad invitare le nazioni del mercato europeo in una grande esposizione per il 1961. Applausi. Lancio di caramelle. Applausi. Un carro agreste e tricolore, ornato di salami, pane, peperoni, caretelli di vino, zucche in attesa di farsene riempire, aglio e quant'altro provvede alla salute rustica dei contadini, ha riportato indietro le belle < Giacomette » pietosamente azzardatesi in quell'asfalto di cui dicevamo con i loro tacchi a spillo. Il parroco don Domenico Vittone ha benedetto in chiesa la loro giovinezza e il discorso (serio) di Gianduia sul mercato europeo. Indi pranzo, con cappelletti, carne del luogo, frutta, caffè, vini a volontà e, naturalmente, antipasti < alla giandujese ». Nel pomeriggio la comitiva ha proseguito per Moncalvo. Antonio Antonucci ns gmèsnlslprls4 Gianduia e Giacometta festeggiati a Callianetto. (Aloisio) Bt

Persone citate: Aloisio, Domenico Vittone, Elda Mossetti, Luigi Bergerà, Osvaldo Dezzani, Rosazza