La strana odissea d'un medico fuggilo dalla capitale romena

La strana odissea d'un medico fuggilo dalla capitale romena Min trovato rifugio a Napoli, presso vecchi amici La strana odissea d'un medico fuggilo dalla capitale romena Era professore di gerontologia alt università di Bucarest e aveva hai suoi clienti altissime personalità comuniste - Come cadde in disgrazia - Rivelazioni su Anna Pauksr, la *pasionaria» dei Balcani Indagini delle autorità italiane per chiarire le ombre che presenta il sensazionale racconto del profugo Napoli, lunedì mattina. a Mi chiamo Nicolas Arie e insieme a mia mog:ie Judi sono fuggito dalla Rumenia ove ero professore di gerontologia all'Università di Burarest ». Queste le dichiarazioni d'un uomo di media età, dal viso stravolto, nascostosi presso vecchi amici, dai quali abbiamo appreso che il profugo era medico di numerose alte personalità fra cut la famosa « pasionarta > rumena Anna Pauker. Ed ecco — come ci è stata narrata — punteggiata di interrogativi e velata d'ombre, la misteriosa vicenda su cui la nostra-poìizia sta tentando di fare maggior luce.. Il prof Arie ha fi-J anni. La moglie invece, di origine ungherese, ne ha solo SS ed è in attesa di un bambino. Essendo egli israelita, chiese e ottenne di emigrare con un gruppo dt correligionari in partenza per la Palestina. Ma il suo piano era ben diverso. Nel giovane stato d'Israele — come é noto — gli immigrati devono fare il mestiere assegnato ad essi, dopo speciali corsi, dal go¬ verno, secondo i piani di sviluppo di quell'arido territorio. Sono molti i professionisti che si adattano a compiere il lavoro d'artigiani, tecnici e contadini. Ma egli, giunto alla sua età, difficilmente avrebbe sopportato una fatica manuale. Perciò, una volta uscito dalla « cortina di ferro » ai'rebbe fatto il possibile per recarsi in Francia, a Parigi, dove aveva studiato e contava autorevoli aderenze, per esercitarvi l'attività di medico e vivere in un grande centro. Fu cosi che, una volta a Belgrado, abbandonò la comitiva e raggiunta la frontiera jugoslava riusciva, nonostanto la rigorosa sorveglianza delle guardie confinarie, a passare nella zona italiana. Narrando dell'attuale situazione rumena, il clinico ha detto che Anna Pauker, da lui conosciuta sin da quando egli aveva 18 anni, essendo stata sua insegnante di francese, è viva anche se non ne avrà ancora per molto, poiché è sofferente d'una grave forma di cancro, la Pauker, oggi esonerata da tutte le sue cariche, se ne sta in disparte, attentamente vigilata. Il governo rumeno ha ritenuto che, date le sue condizioni fisiche e il ruolo da essa svolto in seno al comvwniamo, non solo nel suo Paese, ma nell'intera Europa balcanica, una sua condanna a morte avrebbe avuto ripercussióni negative nell'opinione pubblica e nelle file stesse del partito. B poi — ha aggiunto U professore — la Pauker, che, nonostante i duri lineamenti, è donna dotata di uno strano, singolare suo fascino, ha avuto una intensa vita amorosa. Due dei suoi ex-amanti, cioè Cthèorghiu Dey e Badnaras Oheorghe, oggi rispettivamente primo segretario del partito e capo delYArmata Rossa rumena, hanno certamente influito perché, una volta resala inoffensiva, si evitassero, nei Confronti della « pasionaria », quelle misure estreme chieste da taluni capi sovietici, i quali non le perdonavano l'esser stata devotissima a Stalin che in lei aveva deca fiducia, tanto che fra la Pauker e il Cremlino esisteva una linea telefonica diretta Comunque, una cosa è certa: Anna Pauker ha scritto un esplosivo libro di memorie, riuscendo a porlo in salvo in Francia, nella cassaforte di persone sicure che al momento opportuno lo pubblicheranno. Ritornando alla sua vicenda, il profugo ha spiegato ohe, in sull'inizio, cioè fin verso il 1948. l'anno in cui re Michele dovè lasciare il trono, il regime comunista si limitò a un controllo moderato della situazione Fu in quel periodo, infatti;che egli potè recarsi a Parigi, come membro di una delegazione sanitaria, e anche a Londra, ove parlò alla B.B.C, e, invitato da Lord Beaverbrook, scrisse alcuni articoli per il «Sunday » e il « Daily Express ». Al lora egli non prevedeva quello che sarebbe poi accaduto. Ri tornato a Bucarest .le sue dichiarazioni, non cerio ortodosse, fatte all'estero, lo esposero alla -persecuzione. Tratto in arresto fu tenuto in carcere per dodici mesi e poi inviato in Siberia, a Irkuth. Là, ai margini di una gigantesca foresta vi è un « campo di punizione » in cui erano stipate, allora, SO mila persone di ogni nazionalità. In quell'occasione conobbe alcuni italiani. Uno di essi, il dott. Italo Moschetti, poi liberato, è attualmente console d'Italia in Oermania. La vita a Irkuts era di una durezza estrema. Oli internati dovevano segare il legname, trasportarlo e farne carbone. Finalmente, dopo oltre due anni, nella primavera del 1951 fu liberato e potè ritornare nella sua città. L'attuale situazione in Rumenia — ha detto il medico — può considerarsi in questo dato: cento mila comunisti, aiutati dall'armata e dalla polizia, la cui forza complessiva non supera i ZOO mila nomini, tendono sotto ti loro giogo diciot to milioni di rumeni. Una delle persone più potenti è il capo della « milizia », generale Jon Canbrea. Poiché il clinico era medico di molte alte autorità, fra cui l'ex-presidente delia Repubblica Georghiu Parhon, neurologo di fama, della sua antica Anna Maria Aslan e dell'ultimo presidente Petru Groza, morto da alcuni giorni, egli, servendosi d'una piccolissima macchina fotografica, una « Minox », potè farsi una collezione di negativi sulla vita degli alti gerarchi, che si ripromette di pubblicare insieme a un interessante libro di memorie: <Mw padre Sami mori diec* anni fa, mia madre Selene è finita da un quindici giorni, mia sorella Lieo, con il marito Emilio e /'unica figlia, Marta, sono riusciti a fuggire anch'essi e si trovano, salvi, in Germania, a Francoforte. Non ho dunque nulla più da temere nvl porro al servizio della verità questi documenti sul volto di un Paese cosi com'è ridotto dopo dodici ann* di bolscevismo >. Crescenzo Guarino