La polemica elettorale

La polemica elettorale La polemica elettorale Fanfani, Tambroni e Rumor parlano del programma della d.c. e degli alleati ohe il partito di maggioranza intende scegliersi - Aspre battute di Malagodi nei confronti del Capo dello Stato e del presidente del Consiglio Roma, lunedi mattina. La d.c. ha dato il via ormai decisamente alla campagna elettorale facendo scendere sulle piazze d'Italia i suoi mag. giori esponenti e illustrando con Bempre maggioro chiarezza ciò che il partito di maggioranza vuole, quali sono gli alleati che intende scegliersi, quale sarà « «o^P^rgg» j gèdtmstcndi governo da un largo su^-o^lo di voti alle prossime eiezioni politiche. Le polemiche coi partiti ex alleati ai sono di molto attutite, anche so rimane 'illa base un qualche risentimento non del tutto sedato. Vi ha accennato proprio Zoll che con Tambroni ha fatto a Firenze 11 bilancio di questi cinque anni «difficili, benché non sterili >, che era il tema che Piazza del Gesù aveva dato al maggiorenti democristiani. Il Presidente del Consiglio ha dovuto rispondere a Malagodi, che proprio a Firenze aveva avuto ieri mattina alcuni accenni polemici nei confron*' del suo Gabinetto: «E' Il pett<iore di tutti » aveva infatti detto il segretario liberale. E Zoll garbatamente gli ha fatto osservare. «Credo che abbiamo reso dei servizi al Paese portando a compimento una serie di leggi proprio sul limitare della legislatura. Abbiamo affrontato altri problemi, abbiamo con tenace tirchieria difeso la lira». Tambroni e Fanfani si sono addentrati. Invece, su fatti più specifici delineando con quale programma la d.c. Intende affrontare le prossime elezioni. Il ministro dell'Interno ha illustrato l'opera di sobillazione e di intimidazione che il partito comunista sta svolgendo nelle cttmpagne. ed è .proprio qui_ secondo Tambroni, che si deve puntare per evitare che 1 comunisti facciano leva «sulla miseria, sulle insoddisfazioni, sui rancori, sui risentimenti >. Quanto' alle prospettive del governo da costituire dopo le elezioni, Tambroni ha detto che 1 democristiani sono decisi «a condividerlo con quanti, sul piano di una ineccepibile lealtà alle istituzioni e alla democrazia, siano disposti ad assumersi responsabilità e rischi senza calcoli e senza riserve >. In tal modo, Tambroni pare voglia escludere senz'altro i monarchici, che invece tra le «forze omogenee» di cui Fanfani aveva parlato a Bologna sembravano essere stati affiancati ai liberali. Questa « omogeneità » delle forze con le quali la DC intende marciare insieme nella prossima legislatura è stata nuovamente indicata dal segretario democristiano nel suo discorso di Napoli. «Da tempo — ha detto Fanfani — chiediamo più voti per la DC, da tempo assicuriamo che, anche oltre 11 limite della maggioranza assoluta (e a fortiori al disotto di tale limite), ricercheremmo con profonda convinzione e per il migliore servizio della Nazione, la collaborazione del massimo possibile di forze con noi omogenee ». Il tema del comunismo, oltreché sul piano internazionale di cui ci occupiamo In altra parte del giornale è stato vivacemente trattato da Fanfani: «La presenza e la forza che il comunismo tuttora conserva in Italia, ci Impone di continuare a combattere per indebolirne ulteriormente la presa fra coloro che ancora lo credono o lo subiscono ». Quanto al programma, sarà continuata la riforma della nostra società; bisogna disperdere gli enti superflui, incoraggiare l'Iniziativa privata, ma anche intervenire là dove èssa è insufficiente, e moralizzare la vita pubblica, in particolare nel settore delle contribuzioni. Sul programma elettorale della d.c. è tornato anche 11 vice-segretario della d.c. on. Rumor nel suo discorso a Milano. « Porre la drastica alternativa: iniziativa privata o paternalismo di Stato — ha detto — è un non senso politico e storico, di cui l'esperienza dell'economia moderna si è Incaricata di dimostrare la infondatezza ». Quel che si è fatto sul piano economico lo ha sintetizzato il ministro del Tesoro a Ferrara: «Un continuo aumento del reddito nazionale, una diminuzione della disoccupazione, un aumento del consumi e infine un imponente complesso d'investimenti produttivi di nuove ricchezze ». Malagodi, che, come si è detto, ha parlato a Firenze, ha smorzato un po' 1 toni della sua polemica con Fanfani, ma ha avuto ancora espressioni aspre per Gronchi. «Al Quirinale — ha affermato il segretario liberale — vi è, con il nome di Presidente delia Repubblica, un superpresldente del Consiglio; al Viminale vi è, con 11 nome di presidente del Consiglio, una specie di supersottosegretario » Malagodi, riprendendo il suo vecchio tema, ha poi chiesto perentoriamente alla d.c di « rivelare se intende muoversi ulteriormente verso lo statalismo o op. tare per la libertà ». Ma Fanfani e Rumor gli hanno ripetuto che la d.c. si mantiene su una via di mezzo, perché solo così la nostra economia ne esce vivificata. Un nuovo invito alla saggezza e alla moderazione nella prossima campagna elettorale AstlnrLf ^ jj^jgè venuto da Bonoml: < Invece di dilaniarsi fra di loro 1 partiti democratici servirebbero meglio la causa della libertà se si Impegnassero di combattere tutti decisamente quello che è 11 vero nemico: 11 comunismo >. Pellecchia

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